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15 Marzo 2024

Decreto anziani, Fiaso e società scientifiche dettagliano il ruolo del geriatra

Gli anziani aumentano, i costi dell’assistenza in ospedale lievitano, e l’Italia deve accelerare con le sperimentazioni di presa in carico della non autosufficienza a domicilio. Lo chiedono le Società scientifiche della geriatria di intesa con la Federazione delle aziende sanitarie pubbliche


Decreto anziani, Fiaso e società scientifiche dettagliano il ruolo del geriatra

Gli anziani aumentano, i costi dell’assistenza in ospedale lievitano, e l’Italia deve accelerare con le sperimentazioni di presa in carico della non autosufficienza a domicilio. Lo chiedono le Società scientifiche della geriatria di intesa con la Federazione delle aziende sanitarie pubbliche. Fiaso, Sigg e Sigot hanno presentato un position paper sul nuovo decreto attuativo della legge 33, in un evento del network “Italia Longeva” con Monsignor Vincenzo Paglia, Presidente della Commissione del Ministero della Salute per l'attuazione della riforma dell'assistenza sanitaria e sociosanitaria della popolazione anziana, e con il vice ministro del Lavoro Maria Teresa Bellucci, il presidente commissione sanità del Senato Francesco Zaffini e il capogruppo commissione bilancio al Senato Roberto Pella. Oltre al presidente di Italia Longeva Roberto Bernabei, sono intervenuti pure Leonardo Palombi della Commissione per l’attuazione della legge 33 del Ministero dell Salute, il responsabile della Segreteria Scientifica dell’Istituto superiore di Sanità Graziano Onder, e i presidenti delle società scientifiche di Geriatria e Gerontologia SIGG e di Geriatria Ospedale Territorio SIGOT, rispettivamente Andrea Ungar e Lorenzo Palleschi.

La legge delega per la non autosufficienza – Con la legge 33/2023 l’Italia per la prima volta avvia servizi per le persone anziane a partire dai loro bisogni, integrando l’ambito sanitario gestito dalle Asl e quello sociale gestito dai comuni, e distinguendo i servizi per la non autosufficienza dagli altri servizi all’anziano. Tra le varie: crea un punto unico di accesso per i cittadini nella casa di comunità, per la valutazione multidimensionale dei bisogni da cui deriveranno interventi da calibrare sulla base dell’intensità; dispone che modelli ed interventi siano gli stessi in tutta Italia; e prefigura decreti attuativi per integrare le banche dati di Inps, Inail, Asl che contengono set diversi delle stesse persone relativi a richieste diverse (accompagnamento, invalidità, malattia). Dietro la stesura della legge c’è l’”inchiesta” sulle condizioni della popolazione anziana prodotta dalla commissione di Monsignor Paglia; di fronte, da realizzare, ci sono invece più decreti attuativi. E a disposizione ci sarebbero i fondi stanziati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza-PNRR in missione 5 “inclusione e coesione”.

L’urgenza - Nel 2022, è stato ribadito nell’evento, ci sono stati 1,2 milioni di ricoveri inappropriati con degenze lunghe, statisticamente legati a crescenti deficit in termini di autosufficienza. In Italia spendiamo circa 12 miliardi l’anno per 280 mila anziani in RSA e meno di 2 miliardi per dieci volte tanti over 75 assistiti a casa loro. Gli 800 mila over 65 in più da seguire secondo il PNRR sono un obiettivo molto ambizioso. Lo “Schema di decreto legislativo recante politiche in favore delle persone anziane” su cui Fiaso e società scientifiche si pronunciano suggerisce di partire con sperimentazioni locali delle collaborazioni comuni-Asl. Il network sottolinea come sia indispensabile procedere rapidi, e coinvolgere “una componente clinico-geriatrica” sia nel valutare i problemi dell’anziano, sia nel prenderli in carico definendo percorsi diagnostico terapeutici e di vita efficaci.

La presa in carico – La valutazione multidimensionale può essere prodotta anche nel setting ospedaliero, ma in tal caso –suggeriscono Fiaso e società scientifiche– l’anziano va valutato in un’unità operativa di geriatria per acuti “con il concorso e l’integrazione delle diverse componenti sociali, sanitarie e assistenziali dei servizi territoriali e domiciliari”. Dopo le dimissioni, il raccordo tra ospedale e servizi domiciliari e territoriali ambulatoriali non può non avvalersi di forme di “tecnoassistenza” da remoto. I percorsi congiunti ospedale-territorio anziché una singola patologia o sindrome clinica dovrebbero gestire la “fragilità bio-psico-sociale”, così da ridurre l’uso inappropriato di ricoveri ed accessi in pronto soccorso. Vanno poi potenziati i servizi sociali a sostegno dei progetti di coabitazione e di contrasto alla solitudine. Fiaso e società geriatriche raccomandano che la produzione di linee guida per la gestione delle sperimentazioni tenga conto delle proposte fatte e che i processi di formazione di personale idoneo riguardino in particolare gli Operatori Socio Sanitari Specializzati, di cui c’è carenza, e promuovano la figura del “care manager ospedale-territorio”.

Per vedere il position paper cliccare qui

TAG: ANZIANI

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