Ricerca
10 Ottobre 2025Nell’intervista a Sanità33, Carmen Piccolo racconta la 14ª edizione del Fellowship Program di Gilead, che premia 32 progetti in aree critiche. L’azienda investe anche con i Data Publication Grants per divulgare la scienza nel mondo
“I Bandi sono l’impegno di Gilead per essere accanto al Sistema salute del Paese e dei suoi protagonisti”. È questo il messaggio, ai microfoni di Sanità33, di Carmen Piccolo, Executive Country Medical Director di Gilead, intervenuta in occasione della conferenza stampa promossa a Milano da Gilead Sciences Italia per celebrare i 25 anni di presenza dell’azienda nel nostro Paese e presentare i vincitori della 14ª edizione dei Bandi Gilead – Fellowship Program e Community Award Program, che assegnano complessivamente 1,3 milioni di euro a sostegno di 63 progetti di ricerca scientifica e di supporto socio-assistenziale nelle aree delle patologie infettive, epatiche, oncologiche ed ematologiche.
La ricerca scientifica in Italia trova un alleato concreto nella partnership con l’industria. Con la 14ª edizione del Fellowship Program, l’azienda farmaceutica premia 32 progetti in aree critiche come l’HIV, le epatiti, il carcinoma mammario e le patologie ematologiche.
“La ricerca italiana è un’eccellenza: è un’eccellenza per la qualità dei ricercatori e per la loro formazione. Supportarla è per noi un dovere, così da consentirle di estrinsecare la sua potenzialità e ai ricercatori di contribuire con il proprio potere intellettuale all’avanzamento della scienza. Questo è il motivo per cui da 14 anni supportiamo il Fellowship Program e siamo molto orgogliosi di essere accanto ai ricercatori – sottolinea Piccolo – ma anche accanto a chi si occupa dei pazienti, per far sì che si creino nuove sinergie, che si possa avere una connessione che sprigioni nuove idee e che consenta di portare innovazione ai pazienti, alla salute in generale del Paese, e per raggiungere dei traguardi che in altri tempi erano considerati impossibili”.
Il sostegno alla ricerca di Gilead Italia, tuttavia, non si limita al finanziamento, ma vi è anche un supporto fornito ai centri di ricerca per la pubblicazione su riviste scientifiche, i cosiddetti Data Publication Grants.
“Sono dei fondi – spiega Piccolo – che eroghiamo per supportare la pubblicazione di dati scientifici che sono già stati prodotti in maniera completamente indipendente dai ricercatori del nostro Paese, ma che non sono ancora stati pubblicati. Abbiamo in piedi questa forma di supporto dal 2019, e da allora sono 83 le pubblicazioni che sono state portate al mondo scientifico con oltre 2 milioni di fondi erogati. È un modo per comunicare il lavoro del nostro potenziale intellettivo, della ricerca indipendente, e metterlo a disposizione dell’avanzamento della scienza nel nostro Paese, ma anche nel mondo intero”.
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