Patologie Vascolari
14 Ottobre 2024Si è celebrato il 13 ottobre il World Trombosis Day, che ha l'obiettivo di sensibilizzare su queste patologie che rappresentano la malattia cardiovascolare più frequente
Si è celebrato il 13 ottobre il World Trombosis Day, che ha l'obiettivo di sensibilizzare su queste patologie che dopo la cardiopatia ischemica e l'ictus cerebrale ischemico rappresentano la malattia cardiovascolare più frequente e una causa importante di mortalità e morbilità: è al terzo posto tra le cause di morte nella popolazione generale ed al primo posto nei pazienti ospedalizzati. Tuttavia, mentre l'impatto di infarto e ictus sulla mortalità e disabilità globali è ben riconosciuto e percepito, non lo è altrettanto quello del trombembolismo (Tev), sottolineano gli esperti. Eppure, evidenziano, l'informazione corretta può salvare vite.
"Conoscere la trombosi - dice Domenico Gabrielli, presidente Fondazione per il Tuo cuore e direttore Cardiologia dell'ospedale San Camillo di Roma - significa curarla e salvare delle vite e per questo la diagnosi precoce è fondamentale. Se ci si focalizza ad esempio sui pazienti ricoverati, solo 25 su 100 sanno che il fatto stesso di essere ricoverati in ospedale aumenta la probabilità di trombosi". È importante "conoscere e riconoscere i sintomi più frequenti che accompagnano il Tev per ridurre il tempo della diagnosi. Gonfiore, rossore e dolore ad un arto inferiore devono far sorgere il sospetto di trombosi venosa profonda. Sintomi generalmente più gravi quali mancanza di fiato (dispnea), tosse con striature di sangue (emottisi), dolore al petto sono più tipiche dell'embolia polmonare".
"Purtroppo questi sintomi sono presenti anche in altre patologie frequenti (polmonite, scompenso cardiaco), complicando e rallentando il percorso diagnostico-terapeutico. Fortunatamente - conclude Gabrielli - se riconosciuta tempestivamente, abbiamo attualmente a disposizione una terapia adeguata in grado di curare sia le forme meno gravi clinicamente (farmaci anticoagulanti a somministrazione orale o sottocutanea) che le forme con quadri di presentazione più gravi (shock cardiogeno, sincope, arresto cardiocircolatorio). In questo caso fondamentale la diagnosi precoce per poter somministrare farmaci trombolitici endovena o loco-regionali (direttamente in arteria polmonare) oppure, sempre più utilizzata grazie alla disponibilità di nuovi cateteri, mediante l'aspirazione meccanica dei trombi in arteria polmonare".
"La prevenzione del tromboembolismo venoso - conclude Fabrizio Oliva, presidente Anmco - è fondamentale. Oltre alla profilassi con eparina a basso peso molecolare per periodi limitati in caso di fratture, traumi o ricoveri ospedalieri, altrettanto importante è attuare un corretto stile di vita con attività fisica moderata, astensione dal tabagismo, dieta a basso contenuto di sodio e lipidi, idratazione adeguata. È essenziale aumentare la sensibilità tra la popolazione e la conoscenza del tromboembolismo venoso per mirare ad una diagnosi precoce e una terapia adeguata con lo scopo finale di ridurre la mortalità ancora troppo elevata causata da questa condizione patologica".
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