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15 Settembre 2022 Sanità fuori dall’autonomia differenziata chiesta dalle regioni del Nord. È questa la svolta post-Covid del Centro-Sinistra che ha presentato il proprio programma in una conferenza stampa. Rifinanziamento del fondo sanitario, stop ai tetti sul personale, piani d’investimento sulla salute mentale e sull’integrazione territorio ospedale
Sanità fuori dall’autonomia differenziata chiesta dalle regioni del Nord. È questa la svolta post-Covid del Centro-Sinistra che ha presentato il proprio programma in una conferenza stampa. Rifinanziamento del fondo sanitario, stop ai tetti sul personale, piani d’investimento sulla salute mentale e sull’integrazione territorio ospedale (ad esempio in oncologia) sono gli altri capisaldi. L’incontro della Lista Italia Democratica e Progressista che, guidata dal Partito Democratico di Enrico Letta, comprende sigle quali Articolo 1, PSI, DemoS e l’appoggio di +Europa, è avvenuto a margine di un colloquio con gli ordini delle professioni sanitarie. Tra i protagonisti, lo stesso Letta, Roberto Speranza, la responsabile sanità Pd Sandra Zampa e la coordinatrice Forum tematico Politica Sanitaria Beatrice Lorenzin. il ministro delle Salute uscente, candidato nella lista Articolo 1, ribadisce l'impegno a «difendere la sanità del nostro Paese. Ci sono forze politiche che dicono di voler togliere risorse alla sanità, il diritto alla salute è quello che ci consente di essere tutti uguali, dobbiamo difenderlo, lo facciamo con nuove risorse. Abbiamo messo 10 miliardi in 3 anni nel settore e vogliamo che si continui a investire ancora di più. Basta considerare la sanità solo come un capitolo di spesa pubblica, ogni euro che si mette qui è il più grande investimento sulla qualità della vita delle persone. L’impegno che noi qui assumiamo è che non saremo mai sotto il 7% di spesa sul Pil». Il Centro Sinistra presenterà un pacchetto di riforme, la prima sul personale. «Dopo il Covid-19 –dice Speranza –abbiamo imparato che se non hai un camice lo compri all’estero, ma un medico o un infermiere o un tecnico lo devi formare in Italia, e devi investire. Quindi il Centro-Sinistra dice stop ai tetti di spesa (il più insopportabile, quello sul personale viene dalla stagione del Centro-Destra, dal 2004 e sono riuscito a spostare un miliardo di euro finanziare i professionisti del territorio fuori da quel tetto)». Per Speranza, inoltre, si deve investire sui 40 mila medici di famiglia, «dobbiamo formarne di più e farli sentire il più possibile nella rete del Ssn. Continueremo a valorizzare la figura dell’infermiere di comunità e valorizzeremo anche le farmacie che sempre più diventano un primo presidio del Ssn. Ci sono posti nel mondo in cui se stai male devi tirare fuori la carta di credito, in Italia se stai male sei curato a spese del pubblico, è questo Ssn la leva per far ripartire il paese».
Beatrice Lorenzin elogia l’operato di Speranza nel rifinanziare il Ssn, ed evoca continuità, «la salute è tema di sicurezza nazionale, senza salute non tiene l’economia del paese, dobbiamo applicare le riforme che Speranza ha messo in campo per fare in modo di eliminare le diseguaglianze esistenti tra i diversi territori e garantire l’accesso alle terapie a tutti i cittadini a prescindere dal luogo di residenza. Servono risorse ed un programma che permetta di garantire piani diagnostici terapeutici omogenei su tutto il territorio nazionale: non c’è ancora. Serve una medicina territoriale che, con la medicina di famiglia, da rinforzare, recuperi chi ha sofferto durante il Covid. Noi abbiamo un piano di investimenti per la salute mentale, c’è bisogno di recuperare al benessere psicologico persone e ragazzi dopo il lock-down, non devono essere lasciati soli. Urge anche riformare la medicina scolastica significa per prevenire il disagio dei giovani». Lorenzin sottolinea la necessità di recuperare la diagnostica mancata durante il Covid, «per le liste d’attesa abbiamo un piano oncologico nuovo, ed una proposta per agevolare la ricerca su nuove terapie da rendere disponibili rapidamente. Con noi la salute sarà una priorità dell’agenda sempre».
Sandra Zampa ex sottosegretario alla Salute avverte: «Non sentirete un partito dire di non essere interessato al tema sanità. Ma vorrei che, come noi, tutti si impegnassero a dire chiaramente qual è la sanità pubblica che vogliono. Molti cittadini non possono ricorrere al privato, ma la salute appartiene tutti. Si dica con chiarezza cosa si pensa sull’autonomia differenziata. La sanità va stralciata da ogni disegno ulteriore di autonomia differenziata, e va potenziata al contrario nelle regioni dove le cose non funzionano bene. Nel programma si parla poi di tutela dei diritti riproduttivi, della salute delle donne, della legge 194». Lo stesso segretario Letta sottolinea le estreme differenze tra regioni nei tassi di mortalità infantile e nella speranza di vita: «Questo è insostenibile, Sud e Nord devono avere insieme i migliori standard, lavoriamo per questo». Poi lancia una sfida ai leader di centrodestra, sui vaccini: «Chiediamo a tutti i partiti e leader politici di dire con chiarezza che le campagne vaccinali avviate con successo nei mesi scorsi devono continuare anche dopo il 25 settembre. Chi non lo farà si fa complice delle ambiguità e della strizzata d’occhio verso i comportamenti no vax ed anti-mascherine che hanno fatto male al Paese. Per noi la campagna continuerà, massimo impegno a che i vaccini restino il perno della strategia per debellare il Covid e le sue varianti».
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