Gli studi clinici in oncologia non sono mai stati così dinamici, con un salto del 56% negli ultimi cinque anni. Questo risultato emerge da un ultimo rapporto dell'Istituto IQVIA, data science company che si occupa a livello mondiale di elaborazione e analisi dei dati in ambito healthcare e sviluppo di nuove tecnologie.
Secondo il report, il 2021 è stato un anno molto importante, grazie al lancio di 30 nuovi principi attivi in oncologia. I dati indicano che dal 2012 sono stati sviluppati circa 159 nuovi trattamenti contro il cancro. Inoltre, dal 2016 è stato segnalato un aumento del 56% degli studi clinici, a beneficio principalmente dei tumori rari. La maggior parte delle ricerche in oncologia si focalizzano sui tumori metastatici o avanzati, ma gli studi sui tumori precoci e sui vaccini sono più che raddoppiati nel giro di 10 anni. Inoltre, sempre nel 2021, il 68% della pipeline oncologica ha avuto origine da aziende biofarmaceutiche emergenti, rispetto al 45% di dieci anni fa. Sempre secondo IQVIA, il mercato dei farmaci oncologici, che è balzato del 12% nel 2021 a 185 miliardi di dollari, dovrebbe aumentare del 66% entro il 2026, per un volume di 307 miliardi di dollari.
Il numero di pazienti trattati nel mondo è aumentato in media del 4% negli ultimi cinque anni. Per Murray Aitken, Direttore Esecutivo dell'Istituto IQVIA, la storia dell'oncologia è divisa in due mondi molto diversi, perché se “da un lato si sta assistendo a un notevole aumento di R&S (ricerca e sviluppo), che potrebbe portare a nuove terapie per tumori che ancora non hanno trattamenti efficaci, dall’altro le grandi criticità risiedono nell'impatto dei ritardi degli screening, delle diagnosi e nei trattamenti”. Aitken, ha spiegato che anche con brillanti prospettive di ricerca, sviluppo e innovazione, ci vorrà molto tempo prima che l’oncologia superi queste sfide.
Nel 2020 e nel 2021, sono stati molto più numerosi i nuovi pazienti che hanno visto un oncologo per malattia metastatica in diversi tumori, a causa dei ritardi accumulati nella diagnosi e nello screening. Gli oncologi americani stimano che il numero di pazienti a rischio di diagnosi ritardate o mancate siano circa 58.000. Infatti, si stima che più di 30 milioni di screening per alcune tipologie tumorali comuni siano stati interrotti dall'inizio della pandemia negli Stati Uniti.
Per approfondimenti: https://www.iqvia.com/insights/the-iqvia-institute/reports/global-oncology-trends-2022
Cristoforo Zervos
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