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15 Settembre 2023 Ospedali specialistici italiani ancora ai primi posti del mondo. Lo dice la classifica “World Best Specialised Hospital 2024” ed elaborata per il quarto anno consecutivo dal settimanale internazionale Newsweek, in collaborazione con la società di ricerca “Statista”. In particolare, in campo oncologico l’Istituto europeo di oncologia di Milano si è posizionato al 16°posto
Ospedali specialistici italiani ancora ai primi posti del mondo. Lo dice la classifica “World Best Specialised Hospital 2024” ed elaborata per il quarto anno consecutivo dal settimanale internazionale Newsweek, in collaborazione con la società di ricerca “Statista”. In particolare, in campo oncologico l’Istituto europeo di oncologia di Milano si è posizionato al 16°posto su 250 strutture prestigiose, subito seguito dal concittadino Istituto nazionale dei Tumori (19° posto). Ai primi tre posti ci sono gli Usa con MD Anderson Cancer Center di Houston, Memorial Sloan Kettering cancer center di New York e Mayo Clinic di Rochester in Minnesota. Il primo ospedale europeo classificato è il Gustave Roussy di Parigi, quarto. Buone anche le performance del Policlinico Gemelli di Roma (34°), dell’Ospedale Niguarda di Milano (49°), del Pascale di Napoli (51°), al 74° e 75° posto le Molinette di Torino ed il San Raffaele di Milano, al 90° l’Irccs di Candiolo (Torino). Risultati ancora migliori in pediatria dove l’Ospedale Bambin Gesù di Roma è nono al mondo, seguito da Marche Nord di Pesaro al 44° posto e al 45° dal Vittore Buzzi (Sacco) di Milano, e in gastroenterologia dove guida per piazzamenti il Policlinico Gemelli di Roma all’8° posto. Bene anche l’endocrinologia dove abbiamo il San Raffaele al 24° posto (mentre il top è la Mayo Clinic), e la neurologia dove l’Irccs Besta di Milano si piazza al 18° posto. In ortopedia c’è l’Istituto Galeazzi al 43° posto, in Urologia il primo degli italiani è il San Raffaele. In cardiologia sono 19 le nostre strutture fra le prime 250, contro le 18 in oncologia. Sempre in cardiologia, se in testa ci sono ancora gli americani Mayo Clinic Rochester (1° posto), Cleveland Clinic Ohio e the Johns Hopkins Hospital di Baltimora, vantiamo al 19° posto l’Istituto Cardiologico Monzino di Milano, 23° e primo degli italiani in cardiochirurgia. Le performance rispetto al 2022 sono ulteriormente migliorate: lo scorso anno, ad esempio, avevamo 13 centri oncologici nei primi 250 posti.
La graduatoria di Newsweek e Statista nella specialistica considera dodici discipline: ci sono anche neurochirurgia (Besta al Top), ostetricia e ginecologia dove il Niguarda è sedicesimo nel mondo ed infin pneumologia dove siamo rappresentati dal Policlinico Gemelli. Molti ospedali “generalisti” compaiono più volte per le loro divisioni specialistiche, una nota lieta che riguarda sia gli Irccs, istituti di ricerca “ministeriali” – dal Gemelli al San Raffaele – sia gli ospedali regionali. Molto rappresentata, tra le città, Milano. Proprio a Milano, presente nella classifica ormai da diversi anni, l’ospedale “generalista” si posiziona come ente pubblico del Servizio sanitario al primo posto per numero di specialità coinvolte raggiungendo «in ogni disciplina un buon posizionamento nel ranking, segno di una grande attenzione ad un continuo miglioramento delle cure offerte». Così recita un comunicato dell’azienda che aggiunge: «La presenza di un elevato numero di discipline diverse, di centri ultra-specialistici, di tecnologia innovativa, di un’elevata competenza professionale e dell’attitudine al lavoro multidisciplinare, ha reso Niguarda una struttura fortemente caratterizzata dalla capacità di trattare e curare in modo particolare patologie ad alta complessità». Sempre a Milano, prestigioso pure il piazzamento di IEO e Monzino che afferiscono alla stessa Fondazione e si posizionano nei primi 20 al mondo rispettivamente nell’oncologia e nella cardiologia. «Le classifiche – ricorda il comunicato “congiunto” – sono stilate da un panel di esperti formato da medici e giornalisti scientifici che hanno valutato più di 2.300 ospedali in 28 Paesi del mondo, utilizzando indici di performance ospedaliera, associati ai risultati di indagini internazionali sulle opinioni e le esperienze di pazienti e operatori sanitari. “I pazienti si trovano di fronte alla difficile e critica scelta dell’ospedale giusto per il loro bisogno – si legge nella presentazione di Newsweek - e negli ultimi dieci anni sono aumentati i portali, i siti web e i database a supporto di questa scelta, ma nessuna delle fonti disponibili si è impegnata a fornire una classifica, basata su una solida metodologia, che indichi come si posiziona un ospedale rispetto ai centri analoghi nel suo paese e nel mondo. Il progetto “World’s Best Hospitals” vuole colmare questo vuoto”».
Considerando che la stragrande maggioranza dei nostri Ospedali in classifica operano in un SSN universalistico e si fanno carico delle urgenze con Pronto Soccorso, Stroke Unit, Unità coronariche, ecc. il piazzamento diventa ancora più lusinghiero. Se poi si dovesse considerare anche il valore di mercato degli stipendi di Medici e Infermieri italiani comparato a quelli USA per es., ma anche di Paesi europei limitrofi e paragonabili, credo che non ci sarebbe confronto e gli ospedali italiani meritano il plauso generale. Mi piacerebbe avere almeno il plauso della popolazione italiana.
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