Prezzi farmaci
23 Novembre 2024Quali ne sono le determinanti e quale logica perseguire per considerare le cure un investimento e non solo un costo.
Approfondimento a cura di Ludovica Polverino
Alcune delle ragioni più comunemente riportate per argomentare in merito al prezzo elevato, almeno in termini assoluti, di alcuni farmaci sono: "Costo", "Valore”, “Potere” e "Premio". I primi due elementi, costo e valore, rientrano nelle spiegazioni sicuramente più diffuse comuni ma forse non definitive. Le ultime due spiegazioni possono rivelarsi molto utili per completare il ragionamento: potere e premio.
Costo
La copertura dei costi è una storia ripetuta tante volte e a lungo e appare molto plausibile. Se poi consideriamo I costi di Ricerca e Sviluppo, questi sono talmente ingenti, che non potranno semplicemente mai essere recuperati. Come si usa dire in finanza: “sunk cost is sunk”.
I farmaci in commercio diventano drasticamente più economici quando scadono I diritti di proprietà intellettuale e sul mercato possono entrare le loro copie, o farmaci generici, che, per essere registrati, hanno necessità soltanto di dimostrare la loro equivalenza rispetto all’originale.
Valore
Nel momento in cui il criterio del costo per sostenere il prezzo di un farmaco ha iniziato a presentare meno “appeal”, ha fatto la sua comparsa il criterio del valore.
Indubbiamente il criterio del valore per sostenere I prezzi dei farmaci si basa su un’idea molto semplice a molto vera: per ciascuno di noi, la propria vita, vissuta pienamente e in buona qualità è un valore inestimabile e per conservarla saremmo disposti a pagare prezzi molto alti. Inoltre, il valore è un concetto declinabile in tanti di quei modi che diventa davvero difficile farne uno scrutinio così stretto e approfondito come potrebbero essere I costi.
Decisioni sui prezzi, basate sul valore, dovrebbero costituire un incentivo per l'industria farmaceutica a ricercare e sviluppare farmaci che hanno un grande impatto positivo sulla salute.
Dal punto di vista dei sistemi sanitari, i prezzi basati sul valore hanno come conseguenza la necessità, per I pagatori, di dover identificare non tanto il valore intrinseco del farmaco, ma il suo valore aggiunto.
Se si guarda al comportamento di diverse Nazioni Europee chiamate a valutare un nuovo farmaco, si notano delle differenze, alcune delle quali potrebbero riflettore la diversa prevalenza della malattia e/o anche differenti pratiche cliniche, altre invece riflettono considerazioni che attengono di più al Prodotto Interno Lordo di ciascuna di esse.
Potere
La maggior parte dei nuovi farmaci viene lanciata con la protezione del brevetto, che garantisce esclusività per circa 10 anni. La maggior parte dei farmaci viene prescritta da un medico per un paziente, il relativo costo è sostenuto, almeno nella maggior parte dei paesi europei, dallo Stato. La decisione di effettuare l'acquisto di un farmaco specifico (effettuata principalmente dal medico e dal paziente) è scollegata dal pagamento (effettuato principalmente da una terza parte).
Ma il criterio del potere ha anche un altro risvolto: mano a mano che I farmaci più “vecchi” diventano più economici, la ricerca delle aziende si rivolge a settori più “redditizi” da un punto di vista dell’ottenimento di prezzi più alti. Quindi, i programmi di R&D si spostano sempre di più verso le malattie rare, le malattie più gravi o comunque quelle a più elevato bisogno clinico insoddisfatto. Questa componente del criterio “potere” ha un legame molto forte con il criterio seguente: “premio”.
Premio
Gli investimenti in R&S da parte delle aziende sono estremamente ingenti, possono pesare tra il 15% e il 40% dei ricavi totali dell’azienda. La spesa per ricerca e sviluppo per farmaco è estremamente variabile: alcuni farmaci antitumorali emergono dopo le sperimentazioni in solo un paio di centinaia di pazienti. Le sperimentazioni per i farmaci che modificano il rischio di infarti e ictus, d'altra parte, a volte richiedono 20.000 o 30.000 pazienti. C’è bisogno di dati clinici robusti e convincenti, al punto tale da far apprezzare agli enti regolatori il “place in therapy” unico e distintivo del prodotto. In modo tale che si riesca ad individuare uno spazio inequivocabile dove il prodotto possa essere di vantaggio non solo clinico e terapeutico ma anche per il servizio sanitario.
Per coloro che investono in titoli delle aziende farmaceutiche, il denaro ha un costo. Se non avessero investito il proprio denaro nella ricerca e sviluppo dei farmaci, avrebbero potuto investirlo nel tabacco, per fare un esempio. La ricerca e lo sviluppo dei farmaci è un processo lento e molti soldi vengono spesi, anche velocemente, senza che si arrivi ad un traguardo.
