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09 Maggio 2024

Spesa sanitaria, Fiaso: nettamente inferiore ad altri paesi Ue ma il dibattito frena quello sulle riforme

“Il tema del finanziamento del SSN è cruciale ma allontana l’apertura di una riflessione più ampia e coraggiosa sulla centralità delle riforme”. Così il presidente della Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere, Giovanni Migliore, presenta la diffusione del “Rapporto Fiaso sulla spesa sanitaria in Italia”


Spesa sanitaria, Fiaso: nettamente inferiore ad altri paesi Ue ma il dibattito frena quello sulle riforme

“Il tema del finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale è cruciale ma allontana l’apertura di una riflessione più ampia e coraggiosa sulla centralità delle riforme di cui il servizio sanitario nazionale ha bisogno”. Così il presidente della Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere, Giovanni Migliore, presenta la diffusione del “Rapporto Fiaso sulla spesa sanitaria in Italia”.

Un lavoro di ricerca che incrocia i dati di OCSE, Ragioneria Generale dello Stato e Corte dei Conti per prendere in esame l’evoluzione degli ultimi quindici anni, attraverso un confronto con la spesa degli altri paesi europei.

La spesa sanitaria pubblica pro capite, a parità di potere d'acquisto, espressa in dollari statunitensi, l'unità di misura adottata dall'Ocse, rileva l'indagine, in Italia nel 2022 è stata di 3.255 Usd, superiore alla spesa di Spagna (3.113), Portogallo (2.640) e Grecia (1.785), ma inferiore del 53% a quella della Germania (6.930 Usd), del 42% rispetto a quella della Francia (5.622 Usd) e del 27,3% rispetto al Regno Unito. Nel 2022, a parità di potere di acquisto, l'incremento della spesa pro capite in Italia, è stato del 6,7%, inferiore a quello di Germania (+7,9%) e Francia (+8,6%), mentre il Regno Unito ha ridotto la spesa dell'1,3%. Anche considerando il biennio 2020-2021, il più duro per la pandemia da SarsCoV2, pur facendo registrare una crescita nell'insieme del 15,5%, quindi con un incremento rilevante rispetto a quello medio degli anni precedenti, la spesa sanitaria pubblica italiana è cresciuta comunque meno rispetto che a Francia (+19,2%), Germania (18,4%) e Regno Unito (+28,6%). Considerando l'incidenza sul Pil, la spesa sanitaria pubblica italiana è stata nel 2022 pari al 6,8%, superiore a quella del Portogallo (6,7%) e della Grecia (5,1%), ma inferiore di ben 4,1 punti percentuali rispetto a quella tedesca (10,9%), di 3,5 punti rispetto a quella francese (10,3%), di 2,5 punti rispetto al Regno Unito (9,3%), e inferiore di mezzo punto anche rispetto a quella spagnola (7,3%).

“Comunque la si esamini” sottolinea Migliore, “la spesa sanitaria pubblica italiana è nettamente inferiore a quella dei principali paesi europei, sia in valore pro capite che in percentuale del PIL” si legge nel rapporto e il 2010 è stato l’ultimo anno nel quale la spesa sanitaria pro capite italiana è stata praticamente sovrapponibile a quella media dei Paesi europei dell’area OCSE”.

Tra il 2011 e il 2015, negli anni della cosiddetta spending review, si è concentrato il ridimensionamento più corposo e significativo. Sono stati anni nei quali le scelte di programmazione sanitaria sono di fatto passati dal Ministero della Salute al Ministero della Economia e delle Finanze. Si è intervenuti prioritariamente sul contenimento del costo del personale con la fissazione del tetto di spesa ancora oggi in vigore, sulla riduzione della spesa farmaceutica e sull’aumento dell’addizionale Irpef.

“Dal 2016 la spesa sanitaria italiana è ripresa a crescere, anche se un po’ meno della media dei Paesi europei. Ma la distanza dall’Europa che si è accumulata tra il 2011 e il 2015 è il macigno che ci trasciniamo dietro ancora oggi”, commenta il presidente Giovanni Migliore.

In tutti questi anni, le agenzie sanitarie internazionali hanno riconosciuto a più riprese la qualità del Servizio sanitario italiano, uno stato di salute della popolazione buono e una aspettativa di vita tra le più elevate. Ora siamo di fronte ad un quadro demografico, ed epidemiologico, che genera bisogni di cura e di assistenza profondamente mutati.

“Grazie al management, un sistema sanitario pubblico che possiamo definire frugale è stato in grado di raggiungere risultati particolarmente significativi a costi estremamente contenuti. Oggi è fondamentale ripristinare una visione comune del futuro del Ssn e in questo perimetro le aziende devono recuperare una reale autonomia e avere strumenti di governo nuovi e più flessibili per valorizzare i professionisti e rispondere efficacemente alle necessità dei cittadini”, conclude il presidente Migliore.

TAG: SPESA SANITARIA

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