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23 Settembre 2025

Trasformazione digitale in sanità, Cascini (Iss): governance condivisa e investimenti

“Serve una governance chiara e condivisa per evitare la frammentazione e cogliere le opportunità della trasformazione digitale in sanità”. A dirlo a Sanità33 è Fidelia Cascini


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“Serve una governance chiara e condivisa per evitare la frammentazione e cogliere le opportunità della trasformazione digitale in sanità”. A dirlo a Sanità33 è Fidelia Cascini, responsabile della Segreteria Scientifica di Presidenza dell’Istituto Superiore di Sanità, che richiama l’urgenza di un approccio unitario in vista del nuovo spazio europeo dei dati sanitari.



Secondo Cascini, la decisione della Commissione Europea di investire in infrastrutture tecnologiche e di ricerca nasce dall’esigenza di rafforzare la competitività internazionale e valorizzare i talenti europei. “L’obiettivo è arrivare a investire il 3% del Pil europeo in infrastrutture digitali e data space comuni, superando la frammentazione e rendendo i dati sanitari accessibili, interoperabili e riutilizzabili” ha spiegato.

Tra i pilastri della strategia europea, Cascini ha indicato tre priorità: rafforzare ecosistemi di ricerca già esistenti, valorizzare le persone e le prospettive di carriera e semplificare le regole di governance. “Se un’impresa si trova davanti a barriere per accedere ai dati, non investirà in Europa. Serve un sistema più agile e attrattivo” ha osservato.

Quanto alle ricadute per l’Italia, Cascini ha evidenziato le opportunità legate al Regolamento europeo sullo spazio dei dati sanitari, che richiede entro due anni una governance nazionale integrata. “In sanità digitale si sta facendo uno sforzo importante – ha aggiunto – con un dialogo sempre più stretto tra governo centrale e Regioni. Una cabina di regia nazionale coordinerà le attività per garantire stabilità e integrazione del sistema”.

Infine, un richiamo alla necessità di un approccio unitario anche nell’applicazione della legge sull’intelligenza artificiale: “Serve una governance chiara e condivisa, con il coinvolgimento delle Regioni e un sentimento di sistema. Solo così l’Italia e l’Europa potranno affrontare uno scenario globale altamente competitivo senza disperdere risorse ed eccellenze”.

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