Intervista
24 Novembre 2023L'intervista a Marco Cavaleri Head of Health Threats and Vaccines Strategy della European Medicines Agency a margine della sessione di FarmacistaPiù su “Farmaco e farmaceutica quale strategia per l’Italia e l’Europa”
La pressione della pandemia di Covid-19 nel 2020-21 e della guerra d’Ucraina l’anno scorso sui costi di produzione dei farmaci, specie quelli a costo più basso, sta creando un contesto dove si avvantaggiano blocchi produttivi di altri continenti più ricchi di materie prime. Per mantenere l’Europa come mercato e come hub produttivo occorre mettere in atto strategie nuove. Ne ha parlato Marco Cavaleri Head of Health Threats and Vaccines Strategy della European Medicines Agency a margine della sessione di FarmacistaPiù su “Farmaco e farmaceutica quale strategia per l’Italia e l’Europa”. Per Cavaleri è necessario da una parte restare protagonisti in ambito di ricerca e sviluppo e dall’altra consentire che la spesa farmaceutica in tutti gli stati membri resti sostenibile.
La proposta uscita dalla Commissione di Bruxelles per sostituire la legislazione farmaceutica esistente con un regolamento ed una nuova direttiva rivolti a snellire gli oneri burocratici per il rilascio di autorizzazioni in commercio di farmaci, migliorare l’accessibilità alle terapie, mantenere prezzi sostenibili, per Cavaleri «è un punto di partenza che tiene presenti le prospettive di una miriade di piccole aziende che devono poter portare innovazione, e vanno premiate (il vaccino a mRna contro il Covid è venuto da una piccola azienda, cooperando con un produttore di farmaci su larga scala) e nel contempo i problemi di spesa farmaceutica in un’Europa dove fra stato e stato ci sono grosse differenze tra i prezzi e trovare una via di mezzo non è facile».
Cavaleri ricorda come il nostro paese affronti una spesa consistente per i farmaci; d’altronde vantiamo anche centri di ricerca “top”, «l’Italia deve poter giocare ruolo importante in Europa». E le scelte comunitarie potrebbero aiutarla. Intanto, per realizzarle, servono azioni operative. Quali? «Bisogna innanzi tutto trovare il modo di supportare l’innovazione dal punto di vista finanziario e regolatorio, e per far sì che i nuovi farmaci arrivino ai pazienti quanto prima. Penso ci sia ancora molto da fare per sviluppare una capacità di valutazione tecnologica di impatto ed efficacia sui farmaci utilizzati su larga scala», dice Cavaleri. «Serve una politica di Health Technology Assessment a livello europeo, una condivisione di strategie. E dobbiamo generare evidenze sui farmaci in commercio per vedere come utilizzarli in modalità efficienti che da una parte attenuino i costi e dall’altra premino prodotti che portano valore aggiunto».
Link: https://www.youtube.com/watch?v=Gpd6vmcJ3Uc
Ludovico Baldessin
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