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26 Agosto 2022 «Dobbiamo mettere a valore le lezioni che il Covid ci ha impartito e mettere a valore l'idea della sanità come cuore della nuova agenda per il Paese». Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza. Per realizzare tutto questo, Speranza ha ribadito che è necessario «un grande 'patto', in cui dentro devono starci tutti».
«Dobbiamo mettere a valore le lezioni che il Covid ci ha impartito e mettere a valore l'idea della sanità come cuore della nuova agenda per il Paese». Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, in videocollegamento, al convegno "Percorsi di cura nelle dipendenze da sostanze in Usa e in Italia", in programma presso la comunità di recupero dalle dipendenze di San Patrignano. Per realizzare tutto questo, Speranza ha ribadito che è necessario «un grande 'patto', in cui dentro devono starci tutti». Citando il discorso di Papa Francesco «nei primissimi mesi del Covid, in una piazza San Pietro deserta», Speranza ha detto che «non dobbiamo sprecare la crisi di questi anni». «Noi dobbiamo trasformare la più grande crisi sanitaria che il mondo ha visto negli ultimi decenni in opportunità di rilancio e di ripartenza». «Dobbiamo difendere - ha detto - il primato della Salute delle persone». «Nel nostro Paese la questione sanitaria e quella sociale sono state divise sul piano amministrativo, la dimensione sociale – continua - è stata sconnessa dalla dimensione da quella sanitaria. Sono questioni che si possono dividere sul piano burocratico ma nella vita delle persone sono due elementi connessi: dove c'è un problema sanitario c'è sempre un problema sociale».
Scendono, intanto, i ricoveri per Covid-19 sia in terapia intensiva sia nei reparti ordinari. Lo rileva il monitoraggio condotto dal ministero della Salute con l'Istituto superiore di sanità secondo cui l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero è anch’esso sotto la soglia epidemica a 0.75 (range 0,72-0,77). L’incidenza settimanale a livello nazionale sale a 277 casi di Covid-19 ogni 100mila abitanti nella settimana 19-5 agosto rispetto a 260 ogni 100mila abitanti della settimana precedente. Mentre nel periodo 2–15 agosto 2022, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,74 (range 0,71-0,77), in lieve diminuzione rispetto alla settimana precedente. Il tasso di occupazione in terapia intensiva e' al 2,4%, contro il 2,7% del 18 agosto. Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale scende al 9,4% dall'11% precedente. In calo a 0,74 l'indice Rt. La percentuale dei casi di Covid-19 rilevati in Italia attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è stabile rispetto alla settimana precedente (13% rispetto al 14%). Stabile anche la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (45%), come anche la percentuale dei casi diagnosticati attraverso attività di screening (42%).
Uno studio pubblicato su Lancet infectious diseases mostra che la terapia a base di antinfiammatori, avviata all'inizio dei sintomi, riduce il rischio di ospedalizzazione per Covid dell'85-90%. Dopo due anni e mezzo di pandemia la comunità scientifica concorda su un punto: a uccidere i malati è l'infiammazione (o flogosi), non il virus. L'ipotesi di intervenire precocemente per spegnerla è stata oggetto di diversi studi e un ampio lavoro pubblicato oggi su Lancet infectious diseases e riportato da 'Il Corriere della Sera', condotto dall'Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri e dall'Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Gli autori - Giuseppe Remuzzi, Fredy Suter, Norberto Perico e Monica Cortinovis - hanno preso in esame tutti gli studi pubblicati su riviste scientifiche di valore, condotti tra il 2020 e il 2021 (inclusi due lavori dello stesso Istituto Mario Negri), su un totale di cinquemila pazienti, tra gruppi di studio e di controllo. Secondo quanto riportato dal quotidiano, per forme lievi e moderate di Covid i risultati sono di grande interesse rispetto all'efficacia dei Fans: accessi al pronto soccorso e ospedalizzazioni scendono dell'80% (dato accorpato), le sole ospedalizzazioni dell'85-90%, il tempo di risoluzione dei sintomi si accorcia dell'80% e la necessita' di supplementazione di ossigeno del 100%. Se i contagi dovessero tornare a salire - prevede lo studio - la terapia precoce con antinfiammatori - è importante che sia gestita dai medici di famiglia, per i possibili effetti collaterali e le interazioni con altri farmaci - potrebbe scongiurare la pressione eccessiva sugli ospedali (e i costi altissimi dei trattamenti, soprattutto in terapia intensiva), uno degli aspetti più drammatici della pandemia, considera 'Il Corriere'.
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