Governo e Parlamento
17 Ottobre 2023 In un’intervista alla Stampa il ministro della Salute sottolinea i molti soldi in più messi a disposizione dal Governo contro liste d’attesa e compensi per i medici
Il bicchiere relativo alla sanità in Manovra per il ministro della Salute, Orazio Schillaci è “decisamente pieno. "Per precisione - spiega in un'intervista a 'La Stampa' – i miliardi in più sono 3,3. E questi si sommano ai 2,3 già programmati con la precedente Manovra, per un totale di ben 5,6 miliardi messi in più sul piatto per il 2024. A parte il periodo pandemico, nessun Governo prima aveva fatto tanto, altro che tagli. Abbiamo molti soldi in più che ora vanno solo spesi bene. Come ho precisato più volte - sottolinea il ministro - aggiungere acqua a un serbatoio che perde non può essere l'unica soluzione".
Al netto dei 2,3 miliardi che serviranno al rinnovo dei contratti di settore, il miliardo che resta basterà per fare tutto il resto? "Direi proprio di sì - risponde Schillaci - anche perché, lo ripeto, le risorse aggiuntive ammontano a 5,6 miliardi. Come ha ricordato la premier, l'abbattimento delle liste di attesa resta però la nostra priorità, perché infrangono il diritto alla salute di tutti i cittadini. Per raggiungere questo obiettivo mettiamo sul piatto 560 milioni in più rispetto alle risorse già stanziate in passato e neanche del tutto utilizzate dalle Regioni". Il piano anti-attese prevede "prima di tutto" di "pagare meglio il personale sanitario che si impegna ad abbatterle. Per questo - dettaglia il ministro - portiamo da 60 a 100 euro il compenso per ogni ora aggiuntiva dei medici per ridurre le liste di attesa, mentre il compenso degli infermieri lo portiamo da 30 a 60 euro, un raddoppio netto. Nel nuovo contratto, poi, potrebbe trovare posto anche la detassazione dei premi di risultato, quando anche questi vertono sulla riduzione delle liste".
Poi c'è il ruolo della sanità privata. "Ora dobbiamo aggredire l'enorme arretrato - spiega Schillaci - per cui anche il privato, purché convenzionato, potrà dare il suo contributo. Per questo abbiamo incrementato il tetto per l'acquisto delle sue prestazioni dell'1% nel 2024, del 2% l'anno successivo e del 3% nel 2026. Dall'altro lato rifinanziamo i piani operativi regionali per ridurre i tempi di attesa, portandoli dal 3 al 4% del Fondo sanitario, che in parte può essere utilizzato anche per l'acquisto di prestazioni dal privato, che fino ad oggi ha pagato meglio i suoi professionisti rispetto al pubblico". Ma "incrementando ora", con il rinnovo dei contratti, "le retribuzioni di chi lavora in quest'ultimo - puntualizza il ministro -sono convinto che alla fine non sarà nemmeno necessario spendere tutti questi soldi per le strutture convenzionate. Dobbiamo riequilibrare il sistema perché questo disordine lo pagano soprattutto i più deboli e questo è inaccettabile".
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