Covid
09 Agosto 2023 Le Regioni non dovranno più comunicare quotidianamente i dati Covid-19 al ministero della Salute e all'Istituto superiore di sanità, ma la trasmissione dei dati avrà una "periodicità stabilita con provvedimento della Direzione generale della prevenzione sanitaria del ministero della Salute". È quanto previsto dal decreto
Le Regioni non dovranno più comunicare quotidianamente i dati Covid-19 al ministero della Salute e all'Istituto superiore di sanità, ma la trasmissione dei dati avrà una "periodicità stabilita con provvedimento della Direzione generale della prevenzione sanitaria del ministero della Salute". È quanto previsto dal decreto, approvato dal Consiglio dei ministri, insieme alla fine dell'obbligo di isolamento per le persone positive a SarS-Cov-2. Nel dettaglio, il decreto va a modificare le disposizioni, previste nel decreto legge del marzo 2022, secondo le quali le Regioni "comunicano quotidianamente" i dati "al ministero della Salute e all'Istituto superiore di sanità". “Da scienziato che si è occupato di questo tema è impossibile non vedere il grave errore e il passo indietro" fatto con la modifica della norma dichiara Marco Roccetti, ordinario di Scienza dei dati all'Università di Bologna.
Roccetti si dice d'accordo sulle altre decisioni contenute nel decreto, ma non sul fatto che "i dati non verranno raccolti più giornalmente. La comunità scientifica e medica nazionale - spiega - ha impiegato anni per costruire Influnet, un sistema per il monitoraggio dell'influenza, per controllarne la diffusione con l'obiettivo di determinare l'inizio, la durata e intensità, così come la tipizzazione virologica dell'epidemia stagionale, a cura dell Istituto di Sanità che provvede a produrre un rapporto settimanale epidemiologico e uno virologico. E col Covid, che avevamo costruito quasi tutto sin dall'inizio, purtroppo per forza di cose - ammonisce - smontiamo tutto o lo rendiamo non facilmente accessibile agli scienziati indipendenti e ai cittadini? Perché?", si chiede.
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