Pharma
04 Ottobre 2024Takeda punta sull’Italia con un investimento di 350 milioni di euro, inaugurando il nuovo polo produttivo di Rieti. Obiettivo: raddoppiare la capacità di produzione di plasmaderivati rafforzando il ruolo del Paese nell’industria farmaceutica globale. Il sito di Rieti diventa così un asset strategico per l’export
Takeda punta sull’Italia con un investimento di 350 milioni di euro, inaugurando il nuovo polo produttivo di Rieti. Obiettivo: raddoppiare la capacità di produzione di plasmaderivati rafforzando il ruolo del Paese nell’industria farmaceutica globale. Il sito di Rieti diventa così un asset strategico per l’export.
Parte di un piano quinquennale avviato nel 2021, l’investimento ha già generato 150 nuovi posti di lavoro. Con oltre 750 dipendenti a Rieti e 250 nella sede di Pisa, Takeda continua la sua crescita: in dieci anni il sito ha quadruplicato le dimensioni, diventando un riferimento internazionale per la produzione biotecnologica. I farmaci prodotti a Rieti vengono esportati in oltre 50 Paesi, tra cui Stati Uniti, Cina, Giappone, Europa e Canada. La multinazionale giapponese punta su sostenibilità e innovazione tecnologica per rispondere alla crescente domanda globale di plasmaderivati.
Le dichiarazioni del governo
Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, a margine dell’inaugurazione, ha sottolineato l’impegno del governo nell’attrarre investimenti esteri, con le ‘Fast Track’ autorizzatorie, procedure create per accelerare l’approvazione di progetti a partire da 25 milioni di euro. Ha ricordato anche l’attuazione di una procedura d’urgenza per investimenti sopra il miliardo di euro, citando il recente caso di Silicon Box in Piemonte, con un investimento di 3,2 miliardi di euro nel settore della microelettronica.
“Lo ‘Sportello Italia’ assiste ogni investimento, come è accaduto per Takeda, attraverso un tutor personalizzato che facilita i rapporti con le amministrazioni, inclusi i processi autorizzatori”. Urso ha ricordato che per investimenti superiori a 25 milioni di euro, il Ministero delle Imprese può intervenire direttamente in caso di ostacoli o ritardi, avocando a sé i procedimenti autorizzativi. Per quelli oltre i 400 milioni, si attiva una conferenza di servizi unica con la Regione, che rilascia tutte le autorizzazioni con un solo atto. Sopra il miliardo, invece, è possibile nominare un commissario di governo, che coordina tutte le autorizzazioni, locali e nazionali, in tempi rapidi. Sulle risorse da destinare per incentivare le imprese nella sfida della transizione tecnologica, sia green che digitale, ha spiegato: “ci sono 13 miliardi di euro in crediti fiscali a disposizione per l’innovazione digitale, come il programma Industria 4.0, e per l’innovazione green, con la Transizione 5.0. Inoltre, 2,5 miliardi sono stati stanziati per sostenere gli investimenti delle imprese nella tecnologia green, incentivando la domanda attraverso il programma Transizione 5.0. Il nostro obiettivo è rafforzare i settori ad alta tecnologia, sostenendo le imprese nella competizione globale lungo la duplice transizione ecologica e digitale”.
Per quanto riguarda la manovra, sulla questione del payback per il settore industriale dei dispositivi medici, il ministro ha detto: “Stiamo affrontando il tema in collaborazione con il Ministero dell’Economia e il Ministero della Salute, con l’obiettivo di alleggerire il peso sulle imprese. Un caso emblematico è quello di una grande multinazionale del distretto biomedicale in Emilia-Romagna, che ha annunciato la chiusura. Il nostro dicastero è intervenuto rapidamente e, in poche settimane, abbiamo ricevuto otto offerte da investitori interessati a mantenere l’attività produttiva. Questo dimostra che l’Italia è competitiva e attraente per gli investimenti industriali”.
Il sito di Takeda a Rieti: da realtà locale a leader globale
L’ampliamento delle capacità produttive di Rieti è parte del programma globale “Factories of the Future” di Takeda, per rispondere alla crescente domanda mondiale di plasma e plasmaderivati. Solo nel 2023, la richiesta di immunoglobuline in Italia è aumentata del 3,8%, un trend che spinge l’azienda a rafforzare il proprio network produttivo. Takeda ha registrato una crescita del 65% della capacità produttiva nei suoi otto siti industriali in tutto il mondo negli ultimi quattro anni, e prevede un ulteriore incremento del 50% entro il 2028.
