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07 Marzo 2023

Lazio, il presidente Rocca si è insediato ufficialmente. Liste d’attesa e pronto soccorso le prime sfide

Appena insediato come presidente della regione Lazio, Francesco Rocca è atteso ad almeno tre test su altrettanti argomenti complicati: le liste d'attesa sempre più lunghe per visite ed esami; il caos nei pronti soccorso degli ospedali e, infine, la carenza di professionisti sanitari e Oss


Lazio, il presidente Rocca si è insediato ufficialmente. Liste d’attesa e pronto soccorso le prime sfide

Rush finale per la formazione della giunta della regione Lazio. Ancora incerto il nome dell’assessore alla Salute, nel Centro-Destra le opzioni sono aperte. I “rumours” dicono che Fratelli d’Italia, che ha avuto alle urne il 34% delle preferenze e ha espresso il nuovo presidente, vorrebbe esprimere sia l’Assessore alla Salute sia il presidente del Consiglio Regionale, e che la Lega avrebbe delle riserve al punto da minacciare l’appoggio esterno. Voci sempre più insistenti dicono che il neopresidente Francesco Rocca potrebbe tenersi la delega per l’assessorato alla salute, avendo tra l’altro importanti esperienze in sanità: dal 2003 al 2010 all’Ospedale Sant’Andrea, oggi ha appena concluso le sue esperienze come Presidente della Croce Rossa Italiana ed Internazionale. Appena insediato come presidente della Giunta regionale, Rocca nei giorni scorsi ha incontrato i direttori generali delle Asl e delle aziende ospedaliere. "Lavorerò pancia a terra", ha detto. Tenendo presenti le dichiarazioni in campagna elettorale, è atteso ad almeno tre test su altrettanti argomenti complicati: le liste d'attesa sempre più lunghe per visite ed esami; il caos nei pronti soccorso degli ospedali; infine, la carenza di professionisti sanitari e Oss.

Sulle liste d’attesa, le asperità forse più gravi testimoniate dall’emigrazione verso altre regioni di alcuni cittadini per ottenere cure in tempo (un paradosso in una regione, come vedremo, d’eccellenza) nonché da un sondaggio condotto alla vigilia delle urne da Cittadinanzattiva Lazio su 534 cittadini per metà over 65 e per il 68% donne. Gli intervistati segnalano attese eccessive nel 42,5% per gli esami diagnostici e per il 28,8% delle prime visite specialistiche, seguono con l’8,2% gli Interventi chirurgici, con il 5,5% le visite controllo/follow up, e con il 4,1% gli screening oncologici. L’Associazione guidata in regione dal segretario Elio Rosati constata come l’inosservanza dei tempi d’erogazione della prestazione sia la regola per tutte e 4 le tipologie di codice (U per le visite urgenti da espletare entro 3 giorni, B per le urgenze brevi da espletare entro 10 giorni, D per le “differibili” entro 30 giorni, P per le visite programmate da farsi entro 120 giorni). Nelle urgenze e nelle programmate per ogni scadenza rispettata ce ne sono due non rispettate. Le scadenze non rispettate riguardano 3 visite d’urgenza breve per ogni scadenza rispettata e addirittura cinque per ogni visita differita, cioè su sei visite differite cinque sono fuori tempo massimo. Dal punto di vista burocratico, le problematiche più segnalate sono, entrambe con il 17,6% i tempi lunghi di attesa al Centro unico di prenotazione per parlare con operatori ed il mancato rispetto dei codici di priorità, nel 10,8% delle segnalazioni è il medico che non prenota o non prescrive successivi controlli. Cittadinanzattiva chiede più professionisti negli ambulatori diagnostici, costante monitoraggio dell’intramoenia con blocco automatico se supera il 5% delle prestazioni totali, e –quando la visita o l’esame nel SSN non arriva mai – la possibilità di effettuarli comunque in intramoenia pagando solo il ticket previa richiesta da presentare allo sportello ASL-AO come previsto dal decreto legislativo 124 del 1998. Riguardo l’intasamento del pronto soccorso dove possono verificarsi file di parecchie ore, Rocca è anche qui chiamato a fare i conti con la carenza di personale accentuata dal mancato turnover imposto dai piani di rientro alla giunta precedente, e a riorganizzare i servizi di base, spingendo sul digitale e sulla telemedicina: tra le determinanti del sovraffollamento non c’è solo il boom di accessi (overthrowing) ma ci sono anche i problemi di “boarding”, cioè la mancanza di posti letto nei vari reparti dove i pazienti visitati in PS andrebbero smistati.

Sul tavolo del presidente Rocca c’è poi una questione peculiare del Lazio: le eccellenze, che sono tra le migliori d’Europa. Istituto scientifico convenzionato con il servizio sanitario regionale, ad esempio, il Policlinico Universitario Gemelli di Roma – che secondo la classica di 'Newsweek', è il "miglior ospedale italiano" posizionandosi al 38° posto al mondo – chiede con il Direttore generale della Fondazione Marco Elefanti che ne sia riconosciuto il ruolo d’avanguardia. La richiesta è anche al governo centrale, chiamato a riflettere sull’opportunità di introdurre «un sistema di finanziamento e valutazione dedicato, che superi la dimensione regionale e miri a creare le condizioni per realizzare una rete di qualificate strutture di interesse nazionale».

TAG: REGIONI

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