Ematologia
28 Marzo 2025L’iniziativa presso un grande polo universitario intende richiamare l’attenzione sulla cultura della donazione proprio quella fascia di popolazione che potrebbe contribuire all’incremento delle donazioni
Nonostante il 2024 si sia chiuso con una raccolta del plasma da record, con oltre 900mila chili e un aumento del 3% rispetto al 2023, sono ancora pochi i giovani che donano. Per sensibilizzare sull’importanza della donazione, in particolare i ragazzi, dal 26 al 4 aprile, all’interno della sede della Sabina Universitas, a Rieti, è stata allestita la mostra itinerante “Il Viaggio del Plasma”. Si tratta di un percorso visivo per raccontare il processo di produzione dei farmaci plasmaderivati salvavita, a partire dalla donazione di sangue. “Nel Lazio i più giovani rappresentano solo il 15% dei circa 140mila donatori, un dato allarmante. È, quindi, fondamentale far comprendere ai nostri giovani l’importanza delle donazioni per i pazienti e per la sostenibilità del sistema”, dichiara, a margine della presentazione della mostra a Rieti, Stefania Vaglio, Direttrice del Centro Regionale Sangue del Lazio e Responsabile dell’Unità Operativa Complessa SIMT del Sant’Andrea di Roma. L’iniziativa, che è stata già ospitata a Siena, Firenze e Roma, è parte di un più ampio progetto educativo e informativo, rivolto alle comunità delle Regioni a cura del Consorzio Pla.Net (Plasma Network), che unisce Toscana, Campania, Lazio, Marche, Molise e l'Ispettorato Generale della Sanità Militare e con il supporto non condizionante di Takeda, azienda leader nella produzione di plasmaderivati con due stabilimenti a Pisa e Rieti.
Il percorso de “Il Viaggio del Plasma” è sviluppato attraverso le immagini di associazioni di donatori, strutture trasfusionali, centri di raccolta, siti produttivi e associazioni di pazienti, per sensibilizzare, soprattutto i giovani, sull’importanza della donazione di sangue e plasma e del valore terapeutico e sociale delle terapie salvavita. Il plasma, una risorsa strategica a livello globale e non sintetizzabile chimicamente, rappresenta una fonte preziosa ottenuta esclusivamente attraverso la generosità dei donatori. Donare plasma è un gesto semplice, indolore e sicuro, che gioca un ruolo cruciale nella produzione di farmaci salvavita per la cura di malattie gravi e rare come: l'Emofilia di tipo A e B, le malattie emorragiche, le immunodeficienze primitive, l'angioedema ereditario e le patologie respiratorie ereditarie. Aperta a tutti i soggetti in buona salute tra i 18 e i 65 anni, la donazione viene, inoltre, effettuata previa visita medica ed esami di laboratorio, contribuendo così a uno screening gratuito dei volontari. "Iniziative come questa sono cruciali per sensibilizzare la popolazione sull'importanza delle donazioni, così come lo è il lavoro capillare delle Associazioni per indirizzare i donatori e garantire che il sangue sia sempre disponibile per chi ne ha bisogno. La lavorazione del sangue è altrettanto fondamentale. Gli emocomponenti, come globuli rossi, piastrine e plasma, sono indispensabili per molte terapie salvavita. I farmaci derivati dal plasma, come le immunoglobuline e i fattori della coagulazione, permettono di trattare numerose patologie ematologiche e immunologiche. Senza un'adeguata lavorazione, non sarebbe possibile ottenere questi preziosi componenti e garantire cure efficaci ai pazienti”, ha spiegato Stefano Venarubea, Direttore U.O.C. Laboratorio Analisi e Responsabile UOSD Medicina Trasfusionale, ASL Rieti.
Per comprendere quanto la donazione sia un atto estremamente importante per la comunità dei pazienti, basta sapere che per la cura annuale di una persona affetta da immunodeficienza primitiva occorrono 130 donazioni di plasma e che per le terapie annuali di un pazienze con emofilia ne servono 1.200. “Questa mostra, che Takeda ha orgogliosamente supportato, racconta attraverso immagini il viaggio del plasma da vena a vena. Come azienda, abbiamo una grande responsabilità: trasformare il plasma donato nel Lazio, in altre regioni italiane e nel mondo, in farmaci salvavita per la cura di pazienti con patologie rare e gravi. Questa iniziativa rende omaggio ai circa 1000 dipendenti italiani che operano nelle sedi produttive di Rieti e Pisa, dedicando ogni giorno tempo, competenze e passione a questo scopo”, ha concluso Francesca Micheli, Amministratore Delegato di Takeda Manufacturing Italia.
Con questa iniziativa in un grande polo universitario, si intende richiamare l’attenzione sulla cultura della donazione e sensibilizzare proprio quella fascia di popolazione, tra i 18 ed i 30 anni, che potrebbe contribuire in maniera decisiva all’incremento delle donazioni ed all’ulteriore compensazione delle attuali carenze. La presidente Consorzio Sabina Universitas Mariella Cari, infatti, si dice “orgogliosa di presso i propri locali la mostra itinerante ‘Il Viaggio del Plasma’, il cui scopo dichiarato è incentivare i cittadini, anche i più giovani, alle donazioni. Questa università dà spazio a oltre 1.200 studenti e una buona parte di loro frequenta corsi nell’ambito delle professioni sanitarie. Questo ci rende una platea vocata al raggiungimento degli obiettivi della campagna, sia in termini formativi che di cambiamento culturale sul tema delle donazioni di sangue. Oggi stiamo quindi nobilitando i nostri servizi e il nostro scopo”.
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