Governo e Parlamento
10 Gennaio 2023 "La sola sospensione del payback sui dispositivi medici è un passaggio necessario ma non sufficiente per tutelare le migliaia di aziende che sostengono il Servizio sanitario nazionale". La Fifo Sanità Confcommercio in rappresentanza delle Pmi del comparto "accoglie favorevolmente l'ipotesi di proroga del payback"
"La sola sospensione del payback sui dispositivi medici è un passaggio necessario ma non sufficiente per tutelare le migliaia di aziende che sostengono il Servizio sanitario nazionale". Fifo Sanità Confcommercio, Federazione italiana fornitori ospedalieri, in rappresentanza delle Pmi del comparto "accoglie favorevolmente l'ipotesi di proroga del payback sui dispositivi medici al 30 aprile" che, secondo fonti governative, sarebbe in discussione oggi in Consiglio dei ministri, ma insiste sulla necessità di "cancellare" il meccanismo e "auspica un urgente tavolo tecnico per un confronto sul superamento della norma stessa".
Fifo - che oggi non parteciperà alla manifestazione organizzata da Confindustria dispositivi medici contro il payback - si dice inoltre "favorevole a un innalzamento del tetto di spesa sanitario dal 4.4% al 5.2% sul totale della spesa pubblica, in linea con la media europea e con i dati nazionali di consumo pregressi, fermo restando la sola responsabilità delle singole Regioni su eventuali sforamenti di spesa".
"Stiamo lavorando da mesi con le Istituzioni per far comprendere i rischi per la sanità italiana e per le aziende del settore che stanno per essere messe in ginocchio dal payback", dichiara Massimo Riem, presidente Fifo Sanità Confcommercio. "Le micro, piccole e medie imprese fornitrici di dispositivi medici non potrebbero mai superare tali richieste, siamo riusciti a dar loro una piccola boccata d'ossigeno. Ma sappiamo che questa sospensione - ribadisce - non rappresenta la soluzione al problema. Adesso chiediamo con urgenza un tavolo di confronto per poter definire il superamento del payback sui dispositivi medici, precisando che le responsabilità di eventuali sforamenti pregressi e futuri devono restare in capo alle singole Regioni''.
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