Farmaci
10 Giugno 2025In Italia ogni anno si registrano 40 casi fatali di shock anafilattico, tra allergie alimentari e punture di imenotteri, ma il numero è sicuramente sottostimato. Ma non è l’unica criticità: la classificazione dei farmaci salva-vita, gli auto-iniettori di adrenalina complica l'accesso da parte del paziente
In Italia ogni anno si registrano 40 casi fatali di shock anafilattico, tra allergie alimentari e punture di imenotteri (api, vespe, calabroni) ma il numero è sottostimato in quanto manca una sorveglianza nazionale. Ma non è l’unica criticità: la classificazione dei farmaci salva-vita, gli auto-iniettori di adrenalina, in regime ospedaliero, complica l'accesso da parte del paziente. Andrebbero riclassificati in Fascia A con reperimento diretto nelle farmacie.
Il dibattito su questi temi si è aperto durante l’incontro “Anafilassi: prevenzione e consapevolezza – Un impegno per la sicurezza del paziente” promosso dall’Associazione italiana allergie alimentari Food Allergy Italia APS in collaborazione con l’Intergruppo Parlamentare sulla malattia celiaca, allergie e AMFS, con i patrocini di AAIITO (Associazione Allergologi Immunologi Italiani Territoriali e Ospedalieri), SIAAIC (Società Italiana di Allergologia, Asma ed Immunologia Clinica), SIAIP (Società Italiana di Allergologia e Immunologia pediatrica), FOFI (Federazione Ordini Farmacisti Italiani), Federfarma e FIPE (Federazione Italiana Pubblici Esercizi).
In Italia, il quadro di accesso ai dispositivi salvavita nelle diverse Regioni italiane non è omogeneo e molti pazienti allergici e a rischio shock anafilattico, sono sprovvisti di auto-iniettori di adrenalina.
“L’unica modalità per rispondere prontamente ad uno shock anafilattico è la somministrazione, tempestiva, di adrenalina auto-iniettabile, raccomandata dall'EMA in numero di due prescrizioni. È fondamentale che ai pazienti allergici a rischio sia facilitato l’accesso agli auto-iniettori di adrenalina, per immediata autosomministrazione in caso di reazione grave – ha sottolineato Antonella Muraro, Direttore Centro Regionale Azienda Ospedale Università di Padova; Past President “European Academy of Allergy and Clinical Immunology” - EAACI e Coordinatore delle Linee Guida Europee per l’Anafilassi 2014-2021 – È essenziale che ai pazienti venga prescritta una terapia d’emergenza appropriata sia come dosi corrette sia come corretta modalità di somministrazione”.
“Ancora oggi in Italia si muore per anafilassi, a causa della mancanza di un piano di prevenzione efficace dell’anafilassi e delle difficoltà di accesso all’autoiniettore di adrenalina per le persone a rischio – ha spiegato Marcia Podestà, Presidente Food Allergy Italia APS all’apertura dei lavori. - Nonostante le raccomandazioni di EMA e AIFA, molte Regioni italiane non garantiscono ancora la corretta erogazione di due autoiniettori per ciascun paziente. Questi dispositivi salvavita dovrebbero essere forniti attraverso le farmacie più vicine ai pazienti, in modo da assicurare un accesso tempestivo in caso di emergenza”.
È stata condivisa dagli esperti e dai rappresentati delle categorie la necessità di riclassificare l’adrenalina auto-iniettabile salvavita dalla Fascia H alla Fascia A, così da permettere SSN di rispondere alle necessità dei pazienti.
"Molti pazienti – ha aggiunto Podestà – sono costretti a spostarsi da una Regione a un’altra per ottenere il farmaco nelle farmacie ospedaliere. Ciò rappresenta non solo un costo per la famiglia, ma anche una interruzione della continuità terapeutica”.
L’aggiornamento dei Lea con il riconoscimento delle allergie alimentari inserendovi i percorsi diagnostici e terapeutici delle allergie e l’anafilassi, compresi i trattamenti salvavita è “il primo passo per poter garantire alle persone allergiche la tutela necessaria” ha commentato Elena Murelli, 10a Commissione Affari sociali.
"Stiamo lavorando ad una mozione che possa impegnare gli enti preposti ad aumentare la consapevolezza e la formazione sul tema delle allergie alimentari, prima causa di anafilassi nella comunità al difuori degli ospedali, introducendo corsi obbligatori di formazione specifica sull'utilizzo degli autoiniettori di adrenalina e garantire a tutti i pazienti a rischio un'equa accessibilità, abbattendo le diseguaglianze tra le Regioni”.
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