Medicina
29 Luglio 2024Durante il convegno “Dall’età evolutiva all’età adulta: transizione e tutela della salute mentale – percorsi interdisciplinari e presa in carico”, curato dalla Fondazione Onda ETS sono emerse necessità come il miglioramento dei servizi di salute mentale, la prevenzione e la diagnosi precoce, e la collaborazione tra specialisti
Durante il convegno “Dall’età evolutiva all’età adulta: transizione e tutela della salute mentale – percorsi interdisciplinari e presa in carico”, curato dalla Fondazione Onda ETS sono emerse necessità come il miglioramento dei servizi di salute mentale, la prevenzione e la diagnosi precoce, e la collaborazione tra specialisti per garantire una cura continua tra i 15 e i 24 anni.
I disturbi del neurosviluppo rappresentano una delle problematiche sanitarie più comuni nell'infanzia e nell'adolescenza. Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il 20% dei minorenni è a rischio di sviluppare tali disturbi, con un esordio sempre più precoce delle condizioni neuropsichiatriche negli ultimi anni. Questo fenomeno è evidenziato dal recente aumento dei disturbi mentali del 28%, legato alla pandemia da Covid-19, ai cambiamenti climatici e ai conflitti globali.
Secondo il libro bianco dell’assistenza pediatrica, curato dalla FIAPERD, ogni anno oltre 100.000 minori sono assistiti in reparti non pediatrici. Particolarmente critica è la situazione della neuropsichiatria infantile, con una saturazione dei posti disponibili che costringe il 30% dei ricoveri neuropsichiatrici a svolgersi in reparti pediatrici e il 10% in reparti per adulti, una collocazione gravemente inappropriata.
In Italia, la spesa per la salute psichiatrica rimane drammaticamente bassa, attestandosi sotto il 3% del Fondo Sanitario Nazionale, contro il 10% di paesi come Germania e Francia. Questo insufficiente investimento si traduce in una risposta territoriale inadeguata per le esigenze di assistenza.
Fondazione Onda ETS propone quindi diverse soluzioni per migliorare la continuità assistenziale e affrontare le difficoltà della transizione dall’età evolutiva a quella adulta.
Gli esperti hanno suggerito un approccio multidisciplinare e coordinato, con un'integrazione dei servizi e un supporto appropriato alla famiglia. La continuità di cura deve essere flessibile e centrata sulla persona, richiedendo una comunicazione efficace tra tutti i servizi coinvolti.
Il pediatra ha un ruolo chiave nella diagnosi precoce dei disturbi mentali, conoscendo il contesto socio-ambientale dei pazienti e riconoscendo i fattori di rischio. Anche il medico di Medicina generale è cruciale nella gestione della transizione, coordinando gli interventi e relazionandosi con il paziente e la sua famiglia.
Francesca Merzagora, Presidente di Fondazione Onda ETS, ha sottolineato l'importanza di garantire un sistema di presa in carico efficace: «I giovani di oggi vivono un grande disagio, complice anche il ruolo della pandemia. Se da un lato, è fondamentale che esprimano a gran voce questo disagio in modo tale che i genitori vengano informati e si possa, di conseguenza, intervenire tempestivamente, dall’altro si deve garantire che il servizio di presa in carico sia efficace, non dispersivo e non lasci indietro nessuno».
Nonostante le numerose sfide, è fondamentale avere una visione comune per una reale integrazione dei servizi, considerando anche le comorbilità con le dipendenze patologiche. Solo con un investimento adeguato e una collaborazione sinergica tra tutti i settori coinvolti, l'Italia potrà migliorare la salute mentale dei suoi giovani e garantire loro un futuro più sereno.
Claudio Mencacci, Co-Presidente della SINPF, ha ribadito la necessità di una visione integrata e coordinata dei servizi: «I primi impegni per le patologie mentali in età pediatrica e adolescenziale sono le strategie di prevenzione, screening e diagnosi precoce, secondariamente occorre garantire nella transizione dai 15 ai 24 anni una continuità di cura in collaborazione con la psichiatria-neuropsichiatria-dipendenze e la transizione dal pediatra al medico di Medicina generale. Purtroppo, continua a mancare una visione di insieme, sono stati facilitati interventi spot come il bonus psicologico o lo psicologo di base in assenza di una visione di sistema».
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