brevetti
04 Luglio 2024Dal 1° giugno 2023 è operativo il Tribunale Unificato dei Brevetti , una corte sovranazionale competente, in via esclusiva, per le controversie relative ai brevetti europei
Dal 1° giugno 2023 è operativo il Tribunale Unificato dei Brevetti (“TUB” o, in inglese, “UPC” – Unified Patent Court), una corte sovranazionale competente, in via esclusiva, per le controversie relative ai brevetti europei con effetto unitario e ai brevetti europei tradizionali convalidati negli Stati membri aderenti, rispetto ai quali non è stato esercitato il cd. opt-out.
La procedura di opt-out offre infatti la possibilità ai titolari dei brevetti europei tradizionali di sottrarre all’UPC la giurisdizione su di essi, così deferendola esclusivamente alle corti nazionali; la scelta, revocabile a condizione che nel frattempo non siano stati avviati procedimenti nazionali relativi ai brevetti in questione, deve essere compiuta nell’arco temporale di sette anni (prorogabile per altri sette anni) decorrente dal terzo mese antecedente l’inaugurazione del sistema (il periodo di tre mesi che ha preceduto l’avvio dei lavori, nel quale era già possibile esercitare l’opt-out, è stato denominato “sunrise period”). Nel periodo transitorio, i brevetti europei tradizionali sono ad ogni modo soggetti alla competenza concorrente dell’UPC e dei tribunali nazionali; pertanto, a prescindere dall’esercizio della facoltà di opt-out, competenti a giudicare la validità o contraffazione di brevetti europei tradizionali rimarranno altresì le corti nazionali.
Tra le finalità perseguite dagli Stati membri attraverso la creazione di un sistema centralizzato vi sono quelle di garantire ai titolari dei diritti una tutela uniforme e territorialmente estesa, di limitare i costi dei contenziosi transnazionali, e di ridurne la complessità rispetto ai sistemi nazionali tradizionali.
Ad oggi, gli Stati membri dell’Unione europea che hanno sottoscritto e ratificato l’Accordo istitutivo del Tribunale Unificato dei Brevetti (“UPCA” – Unified Patent Court Agreement) sono diciotto, a cui si aggiungono sei Stati che hanno firmato l’Accordo ma non hanno ancora depositato lo strumento di ratifica; ultima ad aggiungersi è stata la Romania, la cui adesione avrà effetto dal 1° settembre 2024.
Le principali azioni per cui l’UPC è competente sono quelle in materia di contraffazione e validità dei brevetti, nonché le azioni di risarcimento del danno e le richieste di misure e ingiunzioni provvisorie e cautelari.
Per quanto concerne la struttura del Tribunale Unificato dei Brevetti, esso è composto da un Tribunale di primo grado, composto di divisioni centrali, locali e regionali, ciascuna delle quali ha competenze ben determinate, e da una Corte d’Appello con sede a Lussemburgo.
Le divisioni centrali che compongono il Tribunale di primo grado sono tre e sono collocate, rispettivamente, a Monaco di Baviera (a cui sono devolute le cause aventi ad oggetto brevetti chimici, metallurgici e ingegneristici), a Parigi (la cui competenza ricade sulle invenzioni nei campi dei trasporti e delle tecniche industriali, della fisica e dell’elettricità, nonché sui certificati di protezione complementare) e, da ultimo e più di recente, a Milano (competente per quanto concerne le invenzioni attinenti ai settori agro-alimentare, fitosanitario, della moda, dell’abbigliamento e delle calzature, nonché farmaceutico, con l’esclusione dei brevetti con certificati di protezione complementare).
La divisione centrale di Milano è divenuta ufficialmente operativa il 27 giugno 2024, a quasi un anno di distanza dall’entrata in funzione delle altre due divisioni centrali. Essa si è infatti sostituita a Londra, originariamente prevista dall’UPCA quale sede della terza divisione centrale, a seguito del recesso del Regno Unito dall’Unione Europea; le tempistiche della sua istituzione derivano proprio dal lungo processo decisionale e dal dialogo negoziale che ne è seguito. A contribuire all’assegnazione della sede centrale al nostro Paese è stato anche il ruolo dell’Italia nel panorama brevettuale: il nostro Paese è infatti terzo in Europa per numero di brevetti, dopo la Germania e la Francia.
Accanto alle tre divisioni centrali operano le divisioni locali, dislocate negli Stati membri aderenti all’UPCA che ne abbiano richiesto l’istituzione, e le divisioni regionali, solitamente condivise da due o più Stati membri che non abbiano ritenuto di istituire una divisione locale.
Al Tribunale di primo grado e alla Corte d’Appello si affiancano poi una Cancelleria (Registry), con sede a Lussemburgo, e un Centro di mediazione e arbitrato con sedi a Lisbona e a Lubiana.
