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21 Dicembre 2022

Micro-organismi multiresistenti, Simit avvia progetto per monitorare le infezioni

La Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali – SIMIT ha avviato un importante progetto per impegnarsi nella lotta contro i microrganismi multiresistenti agli antibiotici.



Micro-organismi multiresistenti, Simit avvia progetto per monitorare le infezioni

La prossima emergenza sanitaria sarà causata dai microbi multiresistenti agli antibiotici, tema disciplinato anche dal PNRR. In Italia stimati già circa 15mila decessi l’anno. Rischio conosciuto ma non compreso appieno, ancora non esiste una rete clinica di monitoraggio. Per questo la Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali – SIMIT ha avviato un importante progetto per impegnarsi nella lotta contro i microrganismi multiresistenti agli antibiotici.


Il progetto Resistimit consiste in una piattaforma clinica che mette in rete diversi centri di malattie infettive che lavoreranno insieme per creare un registro dinamico sulle infezioni multiresistenti in Italia. A far partire l’iniziativa sono dieci centri pilota, dislocati in tutte le aree del Paese: Roma con Spallanzani, Tor Vergata e Umberto I, Napoli con Cotugno e Federico II, Bari, Foggia, Palermo, Pisa, Varese, Modena, Perugia, Padova. Non appena giungerà l’approvazione dei comitati etici, il progetto si estenderà ai centri di malattie infettive che vorranno partecipare. Il progetto è stato presentato al convegno degli infettivologi “La resistenza agli antimicrobici nella real-life” svoltosi a Pisa finalizzato all’analisi del fenomeno e alla stesura di un protocollo di operatività.

“L’obiettivo è quello di creare una struttura che permetta di ottenere un registro degli organismi multiresistenti nelle varie regioni italiane tramite applicativi informatici idonei – spiega il Prof. Marco Falcone, Segretario SIMIT e Professore Ordinario di Malattie Infettive all’Università di Pisa – Oggetto di questo studio saranno tutti microrganismi resistenti ai farmaci antimicrobici. Il registro sarà funzionale a diversi scopi: da un lato, consentirà di monitorare il fenomeno dell’antibiotico-resistenza; dall’altro permetterà di indagare caratteristiche e meccanismi di acquisizione delle infezioni causate da questi microrganismi nelle persone più colpite; inoltre, sarà la base anche per pianificare ulteriori approfondimenti sui nuovi farmaci antimicrobici. Abbiamo a disposizione molecole attive molto interessanti, ma si deve adottare un uso attento. I nostri centri clinici devono fornire ai decisori, compresa AIFA, un supporto tecnico-scientifico basato su dati di real-life per dimostrare efficacia e sicurezza dell’uso degli antibiotici nel nostro Paese”.

“Il progetto Resistimit è curato da un board di giovani infettivologi con una profonda esperienza sia clinica che di ricerca – sottolinea il Prof. Claudio Mastroianni, Presidente SIMIT e co-coordinatore del progetto – Questa iniziativa rientra nelle strategie della nostra società scientifica per coinvolgere le nuove generazioni di specialisti nella costruzione di un network per la raccolta dei dati e delle informazioni contro un fenomeno quale quello dei microbi multiresistenti, caratterizzato da numeri allarmanti e dall’assenza di adeguate contromisure. Con questa iniziativa si offrirà alla comunità scientifica un prezioso strumento per analizzare nel dettaglio tutte le sfaccettature di questa problematica, utile anche per istituzioni e altri enti che volessero ottenere informazioni aggiornate sulle infezioni provocate da microrganismi multiresistenti”.

Tra le iniziative già avviate nella lotta ai batteri multiresistenti vi è anche la piattaforma messa a punto presso il Policlinico di Tor Vergata, un software in cui vengono inseriti tutti i fattori utili per diminuire la resistenza dei germi e per capire quale fattore abbia provocato l’aumento della resistenza.

“Nel nostro lavoro verranno utilizzati anche i dati della rete ALARICO (Advancing knowLedge on Antimicrobial Resistant Infections Collaboration Network), da cui si evince che le infezioni da microrganismi multiresistenti carbapenetici, i più difficili da trattare” spiega il prof. Falcone.

“Il fenomeno della resistenza agli antibiotici, quale minaccia globale già identificata, si sta allargando rapidamente. Serve pertanto una risposta unitaria, di cui l’Italia può diventare capofila, in virtù della maggiore esperienza acquisita con l’elevata frequenza di queste infezioni. Il progetto Resistimit può dunque rappresentare uno slancio anche a livello internazionale” conclude il segretario SIMIT.

TAG: ANTIBIOTICI, RESISTENZA, SIMIT

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