Sanità privata
05 Febbraio 2025La sanità privata in Italia si trova attualmente a un delicato bivio, con due questioni urgenti che minacciano la stabilità e la qualità dei servizi offerti: il mancato rinnovo dei contratti collettivi e l'incertezza sulle nuove tariffe

Evitare una "crisi strutturale senza ritorno". È quello che chiede l'Aisi, Associazione imprese sanitarie indipendenti. "La sanità privata in Italia si trova attualmente a un delicato bivio, con due questioni urgenti che minacciano la stabilità e la qualità dei servizi offerti: il mancato rinnovo dei contratti collettivi e l'incertezza sulle nuove tariffe", ribadisce l'associazione in una nota, chiedendo "interventi concreti".
"Da un lato, il settore attende da anni il rinnovo dei contratti collettivi nazionali di lavoro, con il Ccnl Sanità privata che, dopo 14 anni di blocco, è stato rinnovato con vigenza 2016/2018, risultando scaduto da ben 6 anni. Questo ritardo ha generato un malcontento diffuso tra i professionisti del settore, che chiedono un adeguamento delle condizioni lavorative e salariali. Dall'altro lato, l'introduzione delle nuove tariffe per le prestazioni sanitarie, approvate con il Decreto ministeriale del 25 novembre 2024, ha suscitato preoccupazioni tra gli operatori del settore. Le modifiche apportate al nomenclatore tariffario, con aggiornamenti su 1.113 tariffe su un totale di 3.171, hanno comportato un incremento delle risorse messe a disposizione dal Governo di circa 550 milioni di euro. Tuttavia, queste modifiche hanno anche portato alla riduzione di molte tariffe per le prestazioni, un aspetto che ha suscitato forti preoccupazioni".
Diverse associazioni del settore, continua Aisi, "temono che la diminuzione delle tariffe possa mettere a rischio la sostenibilità economica di numerose strutture sanitarie private, riducendo drasticamente il margine operativo e compromettendo la qualità dei servizi. Questa misura potrebbe risultare insostenibile per migliaia di piccole e medie imprese, con effetti diretti sul mantenimento dei posti di lavoro e sull'accesso alle cure per i cittadini. "La sanità privata svolge un ruolo fondamentale all'interno del sistema sanitario nazionale. Non possiamo permettere che la mancata valorizzazione dei professionisti porti a una crisi strutturale, con il rischio di perdere risorse umane qualificate e compromettere la tenuta stessa delle strutture sanitarie private", commenta Karin Saccomanno, presidente di Aisi. È necessario, le fa eco il Dg di Aisi Giovanni Onesti, "che il personale sanitario venga adeguatamente riconosciuto dal punto di vista economico e professionale".
"Le difficoltà nel reperire professionisti qualificati, la crescente carenza di risorse, e il conseguente rischio di abbassamento della qualità delle cure sono aspetti che non possono più essere ignorati", continua Saccomanno. "Occorre, pertanto, un intervento immediato da parte delle istituzioni per garantire condizioni contrattuali eque e omogenee tra settore pubblico e privato, riconoscendo il valore e la centralità del lavoro sanitario".
Per Aisi serve "un dialogo costruttivo tra le parti coinvolte, con l'obiettivo di individuare soluzioni". La recente manifestazione dei sindacati di categoria, fa notare l'associazione, "ha rappresentato un segnale forte verso il governo e le regioni, con la richiesta di misure concrete per garantire il rinnovo contrattuale e condizioni lavorative adeguate. L'auspicio di Aisi è che questo grido d'allarme non resti inascoltato e che si avvii al più presto un tavolo di confronto con tutte le parti interessate per dare risposte certe ai professionisti della sanità privata".
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