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29 Maggio 2023

Lazio, Rocca: pronti a tavolo di confronto con le professioni

"La Regione Lazio è casa vostra. È fondamentale che per sfide come quelle che riguardano la sanità del Lazio, e che derivano da 30 anni di mancata programmazione, si attivi un dialogo costante e costruttivo. Dobbiamo essere capaci di leggere, la complessità. Medici e infermieri rappresentano figure professionali vitali e imprescindibili per il nostro sistema sanitario regionale". Così Francesco Rocca


Lazio, Rocca: pronti a tavolo di confronto con le professioni

“La Regione Lazio è casa vostra. È fondamentale che per sfide come quelle che riguardano la sanità del Lazio, e che derivano da 30 anni di mancata programmazione, si attivi un dialogo costante e costruttivo. Per questo ho deciso di istituire un tavolo di confronto tra la Regione e le professioni sanitarie. Dobbiamo essere capaci di leggere, insieme, la complessità. Medici e infermieri rappresentano figure professionali vitali e imprescindibili per il nostro sistema sanitario regionale". Così Francesco Rocca, presidente della Regione Lazio, nel suo intervento al convegno 'Medici, infermieri e cittadini: un gioco di squadra vincente', che si è svolto alla Regione.

All'evento - voluto da Opi Roma e Omceo Roma, gli Ordini delle professioni infermieristiche e dei medici, e patrocinato dalla Fnopi (Federazione nazionale Ordini professioni infermieristiche) - hanno partecipato anche il presidente di Omceo Roma e provincia, Antonio Magi, e il presidente di Opi Roma, Maurizio Zega. Il convegno è stata l'occasione per fare il punto anche sulle difficoltà che affliggono da anni i Pronto soccorso e gli ospedali, come la carenza di posti letto e le liste d'attesa.

"Un gioco di squadra vincente è l'obiettivo che gli Ordini degli infermieri e dei medici di Roma vogliono contribuire a realizzare, in sinergia con la Regione Lazio - afferma Zaga - Confidiamo che, con la costituzione di un tavolo permanente di confronto con la Regione, si giunga ad un cambio di paradigma dell'offerta sanitaria regionale. Una ridefinizione dei ruoli delle due più numerose professioni sanitarie e il passaggio a una dimensione di équipe multiprofessionale sono funzionali al superamento dell'emergenza e al recupero di efficienza del Servizio sanitario. Bisogna essere capaci di operare su due fronti ben distinti: da una parte, fronteggiare l'obiettiva emergenza nei pronto soccorso, nei ricoveri/posti letto, nelle liste d'attesa; dall'altra, e insieme, costruire il nuovo paradigma sanitario proattivo e territoriale, previsto dalla Missione 6 del Pnrr e su cui la Regione già muove i primi passi. Non è solo un problema di 'quantitativo', è anche e soprattutto una questione di ordine qualitativo e di valorizzazione professionale. E per questo la collaborazione degli Ordini con il decisore politico è importante e, anzi, fondamentale".

"Apprezziamo la volontà del presidente Rocca di costituire un tavolo permanente di confronto con le professioni sanitarie, per condividere i percorsi e sentire quali possono essere le nostre indicazioni per trovare possibili soluzioni nel medio e lungo termine - dichiara Magi - L'iniziativa ci conforta, ci piace e per questo daremo la nostra massima disponibilità. Poiché per quanto riguarda i medici, purtroppo devo sottolineare come, passata la fase acuta del Covid, la professione si è ritrovata con le stesse problematiche di prima, accentuate semmai da scarsezza di risorse economiche e umane, ma con soluzioni che tardano ad arrivare sia negli ospedali - mi riferisco alle attività salvavita svolte nei pronto soccorso o all'interno dei reparti - sia sul territorio che avrebbe dovuto essere potenziato, mentre invece si ritrova in una condizione di grave difficoltà, con i colleghi dell'assistenza specialistica, della medicina generale e i pediatri di libera scelta che lamentano grandi difficoltà".

"Sappiamo che il presidente Rocca ha trovato in Regione una situazione difficile da affrontare - aggiunge Magi - ma è necessario che trovi, eventualmente anche con l'aiuto del Governo, quelle risorse necessarie per fare un investimento importante sul personale, perché la tecnologia e le strutture da sole non bastano. Una buona sanità ha infatti bisogno di medici e infermieri, i quali in équipe, ognuno secondo le proprie competenze, seguano e curino i cittadini che diventano sempre più vecchi e con un bisogno maggiore e specifico di assistenza".

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