Cambiamento climatico
07 Novembre 2025Il Climate Action Monitor 2025 dell’Ocse segnala un divario crescente tra impegni e misure attuate, con emissioni superiori dell’8% ai livelli compatibili con gli obiettivi 2030

Secondo il Climate Action Monitor 2025 dell’Ocse, le emissioni globali continuano a crescere e l’attuazione delle politiche climatiche da parte dei governi procede con un ritmo rallentato. Il rapporto, basato sul quadro di monitoraggio delle azioni e delle politiche climatiche (CAPMF), indica che nel 2024 il numero e la severità delle misure adottate sono aumentati di circa l’1%, confermando una perdita di slancio iniziata nel 2022.
L’analisi evidenzia che nel 2023 le emissioni complessive di gas serra dei 50 Paesi Ocse e partner considerati risultavano superiori dell’8%, pari a circa 2,5 Gt CO₂e, rispetto al livello necessario per restare in linea con gli obiettivi NDC 2030 (Nationally Determined Contributions). Il divario risulta ancora maggiore se confrontato con le traiettorie richieste per il raggiungimento degli obiettivi di neutralità climatica nel lungo periodo.
I settori che contribuiscono maggiormente alle emissioni restano la produzione di elettricità e calore e il trasporto. Dal 2015, nei Paesi Ocse si è registrata una riduzione delle emissioni soprattutto nella produzione energetica e nell’industria, mentre il comparto dei trasporti non mostra cali significativi. Nei Paesi partner, le emissioni sono aumentate in relazione alla crescita economica e all’uso persistente di combustibili fossili.
Il rapporto segnala inoltre che, sebbene 114 Paesi e l’Unione Europea abbiano adottato obiettivi di net-zero, solo 30 Paesi e l’UE li hanno integrati in legislazione. Ciò rappresenta circa il 17,7% delle emissioni globali. L’Ocse sottolinea che senza quadri normativi stabili, accelerazione nell’implementazione e maggiore coerenza delle politiche, gli impegni attuali non saranno sufficienti a centrare gli obiettivi dell’Accordo di Parigi.
Per allinearsi alle traiettorie compatibili con il limite di riscaldamento concordato, le emissioni globali dovrebbero diminuire tra il 39% e il 63% entro il 2035 rispetto ai livelli del 2023. Il documento richiama la necessità di politiche più incisive e di una definizione di mix regolatori adeguati ai diversi contesti nazionali.
L’Ocse ribadisce che benefici ambientali, sociali ed economici derivanti da un’azione climatica più efficace dipendono dall’accelerazione delle misure adottate e dal consolidamento degli impegni già assunti.
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