Intervista
23 Dicembre 2022 L'obiettivo principale di un sistema sanitario nazionale «oltre ad essere quello di curare e prevenire le malattie, è anche quello di cercare e di effettuare una programmazione e pianificazione sanitaria che sia degna di questo nome». Parla così a Sanità33 Francesco Mennini
L'obiettivo principale di un sistema sanitario nazionale «oltre ad essere quello di curare e prevenire le malattie, è anche quello di cercare e di effettuare una programmazione e pianificazione sanitaria che sia degna di questo nome». Parla così a Sanità33 Francesco Mennini, Professore di Economia Sanitaria e Economia Politica presso la Facoltà di Economia dell’Università di Roma “Tor Vergata e Professore di Economia e Programmazione Sanitaria presso il Dipartimento di Statistica dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”; illustrando i punti salienti del suo contributo al volume “I dati. Il futuro della Sanità. Strumenti per una reale innovazione”, realizzata da Fondazione Roche, con il supporto di Edra S.p.A.
Ai fini di una corretta programmazione e pianificazione sanitaria, in un sistema sanitario solidaristico come il nostro, secondo Mennini, risulta «fondamentale misurare, monitorare e registrare tutte le attività che caratterizzino l'assistenza sanitaria e, conseguentemente, riuscire a realizzare un sistema in cui tutti gli interlocutori possano interagire e anche attingere alle informazioni. In maniera tale da garantire una corretta informazione in tempo reale». L’esperto precisa che «programmare e pianificare in sanità non vuol dire solo impatto economico, ma anche essere in grado di definire quali sono i livelli essenziali di assistenza che vanno rispettati, quali sono i percorsi diagnostico terapeutici che devono essere eseguiti e quali sono le tecnologie che devono essere utilizzate. Per fare tutto questo, però, abbiamo bisogno di informazioni che provengono dai dati e database».
«Negli ultimi anni lo scenario della sanità pubblica in Italia è mutato: il progresso scientifico, la ricerca, lo sviluppo d nuove tecnologie e di farmaci e dispositivi medici hanno determinato un netto miglioramento della qualità e aspettativa di vita dei pazienti. Tutto questo, però, non è stato accompagnato da uno sviluppo digitale adeguato», osserva. Secondo Mennini, invece, «l’innovazione della sanità in chiave digitale può e deve rappresentare uno degli obiettivi necessari del nostro sistema Paese, così da determinare un vero cambiamento strutturale». «Le nuove tecnologie stanno completamente scardinando i punti fondamentali per lo sviluppo e valutazione di un farmaco o dispositivo medico. Questo implica che sia i processi di valutazione (Hta) sia di regolazione devono cambiare. Sistemi digitali più potenti possono, inoltre, facilitare la raccolta e analisi di grandi quantità di dati. Gli studi economici di real-word rappresentano, inoltre, un altro esempio di una pratica che può essere facilitata dalla digitalizzazione dei sistemi informativi», conclude.
Ludovico Baldessin
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