sanità
15 Novembre 2023 Un appello per costruire un futuro migliore per la sanità pubblica. Lo lanciano 200 donne protagoniste della salute che hanno raccolto in un libro le loro esperienze, i loro suggerimenti, ma anche una visione di una sanità migliore. “Donne. Salute. Territorio”, edito da Edra
Un appello per costruire un futuro migliore per la sanità pubblica. Lo lanciano 200 donne protagoniste della salute che hanno raccolto in un libro le loro esperienze, i loro suggerimenti, ma anche una visione di una sanità migliore. “Donne. Salute. Territorio”, edito da Edra e presentato ieri a Palazzo Giustiniani a Roma, è stato realizzato dalla community “Donne protagoniste in sanità” nata nel 2021 per favorire un confronto e ripensare la sanità italiana con uno sguardo tutto femminile. Nel volume, la community mette in evidenza, infatti, i punti di forza, le criticità e le possibili soluzioni dei temi più attuali che riguardano l’assistenza territoriale, la domiciliarizzazione delle cure, la telemedicina e la malattia di genere. Il volume, che si rivolge agli operatori sanitari e ai decisori pubblici, propone un contributo al dibattito sulla complessità della nuova domanda di salute, indotta dalla continua crescita delle patologie cronico-degenerative, e al ripensamento del modello di assistenza incoraggiato dal PNRR e dal DM 77/22, oltre che una riflessione sul concetto di gender gap.
“La Community oggi sfiora le 2.000 associate e “Donne, Salute, Territorio” non è solo il racconto di un anno di lavoro, ma è il risultato tangibile di impegno e sinergia, tratti che caratterizzano le protagoniste dell’associazione – ha spiegato Monica Calamai, direttrice generale Ausl di Ferrara, commissaria straordinaria azienda ospedaliero universitaria di Ferrara e coordinatrice della community - È un libro che rispecchia i valori che animano il nostro gruppo: rispetto e centralità della persona, equità e spinta all’evoluzione. Uno dei nostri obiettivi è colmare il gender gap: le donne rappresentano oltre il 78% dei professionisti impegnati nel settore sanitario e rappresentano il 65% dei caregiver. Le donne sono poi le principali utilizzatrici del sistema sanitario, se consideriamo anche l’allarmante dato sulle vittime di violenza. Chi – conclude Monica Calamai - meglio delle donne, protagoniste a tutto tondo del Sistema Sanitario, può portare a un progresso e a una nuova visione prospettica?”
Nel corso dell’evento è stato evidenziato quanto il progresso, la cultura e l’educazione siano indissolubilmente determinati dal contributo della donna nella società e nel mondo professionale, come evidenziato anche da Simona Bianchi (direttrice sanitaria Ast di Fermo) che ha promosso un’analisi sulla medicina penitenziaria e la presenza della donna in questo contesto, e Francesca De Giorgi (direttrice dei sistemi informativi e responsabile della trasformazione digitale della fondazione Irccs istituto neurologico Carlo Besta) che ha spiegato come la telemedicina sia un acceleratore di salute globale, uno strumento capace di superare barriere attraverso complementarietà di servizi, multidisciplinarietà di saperi e interoperabilità di sistemi, di cui le donne possono farsi portavoce.
“Ho visto nascere la community Donne protagoniste in sanità e i principi che la animano rappresentano la chiave per costruire un futuro diverso e migliore – ha spiegato Maria Domenica Castellone, vicepresidente del Senato e promotrice dell’evento - La partecipazione e il coinvolgimento di cittadini e di professionisti nelle scelte politiche è vincente, perché oggi più che mai è indispensabile conoscere fragilità e opportunità del contesto socio-sanitario per individuare delle soluzioni efficaci. È necessario portare al decisore politico la voce e la testimonianza concreta del cittadino. Questa pubblicazione rappresenta uno stimolo a lavorare a più mani alla costruzione di una riforma efficace del Sistema”.
“Stiamo vivendo un momento positivo per la sanità: abbiamo risorse preziose che non possiamo sprecare – ha detto Ilenia Malavasi della XII Commissione (Affari Sociali), intervenendo all’evento - Parallelamente alle risorse del PNRR dobbiamo operare affinché possano essere varate le necessarie riforme per il personale, per l’integrazione socio-sanitaria e per la cura domiciliare, oltre che per la digitalizzazione. Dobbiamo far sì che si sviluppi una nuova idea di sanità che deve necessariamente prendere l’avvio da un cambiamento culturale: abbandoniamo l’individualismo e proiettiamoci verso un senso di comunità curante. Ogni cittadino è protagonista della sua vita e della sua salute: il libro “Donne, Salute, Territorio” ci da molti spunti di riflessione e le donne potranno fare la differenza in questo percorso di educazione sanitaria”.
Francesca Malandrucco
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