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Medicina

13 Novembre 2023

Oncologia, radioligandi disponibili solo in 30 centri in Italia

Gli aspetti emersi nel volume “Terapia con radioligandi 50 domande 50 risposte” realizzato dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) per informare clinici, pazienti e Istitutzioni. Il libro sottoscritto anche dall’Associazione Italiana di Medicina Nucleare e Imaging Molecolare (AIMN), e realizzato con il contributo non condizionante di Advanced Accelerator Applications, a Novartis Company


Oncologia, radioligandi disponibili solo in 30 centri in Italia

In Italia circa 30 centri sono in grado di erogare la terapia con radioligandi, che rilascia radiazioni direttamente nelle cellule neoplastiche ovunque siano presenti, agendo quindi in modo altamente specifico e con estrema precisione. Questo approccio è già disponibile nel trattamento dei tumori neuroendocrini, e sta evidenziando il ruolo dei radioligandi anche in trattamenti terapeutici di neoplasie a maggior incidenza, come il carcinoma della prostata resistente ad altri trattamenti. In un’ottica più ampia e indiretta, garantisce inoltre risparmi per il sistema sanitario. Su queste premesse è urgente un potenziamento dei centri di Medicina Nucleare, perché dispongano di sufficiente personale formato ad hoc. Servono inoltre fondi per l’adeguamento delle infrastrutture ospedaliere, tenendo conto del numero elevato di potenziali pazienti che in breve tempo potrà giovarsi di queste terapie.

Sono alcuni degli aspetti emersi nel volume “Terapia con radioligandi 50 domande 50 risposte” realizzato dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) per informare clinici, pazienti e Istitutzioni. Il libro sottoscritto anche dall’Associazione Italiana di Medicina Nucleare e Imaging Molecolare (AIMN), e realizzato con il contributo non condizionante di Advanced Accelerator Applications, a Novartis Company.

“La medicina di precisione sta aprendo una nuova frontiera, la teragnostica, in cui diagnosi e terapia utilizzano la stessa molecola, il cosiddetto ‘carrier’, cioè il ligando, in grado di legarsi specificamente e con elevata affinità soltanto alle cellule neoplastiche, portando con sé la particella radioattiva capace di emettere radiazioni terapeutiche – afferma Saverio Cinieri, Presidente Fondazione AIOM -. La sempre più elevata personalizzazione dei trattamenti grazie alla terapia con radioligandi può contribuire a un miglior uso delle risorse, migliorando la qualità e l’efficacia delle cure e il governo della spesa sanitaria”.

“La terapia con radioligandi, necessita di un indispensabile adeguamento infrastrutturale, essenziale perché possa esserne garantita l’erogazione uniforme su tutto il territorio – spiega Maria Luisa De Rimini, Presidente AIMN - Superare la disomogeneità di distribuzione geografica, aumentando il numero di Strutture in grado di erogare questi trattamenti, consentirà di eliminare il fenomeno della migrazione sanitaria che spesso costringe pazienti e loro familiari a disagi da lunghi viaggi. Su questa evidenza AIMN, guardando al modello della Medicina di Precisione, auspica che nell’ambito del SSN sia consentito di superare ogni criticità al fine di rendere idonea disponibilità a questi trattamenti terapeutici anche in patologie che coinvolgono un più ampio numero di pazienti”.
“Guardando all’arrivo di questa terapia, si impone una revisione che assicuri che nel team siano assicurate tutte le competenze, ivi compresa quella del Medico Nucleare così come raccomandato dal Piano Oncologico Nazionale 2022-2027, e perché sia definito un flusso nel percorso di cura ben chiaro, dalla diagnosi al follow up” conclude la Presidente AIMN.

“Questo modello di gestione – sottolinea Massimo Di Maio, Presidente eletto AIOM – è un requisito indispensabile per lo standard di qualità assistenziale dei pazienti con Tumori Neuroendocrini, richiesto per la certificazione da parte della ‘European Neuroendocrine Tumors Society’ e promosso da ItaNET. Anche le più recenti Linee Guida AIOM-ItaNET evidenziano l’importanza della condivisione delle scelte terapeutiche e la necessità di inserire il paziente in un percorso integrato e dedicato, gestito da un team multidisciplinare. La terapia con radioligandi non può essere erogata da tutti gli ospedali, per questo è ancora più importante che i team multidisciplinari dei centri periferici siano messi in condizione di lavorare quanto più possibile a stretto contatto con l’expertise centrale delle strutture che sono in grado di farlo”.

“I cittadini tendono a confondere la terapia con radioligandi con la radioterapia ‘classica’ – conclude Saverio Cinieri - I pazienti, e spesso anche alcuni clinici, nutrono un pregiudizio negativo nei confronti delle sostanze radioattive. Nonostante la Medicina Nucleare sia sicura e ben tollerata, tuttora la radioattività suscita paura e scarsa fiducia. Anche i medici di famiglia e Istituzioni necessitano di continui aggiornamenti sulle nuove strategie contro il cancro. Una formazione adeguata sui radioligandi, inoltre, è indispensabile per i professionisti più direttamente coinvolti nell’innovazione, come gli oncologi, i medici nucleari, gli specialisti in fisica medica e i radiofarmacisti”.

TAG: ONCOLOGIA

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