sanità
21 Settembre 2023 In Europa l’85% dei cittadini non si sottopone a controlli preventivi adeguati, 4 su dieci non si sottopongono proprio ad alcun controllo medico, tra le motivazioni le condizioni economiche che portano a tagliare la spesa sanitaria e la bassa soddisfazione nei confronti dei sistemi sanitari
In Europa l’85% dei cittadini non si sottopone a controlli preventivi adeguati, 4 su dieci (42%) non si sottopongono proprio ad alcun controllo medico, tra le motivazioni le condizioni economiche che portano a tagliare la spesa sanitaria e la bassa soddisfazione nei confronti dei sistemi sanitari. Sono alcuni dei macro-dati che emergono dallo STADA Health Report 2023, presentato ieri a Madrid da Peter Goldschmidt Ceo di STADA e da Magali Geens, amministratore delegato Emea di Human8, società che ha condotto la ricerca. L’indagine è stata realizzata su un campione rappresentativo di circa 32.000 intervistati in 16 paesi europei sui temi dell’assistenza sanitaria preventiva in Europa, inclusi anche i servizi offerti dalle farmacie di comunità. Ecco che cosa è emerso
Europei bocciati in prevenzione: 42% non fa alcun controllo sanitario
Il dato generale indica che in Europa si fa poca prevenzione sanitaria: l’85% degli europei non si sottopone a controlli preventivi adeguati. Quattro europei su dieci (42%) non si sottopongono ad alcun controllo sanitario preventivo e solo il 15% può affermare con sicurezza di presentarsi a tutti gli appuntamenti rilevanti.
Paesi Bassi e Regno Unito sono esempi positivi: più del 30% rispetta gli appuntamenti, mentre in Serbia, Polonia e Romania quasi 2 persone su 3 non si sottopongono ad alcun controllo. Non ci sono variazioni con l’età ma ci sono differenze di genere: gli uomini europei (53%) hanno meno probabilità di sottoporsi a tutti o almeno ad alcuni controlli preventivi rispetto alle donne (62%). In particolare, solo un uomo su dieci (10%) si sottopone a screening per il cancro ai testicoli, mentre solo la metà delle donne (50%) si sottopone a test per il cancro al seno, più di due su tre (68%) si sottopongono a visite ginecologiche e quasi la metà (46%) degli uomini di età superiore a 55 anni si sottopone a screening della prostata.
C’è però un dato positivo: nell’ultimo anno, il 73% degli europei si è preso più cura di sé per migliorare la propria salute, con una dieta più sana o aumentando l’apporto vitaminico e, rispetto al 2022, il benessere mentale è migliorato di dieci punti percentuali.
Per la maggior parte degli europei l’ostacolo più grande è la mancanza di istruzione o di conoscenza (32%), anche in chi dice si saperne molto in materia di salute (28%). Ci sono poi i costi motivo per cui un europeo su 4 (23%) non si sottopone a tutti i controlli, anche tra (19%) chi non ha problematiche finanziarie (19%). C’è anche un 22% che ritiene gli screening non necessari e il 16% trova difficile trovare il tempo per essi.
Il grado di soddisfazione del sistema sanitario del proprio Paese è in calo, oggi 61% degli europei è generalmente soddisfatto ma è il terzo anno consecutivo che questo dato è in calo.
“Il Rapporto sulla salute di STADA rappresenta il nostro contributo unico al miglioramento dell’assistenza sanitaria attraverso dati affidabili e verificati e realizza direttamente il nostro obiettivo di prenderci cura della salute delle persone come partner di fiducia. Le informazioni generate devono fungere da campanello d’allarme per migliorare le iniziative sanitarie preventive, promuovere la cura di sé e modernizzare i sistemi sanitari attraverso la digitalizzazione", ha afferma to il Ceo di Stada.
Farmaci: preoccupano le carenze, attirano gli integratori
Aumento il grado di preoccupazione per la carenza di farmaci sul territorio: quasi una persona su 4 (24%) teme per l’accesso ai farmaci in futuro.
Il 39% ritiene critica la questione della carenza di medicinali, compreso il 18% che afferma di avere un’esperienza diretta con il fenomeno. La carenza di medicinali è percepita come motivo di particolare preoccupazione in Portogallo (56%), Repubblica Ceca (53%) e Germania (50%).
Molti cittadini sono disposti a utilizzare integratori per sostenere stili di vita sani: il 27% afferma di aver aumentato l'assunzione di vitamine negli ultimi 12 mesi, mentre uno su cinque (19%) assume più medicinali e il 16% chiede maggiori consigli al proprio farmacista.
Ottenere la misurazione dello stato vitaminico nella farmacia di comunità interessa due europei su tre (67%), compreso il 77% degli adulti in Italia e Serbia.
Il fatto che le farmacie siano un luogo dove sottoporsi alle vaccinazioni è un must per un europeo su quattro (24%), il 38% ritiene che le vaccinazioni rappresentino un servizio che i farmacisti potrebbero offrire. I tre quinti (61%) delle persone che in linea di principio sono disposte a ricevere i vaccini in farmacia sono rimasti praticamente invariati rispetto a quando fu posta la stessa domanda nel 2022.
Vi sono ampie variazioni negli atteggiamenti nazionali su questo punto: è ritenuto essenziale che le farmacie offrano la vaccinazione tra i loro servizi in Francia (52%), Regno Unito (42%) e Italia (40%). Ma questa percentuale è scesa ad appena il 9% in Germania e Kazakistan, al 6% in Serbia e ad appena il 4% nella Repubblica ceca.
Per saperne di più: STADA Health Report 2023: https://www.stada.com/media/8029/stada_health_report_2023_en.pdf
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