Ogni divisione dell’UPC è composta da giudici qualificati dal punto di vista giuridico e da giudici tecnicamente esperti, che operano in sinergia; i primi hanno una formazione giuridica e sovente vantano esperienze lavorative pregresse nel capo della proprietà industriale, mentre i secondi hanno una comprovata esperienza in un settore tecnologico, oltre ad una solida conoscenza del diritto civile e delle procedure rilevanti per le controversie in materia di brevetti. Questi ultimi non sostituiscono comunque le figure dei consulenti tecnici d’ufficio, che possono essere nominati in qualsiasi momento per fornire alla Corte consulenza su specifici aspetti dei casi, come hanno dimostrato i procedimenti instaurati in questo anno di attività dell’UPC.
La distribuzione delle competenze tra le divisioni del Tribunale di primo grado dipende da diversi fattori, quali il tipo di azione, il territorio, la materia del brevetto, e talvolta la scelta delle parti. La divisione centrale è infatti competente a decidere delle azioni di nullità del brevetto proposte in via principale e delle azioni di accertamento negativo della contraffazione. Le divisioni locali e regionali sono competenti per le azioni volte all’accertamento della contraffazione, per le domande riconvenzionali di nullità – pur potendo queste essere deferite in taluni casi alla divisione centrale – e per i procedimenti cautelari. Quanto poi al territorio, la divisione competente viene per lo più determinata in base a due criteri, fatti salvi alcuni casi particolari, che sono il luogo di domicilio del convenuto o il luogo in cui si è verificata o può verificarsi la violazione.
A un anno dall’entrata in funzione del sistema, è possibile fare un bilancio sui procedimenti che sono stati instaurati dinnanzi al Tribunale Unificato dei Brevetti: secondo i dati aggiornati a maggio 2024, 373 sono i procedimenti promossi avanti il Tribunale di primo grado , la maggior parte dei quali volti ad accertare la contraffazione di titoli brevettuali, mentre 86 sono le cause avviate davanti alla Corte d’Appello.
Il maggior numero di procedimenti è stato promosso innanzi alle divisioni tedesche di Monaco, Düsseldorf e Mannheim. Seguono poi le divisioni di Parigi, di Amburgo e quella Nordico-baltica, mentre le restanti divisioni, tra cui quelle di Milano, Copenaghen, L’Aja, Helsinki, Vienna e Bruxelles, contano un numero più modesto di procedimenti; non possono dirsi ancora all’opera invece le divisioni di Lisbona e Lubiana, avanti le quali sino a maggio 2024, mese a cui risale l’ultimo report reso disponibile dall’UPC, non erano ancora stati instaurati procedimenti.
Quanto al regime linguistico, vari sono i criteri che determinano la lingua del procedimento. Ad oggi quella più utilizzata è l’inglese (50%), che supera di poco il tedesco (44%); tale dato riflette il ruolo da protagonista ricoperto sino ad oggi dalla Germania nell’intero sistema.
Per quanto riguarda i settori industriali ove si è registrato il maggior numero di contenziosi, quello delle cd. human necessities, che ricomprende il settore fitosanitario e farmaceutico, si colloca al secondo posto. Proprio in questo settore, sono state promosse numerose cause da grandi società farmaceutiche e biotecnologiche. Tra queste, uno dei procedimenti che ha avuto maggiore risonanza ha visto protagoniste due importanti realtà attive a livello internazionale nel settore biotech. Si tratta di un procedimento cautelare instaurato dinnanzi alla divisione locale di Monaco, nel quale la ricorrente lamentava la violazione di un brevetto europeo con effetto unitario relativo ad un metodo per la rilevazione di analiti. La divisione tedesca, nel settembre del 2023, accogliendo la domanda della ricorrente, ha disposto un ordine di inibitoria immediatamente esecutivo, sul presupposto che il brevetto azionato fosse in modo altamente probabile valido e contraffatto. La resistente ha impugnato il provvedimento avanti la Corte d’Appello, la quale nel mese di febbraio 2024 ha reso la propria decisione, ribaltando il giudizio di prime cure.
I principi giuridici enunciati dalla Corte nella propria decisione sono numerosi e, tra questi, vi è il riferimento alla portata interpretativa delle rivendicazioni brevettuali, la lettura delle quali è stata ritenuta imprescindibile per definire l’ambito di protezione di un brevetto, ma non sufficiente: devono infatti essere presi in considerazione anche la descrizione e i disegni, che rivestono dunque un ruolo centrale. Inoltre, il Collegio si è soffermato sui requisiti necessari al fine di concedere misure cautelari, con particolare riferimento al tema dell’onere della prova, confermando che spetta al titolare del brevetto provare con un sufficiente grado di certezza la contraffazione, mentre il resistente ha l’onere di provare che vi è una maggiore probabilità che il brevetto non sia valido.
Il Tribunale Unificato dei Brevetti rappresenta una svolta storica nel panorama brevettuale europeo e, grazie alla sua struttura centralizzata e all’elevato grado di specializzazione, è in grado di offrire un sistema snello ed efficace per la gestione dei contenziosi. Siamo certi che la recente inaugurazione della divisione centrale di Milano rappresenti un’opportunità irripetibile per l’Italia e per il futuro industriale del nostro Paese.
Gualtiero Dragotti, Laura Gastaldi, Massimiliano Tiberio, Camila Francesca Crisci
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