Diciamo che circa la metà dei 2,5 miliardi di dollari è il costo del tempo del denaro. Nove su dieci farmaci candidati che entrano negli studi clinici sull'uomo non vengono mai lanciati. Il 10% dei farmaci approvati di maggior successo, solo l'1% di quelli che sono entrati negli studi clinici, forse 3 nuovi farmaci ogni anno, generano la metà dei profitti dell'intera industria farmaceutica.
Ecco perchè l'industria farmaceutica è costretta a concentrarsi su nuove molecole brevettabili. Le nuove molecole sono rischiose e imprevedibili, il che aumenta i costi di ricerca e sviluppo, riduce la concorrenza e aumenta il potere di determinazione dei prezzi del settore.
Il settore industriale della farmaceutica non potrà che seguire la propria natura che è quella di innovare e di trovare soluzioni, terapie e cure dove prima non ve ne erano.
L’innovazione porta con sé un costo e quindi un prezzo che deve essere considerato un investimento, poichè porta benefici in termini di risparmi e quindi di potenziale migliore allocazione delle risorse economiche, in altri comparti della spesa pubblica. Alcuni farmaci hanno trasformato così profondamente il percorso di cura del paziente che avrebbero potuto anche aiutare a definire un diverso modello organizzativo delle cure.
La scienza e la ricerca evolvono a ritmi molto più veloci delle norme e dei regolamenti che pongono vincoli di sistema di non facile soluzione.
Se continuiamo però a: 1) vincolare la spesa farmaceutica ad un tetto, 2) a considerare i farmaci come “spesa” e non come “investimento” e a 3) perseguire logiche di spesa pubblica a silos, la capacità di innovazione che i farmaci hanno rimarrà vincolata all’ambito della scienza e della terapia del miglioramento anche notevole delle condizioni del singolo paziente affetto dalla singola patologia, ma poco potrà fare per migliorare, trasformare e innovare il modo in cui allochiamo le risorse globalmente destinate alla salute.
TAG: PREZZI FARMACILudovica Polverini è esperta di Market Access con oltre 20 anni di esperienza nel settore farmaceutico. Attualmente, è un consulente indipendente e collabora con aziende farmaceutiche, tra cui Oncopeptides AB, per ottimizzare l’accesso ai trattamenti, affrontare barriere di mercato e garantire il rispetto delle normative, concentrandosi su terapie per il mieloma multiplo.
In precedenza, ha ricoperto il ruolo di Specialty Medicine Value and Access Director in Daiichi Sankyo Italia, guidando la strategia di pricing, accesso e rimborso per il portfolio italiano, rappresentando l'azienda presso associazioni industriali e gestendo un team multidisciplinare. Ha ottenuto risultati chiave come la rinegoziazione dei prezzi di Lixiana e la definizione di un nuovo ruolo per il reparto oncologico.
Durante i 15 anni in Bristol-Myers Squibb, ha avuto ruoli di crescente responsabilità, inclusi Pricing & Reimbursement Lead e Market Research Senior Manager, ottenendo importanti successi come l'approvazione rapida di Daklinza (epatite C) e l'introduzione di innovativi sistemi di pricing per farmaci di immunologia e virologia.
Ha competenze in project management, negoziazione, strategia di marketing e sviluppo team, con un focus sul miglioramento continuo e l'implementazione di modelli innovativi per l'accesso ai farmaci.
Se l'articolo ti è piaciuto rimani in contatto con noi sui nostri canali social seguendoci su:
Oppure rimani sempre aggiornato in ambito farmaceutico iscrivendoti alla nostra newsletter!
POTREBBERO INTERESSARTI ANCHE
06/12/2024
Il 25 novembre 2024 si è tenuto un importante evento organizzato da Edra con il contributo non condizionante di Sanofi e UCB, durante il quale è stato presentato il paper scientifico "Value Based...
06/12/2024
Il nuovo stabilimento IBSA sarà in grado di produrre fino a 100 milioni di unità all’anno di film orodispersibili con tecnologia FilmTec®, rispondendo alle richieste di un mercato internazionale...
06/12/2024
Si tratta dell'anticorpo monoclonale atezolizumab sottocute, sviluppato da Roche, immunoterapia antitumorale anti-PD-L1 per il trattamento di diversi tipi di tumori. Il farmaco ha ottenuto la...
06/12/2024
Attualmente, milioni di europei vivono con malattie rare per le quali non esistono opzioni terapeutiche. Nello specifico, il 95% delle 6.000-7.000 malattie rare identificate non ha terapie approvate...
©2024 Edra S.p.a | www.edraspa.it | P.iva 08056040960 | Tel. 02/881841 | Sede legale: Via Spadolini, 7 - 20141 Milano (Italy)