Farmaci
27 Giugno 2023 Lars Fruergaard Jørgensen, è stato eletto Presidente della Federazione europea delle industrie e delle associazioni farmaceutiche (EFPIA). Il neoeletto gruppo di presidenza si è riunito a Bruxelles per esprimere le proprie preoccupazioni sull'impatto della nuova proposta di legislazione farmaceutica e il desiderio di collaborare al suo aggiornamento
Lars Fruergaard Jørgensen, Presidente e CEO di Novo Nordisk è stato eletto Presidente della Federazione europea delle industrie e delle associazioni farmaceutiche (EFPIA). Stefan Oelrich, membro del consiglio di amministrazione di Bayer AG e capo della sua divisione farmaceutica, e David Loew, amministratore delegato di Ipsen sono stati eletti primo e secondo vicepresidente. Il neoeletto gruppo di presidenza dell’EFPIA si è riunito a Bruxelles per esprimere le proprie preoccupazioni sull'impatto della nuova proposta di legislazione farmaceutica e il desiderio di collaborare al suo aggiornamento, per migliorare le prospettive dei pazienti in Europa. «In un momento critico per l'Europa - dichiara Lars Fruergaard Jørgensen, presidente dell'EFPIA - un settore farmaceutico resiliente e competitivo a livello globale è essenziale per garantire la salute a lungo termine degli europei, nonché l'autonomia strategica e un'economia fiorente. Questi obiettivi si sostengono a vicenda e possono contribuire a garantire un'Europa forte, in un mondo che cambia».
Ecco perché il presidente sostiene: «Dobbiamo lavorare in collaborazione per avere nuovi farmaci che cambino la vita delle persone, migliorino l'efficacia dei sistemi sanitari e avvantaggino la società nel suo insieme. Questo è ciò che un settore competitivo può offrire all'Europa, ma oggi dobbiamo affrontare molte sfide per raggiungere questo obiettivo. Non vediamo l'ora di lavorare con i responsabili politici di tutta Europa per raggiungere una comprensione condivisa di come possiamo raggiungere al meglio i nostri obiettivi per la competitività e la salute, insieme». L'EFPIA, le aziende associate e la Commissione Europea - riporta una nota - condividono gli obiettivi di aumentare l'accesso dei pazienti ai farmaci in tutta Europa e rafforzare la competitività del settore farmaceutico nel continente. Tuttavia, la legislazione proposta così come attualmente definita avrà l'effetto opposto. Il suo impatto sarà quello di danneggiare l'innovazione e minare ulteriormente la competitività dell'Europa.
La comunità dell'innovazione, dalle grandi aziende farmaceutiche basate sulla ricerca, alle biotecnologie, ha ripetutamente avvertito che le proposte accelereranno ulteriormente la perdita della base industriale dell'Europa a favore degli Stati Uniti e dell'Asia, e gli europei perderanno i progressi che saranno disponibili altrove. L'industria chiede pertanto le seguenti modifiche ai progetti di proposta:
1) Perseguire lo scopo principale della legislazione farmaceutica europea, ossia ottimizzare ulteriormente il quadro normativo e garantire il massimo utilizzo di percorsi accelerati a sostegno delle esigenze dei pazienti.
2) In linea con le conclusioni del Consiglio europeo (marzo 2023), rafforzare, piuttosto che ridurre, la data protection e l'esclusività del mercato dei farmaci orfani della regione, nonché creare incentivi separati per guidare l'innovazione e affrontare le sfide dell'assistenza sanitaria.
3) Affrontare congiuntamente le barriere e i ritardi nell'accesso a nuovi trattamenti sulla base di una comprensione condivisa delle prove generate dal portale Industry European Access Hurdles, pubblicato di recente.
4) Includere un'ampia definizione di bisogno medico insoddisfatto (UNM) incentrata sul paziente, che incentivi percorsi di ricerca per soddisfare le necessità delle persone che vivono con malattie rare e condizioni croniche e valorizzi adeguatamente l'innovazione incrementale.
5) Garantire che i requisiti ambientali e della catena di approvvigionamento siano proporzionati e adatti a raggiungere tutti questi scopi, per supportare al meglio i nostri obiettivi condivisi di aumentare la fornitura di farmaci e ridurre l'impatto ambientale del nostro settore.
L'EFPIA ribadisce infine che, considerando che la nostra industria contribuisce alla bilancia commerciale dell'UE più di qualsiasi altro settore, è opportuno effettuare immediatamente un controllo completo della competitività anche sulle proposte legislative della Commissione.
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