Forum Leopolda Salute
13 Ottobre 2025Il presidente del CeRGAS Bocconi: “Dopo dieci anni di confronto, la Leopolda della Salute è il punto da cui ripartire per costruire una sanità antifragile, capace di apprendere e di evolversi dalle crisi”
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“Ora servono interventi di sistema. Persone, tecnologie e organizzazione sono le tre leve del cambiamento”. Con queste parole Elio Borgonovi, presidente del CeRGAS dell’Università Bocconi e membro del Comitato di Coordinamento del Forum Leopolda Salute, sintetizza a Sanità33 il senso della decima edizione del “grande laboratorio di idee” che il 21 e 22 ottobre tornerà a Firenze. Il Forum Leopolda Salute 2025 punta a una sfida ambiziosa: costruire un sistema sanitario “antifragile”, capace non solo di resistere alle crisi ma di evolversi attraverso di esse. Per Borgonovi, si tratta del naturale punto di arrivo di un percorso iniziato dieci anni fa e maturato nel tempo. “Questa edizione – spiega – rappresenta il consolidamento di idee e progetti che in dieci anni si sono sviluppati alla Leopolda e negli eventi collegati. Partecipare oggi significa cogliere ciò che è maturato e gettare le basi per i prossimi passi. Ma questi passi, ormai, devono essere interventi significativi: non più aggiustamenti parziali, ma una vera ridefinizione delle regole di sistema”.
Secondo l’economista, il Servizio Sanitario Nazionale ha bisogno di un nuovo impianto strutturale, perché “quello attuale nasce da un disegno di cinquant’anni fa, poi modificato da una serie di decreti e interventi parziali. Oggi serve una revisione organica, capace di ridisegnare il sistema di tutela della salute nella sua interezza”. Il tema dell’edizione 2025 – “Oltre la frammentazione: il sistema sanitario che apprende e si evolve” – trova per Borgonovi la sua concretezza in tre leve fondamentali: le persone, la tecnologia e l’organizzazione. “La prima leva, e la più importante, sono le persone. Bisogna continuare a investire su di loro, per aiutarle a sviluppare nuove conoscenze e competenze. La seconda leva è la tecnologia: non va subita, ma prevista, conosciuta e governata. Dall’intelligenza artificiale ai nanorobot, dalle terapie digitali ai nuovi strumenti di monitoraggio, dobbiamo saper orientare l’innovazione al servizio della salute. La terza leva è l’organizzazione: dobbiamo superare la logica per strutture – ospedale, ambulatorio, casa della comunità – e costruire percorsi che partano dai bisogni reali delle persone”.
Un aspetto su cui Borgonovi insiste è il ruolo dell’intelligenza artificiale nella trasformazione del sistema. Interverrà infatti anche al Change Camp, lo spazio del Forum dedicato alle direzioni sanitarie e alla digitalizzazione inclusiva. “L’AI può essere uno straordinario strumento di inclusione, se non resta confinata in applicazioni verticali – come la radiologia o l’oncologia – ma diventa un supporto trasversale alla gestione dei processi e alla conoscenza condivisa. Tuttavia, il tempo che queste tecnologie ci fanno risparmiare non deve servire solo ad aumentare la produttività: deve essere reinvestito nelle relazioni di cura, che restano il cuore del sistema sanitario”. Per Borgonovi, il vero senso dell’antifragilità è proprio questo: “Un sistema che sa imparare, che connette le sue parti migliori, che valorizza le competenze e le relazioni. Perché il tempo di ascolto e il tempo delle relazioni – ricorda – sono tempo di cura”.
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