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Telemedicina

07 Novembre 2025

Telemedicina e demenza, evidenze positive su supporto ai pazienti e ai caregiver. Ecco quali

Un’analisi OMS/Europa segnala che telemedicina e tecnologie digitali possono ridurre isolamento, ansia e stress nella gestione della demenza, se integrate in contesti di comunità e ambienti age-friendly


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Pubblicato da OMS/Europa un rapporto sul ruolo della telemedicina e delle tecnologie digitali nella gestione della demenza. Lo studio, condotto insieme a gruppi accademici internazionali, ha esaminato quasi 100 revisioni e circa 3.000 documenti, con l’obiettivo di valutare i risultati su pazienti e caregiver. L’analisi segnala che l’integrazione della telemedicina all’interno di reti territoriali e contesti di comunità può ridurre ansia, depressione e isolamento sociale, migliorando la qualità della vita.

“La tecnologia, quando è accompagnata da politiche adeguate, può collegare persone e ridurre la solitudine”, afferma Natasha Azzopardi-Muscat, direttore Health Systems di OMS/Europa e co-autrice del rapporto. L’OMS sottolinea che la telemedicina non sostituisce la cura in presenza, ma può rappresentare un supporto aggiuntivo soprattutto nelle aree rurali o con accesso limitato ai servizi specialistici.

La demenza è una delle principali cause di disabilità e dipendenza nelle persone anziane. La forma più comune è la malattia di Alzheimer, che rappresenta fino al 70% dei casi. A livello globale, la demenza è la settima causa di morte. Secondo OMS/Europa, l’invecchiamento della popolazione rende necessario adattare i sistemi sanitari. Nella Regione europea le persone di età pari o superiore a 60 anni raggiungeranno i 247 milioni entro il 2030 e supereranno i 300 milioni entro il 2050.

Il rapporto indica che le tecnologie digitali possono avere un ruolo nel supportare l’autonomia. Tra gli esempi citati figurano sistemi di promemoria per la terapia e strumenti di monitoraggio in remoto delle attività quotidiane. Lo studio riporta anche risultati su gestione dei sintomi e sicurezza in ambiente domestico, con riduzioni degli incidenti interni e diminuzione dello stress assistenziale.

L’OMS segnala tuttavia alcuni aspetti critici. In alcuni casi sono state riferite difficoltà di uso delle piattaforme digitali da parte dei pazienti più anziani o dei caregiver meno esperti. La qualità delle prove disponibili è eterogenea e il rapporto evidenzia la necessità di ulteriori ricerche per definire modelli applicativi sostenibili e trasferibili nei diversi contesti.

L’introduzione delle tecnologie digitali nella gestione della demenza si inserisce nell’ambito delle iniziative OMS per l’invecchiamento attivo e la promozione di ambienti favorevoli agli anziani. La strategia rientra nella Decade of Healthy Ageing e nella futura Strategia europea sull’invecchiamento 2026-2030, con il coinvolgimento della rete globale delle Age-friendly Cities and Communities.

OMS/Europa sottolinea che la diffusione della telemedicina in quest’area dovrà essere accompagnata da formazione, accessibilità e azioni di contrasto all’isolamento sociale, per garantire che le tecnologie digitali siano disponibili e utilizzabili da tutte le persone che possono trarne beneficio.

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