Oncologia
01 Ottobre 2025Il settore non profit è la fonte principale di finanziamento (48% del totale, pari a 1,17 miliardi), con Fondazione Airc che da sola ha investito 973 milioni di euro in progetti di ricerca di base, preclinica, clinica e traslazionale
Negli ultimi otto anni (2016-2023) in Italia sono stati destinati quasi 2,5 miliardi di euro alla ricerca sul cancro, con un incremento del 70% delle risorse. Il settore non profit è la fonte principale di finanziamento (48% del totale, pari a 1,17 miliardi), con Fondazione Airc che da sola ha investito 973 milioni di euro in progetti di ricerca di base, preclinica, clinica e traslazionale. È quanto emerge dal rapporto “Alle fonti della ricerca” curato dal Cergas SDA Bocconi, presentato a Roma in occasione dei 60 anni di Airc.
Sul fronte istituzionale, il ministero della Salute ha erogato il 26% dei fondi (602 milioni), seguito dall’Unione Europea (20%, tra Pnrr e programmi Horizon) e dal Mur (5%), con un ruolo marginale per Regioni e Aifa. A livello globale, gli Stati Uniti rappresentano oltre la metà degli investimenti in oncologia (57,3%), con il National Institutes of Health (NIH) al 45,8%.
L’analisi evidenzia però criticità: scarsa trasparenza sulla destinazione dei fondi, assenza di una mappatura completa degli studi clinici, sottorappresentazione della ricerca sulla prevenzione e sottofinanziamento di tumori ad alta mortalità come polmone, pancreas e stomaco. Gli esperti propongono la nascita di un Osservatorio nazionale sulla ricerca oncologica, una quota vincolata a prevenzione e tumori trascurati, e una valutazione sistematica dell’impatto degli investimenti.
Secondo Andrea Sironi, presidente di Airc, “la sfida è costruire un coordinamento sempre più stretto tra finanziatori pubblici e privati per massimizzare l’impatto degli investimenti e rendere il cancro sempre più curabile”.
Un’indagine parallela condotta dal Censis mostra come la percezione sociale del cancro sia profondamente cambiata: per il 62,6% degli italiani oggi la malattia “può essere curata in tanti casi”, mentre solo l’8,8% ritiene che non sia guaribile. Due italiani su cinque dichiarano di essersi imbattuti in fake news oncologiche, ma quasi il 90% è convinto che investire nella ricerca sia la strada migliore per arrivare a cure efficaci.
In generale, l’81,3% riconosce il ruolo preventivo degli stili di vita sani, mentre il 62,5% chiede maggiori investimenti in screening oncologici e check-up di massa. La fiducia nel mondo non profit rimane elevata: il 69,6% degli italiani dichiara di affidarsi al volontariato e alle organizzazioni indipendenti, con Airc considerata un modello per trasparenza ed efficienza.
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