Governo e Parlamento
12 Dicembre 2022 "Nonostante la situazione economica complicata a causa del post-pandemia, della guerra in Ucraina e della crisi energetica, la Manovra destina alla sanità 2,15 miliardi in più per il 2023[...] Assistiamo così a una chiara inversione di tendenza". Lo ha ribadito il ministro della Salute Orazio Schillaci, che ha illustrato le linee programmatiche del suo dicastero alla Commissione Affari sociali della Camera
"Nonostante la situazione economica complicata a causa del post-pandemia, della guerra in Ucraina e della crisi energetica, la Manovra destina alla sanità 2,15 miliardi in più per il 2023, 2,3 in più per il 2024 e ben 2,6 miliardi in più per il 2025, rispetto a quanto previsto. Assistiamo così, anche in tempi di necessaria revisione della spesa, a una chiara inversione di tendenza". Lo ha ribadito il ministro della Salute Orazio Schillaci, che ha illustrato le linee programmatiche del suo dicastero alla Commissione Affari sociali della Camera, all'indomani della comunicazione in commissione al Senato.
"Dal 2013 al 2019 il Fondo sanitario è sempre stato definanziato - ricorda Schillaci - da tutti i governi che si sono succeduti in quegli anni. Anche nel 2020, 2021 e 2022 il livello dell'incremento è stato nel primo anno superiore a causa della pandemia, ma poi è sempre stato sensibilmente inferiore a quello registrato nell'ultima Manovra di finanza pubblica".
Nel frattempo, l’Intersindacale medica commentando la relazione del ministro sulla Manovra parla di "un altro schiaffo a tutta la classe della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria".
"Tra aumenti per le farmacie, aumento dell'età pensionabile e altri capitoli di interesse, non c'è traccia di riconoscimenti per il personale dipendente eccetto poche briciole stanziate per il 2024 e non per tutti", denunciano i sindacati Anaao Assomed, Cimo-Fesmed, Aaroi-Emac, Fassid, Fp Cgil medici e dirigenti Ssn, Federazione veterinari e medici (Fvm), Uil Fpl Coordinamento nazionale delle aree contrattuali medica, veterinaria sanitaria.
"Chi pensa di far sopravvivere il sistema sanitario pubblico a invarianza di spesa, e puntando su chi per anni ha fornito il proprio contributo al sistema, è miope. Non resteremo a guardare e continueremo a batterci per salvare il sistema di prevenzione e cure pubblico", assicurano i sindacati.
"Ci rivolgiamo ai cittadini, alle istituzioni locali, perché si rendano conto che a rischio c'è la loro salute, la salute di tutti. Siamo convinti che il sistema di prevenzione e cure pubblico sia un baluardo fondamentale del nostro Paese - sottolinea l'Intersindacale - e in quanto tale vada difeso con le unghie e con i denti, a iniziare dalla manifestazione dei dirigenti medici, veterinari e sanitari del 15 dicembre prossimo. Insieme ai cittadini e a tutti coloro che hanno a cuore il Servizio sanitario nazionale, continueremo a essere un punto di riferimento di giustizia sociale".
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