Regioni
30 Marzo 2023 "I dati regionali sulle liste d'attesa per le prestazioni sanitarie sono disomogenei e non comparabili" e solo tre regioni li forniscono per tutte le prestazioni per le quali sarebbe previsto. All'interno del Piano Nazionale di Governo delle Liste di Attesa è previsto un elenco di 69 prestazioni sanitarie ambulatoriali
"I dati regionali sulle liste d'attesa per le prestazioni sanitarie sono disomogenei e non comparabili" e solo tre regioni li forniscono per tutte le prestazioni per le quali sarebbe previsto. All'interno del Piano Nazionale di Governo delle Liste di Attesa è previsto un elenco di 69 prestazioni sanitarie ambulatoriali e 17 in ricovero, dalla visita oculistica all'elettrocardiogramma, ma le uniche a fornire informazioni su tutte sono state Abruzzo, Puglia e Marche. E l'obiettivo del Piano liste d'Attesa è "lungi dall'essere raggiunto e siamo lontanissimi dall'informare i cittadini". Emerge dal report Hi - Healthcare Insights, l''Osservatorio sull'Accesso alle Cure', presentato a Roma, da cui prende il via un nuovo progetto di rilevazione realizzato dalla Fondazione The Bridge insieme ad Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali).
L'analisi rivela per il 2021 "assoluta disomogeneità dei dati forniti dalle singole Regioni" come "conseguenza della libertà che la normativa nazionale, indicata nel Piano, che lascia a ciascuna di esse nello stabilire le modalità attraverso cui i dati sono raccolti e resi accessibili". Ciò non consente un'analisi comparata tra regioni e nemmeno tra i dati della stessa regione relativi a anni diversi.
"Il Piano Nazionale di Governo delle Liste di Attesa, ormai ampiamente scaduto - sottolinea Luisa Brogonzoli, coordinatrice Centro Studi The Bridge - è inadeguato e non garantisce la possibilità per i cittadini di ottenere un quadro veritiero. La libertà informativa è lesa. Bisogna dare meno discrezionalità alle regioni e serve un unico modello di raccolta dati. Urge un ripensamento'.
Per ipotizzare una nuova modalità di raccolta e analisi dei dati delle liste d'attesa effettivamente rispondenti alla realtà, Fondazione The Bridge e Agenas hanno creato un gruppo di lavoro per monitorare ex ante i tempi di attesa delle prestazioni specialistiche attraverso la raccolta dei dati di prenotazioni effettuate attraverso i CUP. "È giunto il momento - afferma Alessandro Venturi, direttore scientifico Osservatorio Hi - di attuare una strategia che consenta di distillare informazioni e conoscenza dai dati sanitari, coniugando il sapere umano con le opportunità che le nuove tecnologie di machine learning oggi permettono".
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