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09 Ottobre 2025Un nuovo rapporto dell'EFPIA denuncia il sottofinanziamento, i ritardi di accesso e le percezioni errate sul valore dei farmaci contro il cancro
Un recente white paper pubblicato dal Dolon Institute e commissionato da EFPIA (European Federation of Pharmaceutical Industries and Associations) avverte che la riduzione dei fondi per la ricerca oncologica e la fuga delle ricerche cliniche dall’Europa potrebbero compromettere i progressi compiuti in termini di longevità e qualità di vita dei pazienti.
Il rapporto, The Transformative Value of Cancer Medicines, evidenzia che una visione frammentata tra autorità sanitarie, ministeri e le pratiche di rimborso porta molti governi europei a sottovalutare l’impatto reale delle terapie innovative. Secondo l’analisi, i progressi in oncologia hanno generato 1,1 milioni di anni di vita aggiuntivi in buona salute (QALY) e un valore sanitario complessivo stimato in 29,2 miliardi di euro, a testimonianza dell’impatto concreto dell’innovazione terapeutica. Inoltre, si stima un valore economico aggiunto di 53,7 miliardi e quasi 50.000 posti di lavoro in R&D nel continente.
Nonostante il cancro rappresenti il 17% del carico di malattia europeo e causi quasi un quarto dei decessi, solo il 6% della spesa sanitaria è destinato a questa area terapeutica, e appena il 3% ai farmaci oncologici. Dal 1989 al 2022, le innovazioni in diagnosi e trattamento hanno evitato circa 5,4 milioni di morti in Europa, dimostrando un ritorno di valore molto superiore agli investimenti effettuati.
Tuttavia, l’accesso alle nuove terapie sta rallentando: secondo “W.A.I.T. indicator” di EFPIA, la disponibilità dei farmaci oncologici è scesa dal 58% nel 2020 al 50% nel 2024, mentre i tempi medi di rimborso sono aumentati da 469 a 540 giorni. Burocrazia e scarsità di risorse pubbliche sono indicate come cause principali.
Inoltre, nel report si chiede alle istituzioni europee di rafforzare il Piano europeo contro il cancro (Europe’s Beating Cancer Plan), assicurando fondi dedicati e continuità oltre il 2025, e di accelerare l’accesso equo alle cure in tutti gli Stati membri. Nello specifico, si invita a sostenere la competitività europea nella ricerca per contrastare lo spostamento degli studi verso gli Stati Uniti e la Cina, che oggi ospitano quasi il 40% dei trial oncologici globali.
“Nonostante i grandi progressi scientifici, il cancro resta una delle principali cause di morte precoce in Europa,” ha dichiarato Nathalie Moll, direttrice generale di EFPIA. “Servono politiche che riconoscano il reale valore dell’innovazione e che investano nella prossima generazione di terapie.”
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