Farmaci
18 Maggio 2023 L'introduzione del brevetto europeo è un passo fondamentale in avanti per semplificare e uniformare la concessione del titolo di proprietà intellettuale in tutti i Paesi dell'Ue. Il capoluogo lombardo resta la sede ideale per il Tribunale unificato dei brevetti
"L'introduzione del brevetto europeo è un passo fondamentale in avanti per semplificare e uniformare la concessione del titolo di proprietà intellettuale in tutti i Paesi dell'Ue". Il capoluogo lombardo resta la sede "ideale" per il Tribunale unificato dei brevetti (Tub), e anche la sola idea di "spacchettare tra Parigi, Monaco e Milano le competenze prima assegnate a Londra - per la chimica, la farmaceutica e le Life Sciences - del Tub crea forte preoccupazione". Lo spiega Marcello Cattani, presidente di Farmindustria, in un'intervista su 'Il Sole 24 Ore'.
A suscitare timori, riporta il quotidiano, è quanto si legge "in una nota sul sito del Tribunale unitario per i brevetti: 'Nella seduta dell'8 maggio 2023, il Presidio del Tribunale unificato dei brevetti ha deciso che, a partire dal primo giugno 2023, i procedimenti pendenti dinanzi alla sezione centrale e relativi ai brevetti nella sezione Ipc (A) - ovvero quelli di tutta l'area farmaceutica e human necessities - siano assegnati alla sede di Parigi. Mentre quelli che tecnicamente ricadono nella sezione Ipc (C) - tradotto, significa tutta la chimica e la metallurgia - sono assegnati alla sezione di Monaco". Quindi, "sorprendentemente, non si fa menzione di Milano come terza sede della divisione centrale, nonostante il negoziato per arrivare all'obiettivo sia in corso da mesi e rimasto incagliato proprio per la ritrosia di Francia e Germania a lasciare all'Italia - come avrebbe dovuto essere - quelle stesse competenze che erano state inizialmente previste" per Londra, assegnazione poi decaduta con la Brexit.
"L'Italia è un hub dell'innovazione in campo farmaceutico e sarebbe penalizzata" anche solo da uno spacchettamento di competenze, osserva Cattani. "A livello di effetto su ricerca e brevetti - sottolinea - avere il Tub senza suddivisioni a Milano creerebbe opportunità di maggiori interazioni con il sistema scientifico ed economico. Perdere quest'occasione - ammonisce il numero uno dell'associazione nazionale che rappresenta le imprese del farmaco - ci farebbe arretrare rispetto al resto d'Europa e agli Usa, in un contesto di straordinaria competizione a livello globale".
"La Lombardia merita questa assegnazione – conclude Cattani - perché è tra le principali regioni a presenza farmaceutica nella Ue e la prima in Italia con 100 aziende, oltre 30 centri di ricerca e 24mila addetti diretti, di cui 3mila ricercatori e 450 milioni di euro di investimenti in R&S. Senza dimenticare che può contare su un network pubblico-privato all'avanguardia composto da imprese del farmaco, centri cimici e università di eccellenza, start-up, Pmi innovative, Ict".
La decisione che sembra presa potrà cambiare? "Confidiamo di sì - auspica il numero uno dell'associazione tra le imprese pharma - Un ringraziamento va alle istituzioni e agli stakeholder che stanno facendo il massimo per ottenere la sede senza 'spacchettamenti'".
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