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15 Luglio 2022

Pnrr, 15° Ibdo: investire nell’uguaglianza territoriale dell’assistenza ai diabetici

In Europa il diabete colpisce 62 milioni di persone e, nel 2021, ha causato oltre 1 milione di decessi, rappresentando così la quarta causa di morte. In Italia ad oggi sono quasi 4 milioni le persone con diabete ed è la causa iniziale o concausa di oltre 80 mila morti ogni anno.   Su questi temi si sono confrontati a Roma esponenti di Istituzioni, società scientifiche ed esperti nel corso del 15° Italian Diabetes Barometer Forum, dal titolo “Diabete e Pnrr: prima le cure”


In Europa il diabete colpisce 62 milioni di persone e, nel 2021, ha causato oltre 1 milione di decessi, rappresentando così la quarta causa di morte. In Italia ad oggi sono quasi 4 milioni le persone con diabete ed è la causa iniziale o concausa di oltre 80 mila morti ogni anno.  Si tratta di una pandemia silenziosa con importanti costi sociali e umani che è destinata a crescere (dal 2000 ad oggi i casi di diabete sono raddoppiati nel nostro Paese). Attualmente la qualità dell’assistenza diabetologica italiana è tra le migliori a livello mondiale, ma ci sono margini di miglioramento ed è giunto il momento di investire per garantire un trattamento uguale per tutti ovunque sul territorio. Su questi temi si sono confrontati a Roma esponenti di Istituzioni, società scientifiche ed esperti nel corso del 15° Italian Diabetes Barometer Forum, dal titolo “Diabete e Pnrr: prima le cure”, con particolare attenzione alla Missione 6 del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) che ha stanziato 15,63 miliardi di euro per una riforma che definisca un nuovo assetto istituzionale per la prevenzione in ambito sanitario, ambientale e climatico.

L’evento è stato organizzato da Italian barometer diabetes observatory foundation (Ibdo Foundation) e Intergruppo Parlamentare ‘Obesità e Diabete’, in collaborazione con l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” e con il contributo non condizionato di Novo Nordisk, nell’ambito del programma Driving Change in Diabetes.
«Stiamo assistendo a una crisi strutturale del nostro Sistema sanitario nazionale (Ssn) legata alla tecnologia obsoleta delle strutture italiane, alle scarse risorse logistiche e agli aspetti organizzativi gestionali con evidenti problemi di accesso ai servizi ma soprattutto di continuità nelle cure per i cittadini» spiega Walter Ricciardi, docente di Igiene e Sanità pubblica all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, consigliere del ministro della Salute per il coordinamento con le Istituzioni sanitarie internazionali per la pandemia da Covid-19 e past-president World federation of public health associations (Wfpha). «È necessario essere lucidi e capire che la crisi può essere superata solo con un lavoro di squadra attraverso la collaborazione tra scienza e istituzioni e garantire così risposte ai pazienti e alla società».
«La salute è stata in prima pagina e al centro delle attenzioni del nostro paese negli ultimi due anni, e mai come adesso, pur nella gestione della grande emergenza nazionale, sono emerse nettamente le disuguaglianze assistenziali, di presa in carico e di accesso alle cure delle singole Regioni», commenta Ketty Vaccaro, vice presidente Ibdo Foundation. «Si è capito che non è stato fatto abbastanza, occorre investire molto di più e meglio per ridurre drasticamente le differenze, perché tutti i cittadini, soprattutto i malati cronici come chi ha il diabete, hanno diritto di ricevere cure e terapie omogenee sul territorio nazionale. È necessario ripensare alla rete specialistica italiana e definire un piano di gestione delle malattie croniche moderno ed efficace».
«Il diabete è una malattia cronica e come tale necessita di sostegno continuo. È stato dimostrato che avere un’adeguata assistenza specialistica multiprofessionale può portare a una riduzione del 19 per cento della mortalità per tutte le cause legate al diabete, considerando che questa malattia causa in Italia ogni anno il 3 per cento delle morti totali, è allarmante e preoccupante sapere che solo il 30 per cento di chi ne è affetto riceve un’assistenza adeguata», afferma Agostino Consoli, presidente della Società italiana di diabetologia (Sid). «Per questo motivo, la Sid e l’Associazione medici diabetologi (Amd) hanno proposto un nuovo modello di assistenza con azioni che rafforzino i presidi territoriali con team multifunzionali».
«L’assistenza diabetologica è il fiore all’occhiello del nostro Ssn, ma è sempre possibile, e in seguito all’emergenza da Covid-19 necessario, potenziarla migliorando il rapporto tra l’assistito e il territorio» aggiunge Graziano Di Cianni, presidente Amd. «Dobbiamo garantire una migliore collaborazione tra strutture diabetologiche e la medicina generale, allo stesso tempo investire nella formazione del personale e nello sviluppo di servizi di teleconsulti e teleassistenza per facilitare il continuo dialogo medico-paziente ed il confronto tra professionisti».
«L'attività di dialogo e confronto che l'Intergruppo parlamentare 'Obesità e Diabete' ha portato avanti durante l'intera XVIII Legislatura sarà di preziosa utilità in una fase, come quella dell'attuazione del Pnrr, in cui le istanze esaminate e condivise devono trovare giusta collocazione all'interno dei provvedimenti attuativi del Piano», commenta la senatrice Daniela Sbrollini, presidente dell’Intergruppo parlamentare ‘Obesità e Diabete’«Siamo convinti» prosegue l’onorevole Roberto Pella, co-presidente dell’Intergruppo parlamentare ‘Obesità e Diabete’ e vicepresidente vicario di Anci (Associazione nazionale comuni italiani) «che si debba passare attraverso una più forte alleanza tra scienza e istituzioni e tutti i diversi livelli di governo per una efficace messa a terra delle risorse, nei tempi così stringenti che dovremo rispettare per la realizzazione del Piano. Inoltre, dovremo intervenire per assicurare che sia messo in campo un nuovo approccio che veda al centro della politica pubblica il cittadino, il paziente e il suo domicilio, al fine di generare un autentico cambiamento nell'organizzazione delle strutture, nelle competenze e nelle professionalità che avranno l'obiettivo di prevenire e curare le persone con diabete».
«L’emergenza sanitaria è stata una dura prova a cui abbiamo preso parte a fianco dei sistemi sanitari e con il nostro sostegno, attivo da 15 anni, verso la Ibdo Foundation e l’Ibdo forum annuale vogliamo contribuire a favorire il confronto tra tutte le parti interessate affinché i milioni di persone che vivono con il diabete possano godere della migliore assistenza possibile» dichiara Drago Vuina, General Manager e Corporate Vice President Novo Nordisk Italy.

Bibliografia:
1)      Ministero della Salute. Relazione al Parlamento 2021 sul diabete mellito. 16 maggio 2022.


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