Il portafoglio dell’azienda comprende oltre 20 farmaci salvavita già in commercio e 100 nuove registrazioni previste nei prossimi tre anni, distribuite tra Europa, Stati Uniti, Giappone e altre aree chiave. Francesca Micheli, General Manager di Takeda Manufacturing Italia ha ricordato: “I siti produttivi italiani di Takeda sono dedicati alla realizzazione di farmaci essenziali per la cura di malattie rare, croniche e complesse. Si tratta di farmaci per i quali spesso non esistono alternative, e la domanda globale continua a crescere, grazie anche a una migliore diagnosi e un migliore accesso alle cure”. Questi investimenti portano miglioramenti tecnologici, digitalizzazione e formazione, con una forte attenzione all’ambiente e alla sostenibilità. “Siamo consapevoli dell’importanza di conciliare la nostra attività produttiva con il rispetto dell’ambiente e il risparmio energetico.” Micheli ha ricordato la crescita del sito di Rieti negli ultimi 50 anni, trasformandosi da una piccola realtà provinciale a un’eccellenza biotecnologica mondiale. “Il nostro successo testimonia l’importanza della collaborazione pubblico-privata”, ha affermato.
Carlo Riccini, Vicedirettore di Farmindustria ha sottolineato che il Lazio è la regione leader per esportazioni, con il 21% del totale nazionale. “I plasmaderivati, in particolare, sono un settore strategico di altissima qualità. Realizzare tutto ciò in un sito produttivo al centro dell’Italia, in una città come Rieti, è un grandissimo risultato di cui possiamo essere orgogliosi”.
Per quanto riguarda il governo: “Ci aspettiamo che continui a sostenere gli investimenti nell’industria farmaceutica, garantendo finanziamenti adeguati per colmare i gap accumulati nel tempo. Un aspetto interessante nel piano strutturale di bilancio è la proposta di un nuovo modello di valutazione della spesa, legato alla capacità di migliorare, attraverso le spese di oggi, le uscite di domani. Questo approccio riflette perfettamente il settore farmaceutico, che rappresenta un vero e proprio investimento. Speriamo quindi che ci sia spazio per rivedere regole ormai obsolete, che considerano solo il costo dell’input e non il valore delle prestazioni, l’impatto per il territorio, sia per Rieti sia per l’Italia in generale, e la possibilità di rendere il servizio sanitario più efficiente”.
Per quanto riguarda la ricerca: “è un falso mito che l’Italia non la faccia”. Un dato significativo è l’aumento dei brevetti farmaceutici, in cui l’Italia ha superato la media europea, dimostrando la sua capacità di fare ricerca. Questo, ha spiegato, è reso possibile anche da un servizio sanitario diffuso e di qualità, che supporta studi clinici d’eccellenza, fondamentali per lo sviluppo. La farmaceutica rimane il settore con i maggiori investimenti a livello globale.
Innovazione tecnologica e sostenibilità ambientale
A Rieti, l’innovazione tecnologica è al centro della strategia di crescita. Tra le tecnologie implementate spicca il sistema “Zero Plasma Touch Flow”, che automatizza il flusso del plasma tra diverse fasi della lavorazione. Due elementi chiave di questo sistema sono il “Warehouse of the Future”, un magazzino freezer completamente automatizzato, e un processo automatizzato per la rimozione del plasma congelato dalle sacche di raccolta.
Sul fronte della sostenibilità, Takeda ha fissato obiettivi ambiziosi: zero emissioni di gas serra nei propri stabilimenti entro il 2035. Gli impianti italiani di Rieti e Pisa già utilizzano il 100% di energia elettrica da fonti rinnovabili e nel 2023 le emissioni sono state ridotte del 25%. L’azienda prevede di ridurre del 5% l’uso di acqua entro il 2025, rispetto ai livelli del 2019.
Donazioni di sangue e autosufficienza di plasma
Takeda ha inoltre sottolineato il proprio impegno nel campo della responsabilità sociale, con progetti mirati a incrementare le donazioni di sangue. Grazie alla collaborazione tra aziende e istituzioni, nel 2023 sono stati registrati 20.000 nuovi donatori rispetto all’anno precedente, portando a un totale di 36.000 donazioni aggiuntive e superando i 3 milioni di donazioni annue.
Nonostante questi progressi, l’Italia non ha ancora raggiunto l’autosufficienza nella raccolta di plasma per la produzione di farmaci salvavita, a causa della crescente domanda di immunoglobuline, che supera le capacità di raccolta. Nel 2023, la raccolta di plasma ha superato gli 880.000 chilogrammi, un traguardo importante, ma ancora insufficiente per coprire le esigenze nazionali.
Sofia Gorgoni
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