Login con

SPECIALI


vaccini

16 Novembre 2023

Vaccinazioni in farmacia, il ruolo attivo e di sensibilizzazione del farmacista

Con l’approvazione del nuovo Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 2023-2025 di agosto 2023 viene ufficialmente riconosciuto il ruolo delle farmacie nella vaccinazione; un ruolo che può essere sia attivo. L’obiettivo è quello di aumentare le coperture vaccinali. A parlare di questo ruolo sono stati gli esperti intervenuti al convegno ‘Il ruolo attivo del farmacista nella vaccinazione: dalla sensibilizzazione/comunicazione alla pratica’"


Vaccinazioni in farmacia, il ruolo attivo e di sensibilizzazione del farmacista

Vaccinazioni in farmacia, il ruolo attivo e di sensibilizzazione del farmacista

Con l’approvazione del nuovo Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 2023-2025 di agosto 2023 viene ufficialmente riconosciuto il ruolo delle farmacie nella vaccinazione; un ruolo che può essere sia attivo, con il coinvolgimento del farmacista nell’atto stesso della somministrazione, che di counseling al cittadino, sensibilizzando cioè le persone sull’importanza della vaccinazione e sulla sicurezza dei vaccini. L’obiettivo è quello di aumentare le coperture vaccinali. A parlare di questo ruolo sono stati gli esperti intervenuti al convegno ‘Il ruolo attivo del farmacista nella vaccinazione: dalla sensibilizzazione/comunicazione alla pratica’, che si è tenuto venerdì 20 ottobre nell’ambito di FarmacistaPiù, il congresso che ogni anno riunisce i farmacisti italiani e che nell’edizione 2023 ha visto la partecipazione di 14mila farmacisti.

Uno dei punti emersi e discussi riguarda l’eterogeneità del sistema sanitario in Italia, di fatto costituito da 21 sistemi sanitari differenti. “Il modello di erogazione del vaccino in farmacia è un elemento interessante e importante da esportare alle regioni che non vaccinano”, ha dichiarato Carlo Signorelli, direttore della Scuola di specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, ricordando che in Italia non tutte le regioni hanno avviato la vaccinazione in farmacia.

L’incontro è stato allora l’occasione per fare il punto sia su cosa pensano i cittadini della vaccinazione intesa come forma di prevenzione, che sul ruolo del farmacista all’interno del processo di sensibilizzazione e somministrazione dei vaccini. In questo senso, da un’indagine condotta dalla SDA Bocconi e presentata all’incontro da Erika Mallarini, professore associato della Scuola di Management SDA Bocconi, è emerso un quadro non troppo confortante. Sebbene, infatti, l’80% dei cittadini intervistati nell’ambito dell’indagine ritenga che la prevenzione sia importante, questa viene vista soprattutto nella forma di condurre uno stile di vita sano e allo svolgimento di check-up frequenti. La vaccinazione si colloca solo al quinto posto tra gli interventi rappresentativi del concetto di prevenzione. “Staccata di molto dagli altri interventi citati”, come ha sottolineato Mallarini. Inoltre, tra le azioni rilevanti da mettere concretamente in atto a fini preventivi, solo il 32% degli interpellati pensa alla vaccinazione come un intervento chiave di prevenzione, che va a collocarsi all’ultimo posto tra i fattori citati.

Il farmacista, grazie al rapporto di fiducia che instaura con i cittadini, può avere, dunque, un ruolo di sensibilizzazione importante, come ha sottolineato nel suo intervento Daniel Fiacchini, dirigente medico della AST Ancona e componente della Giunta Nazionale della Società Italiana di Igiene (SItI). Fiacchini ha presentato una relazione su come comunicare efficacemente le prassi vaccinali da parte degli operatori sanitari, in particolare l’esperto si è soffermato sui diversi approcci che il farmacista può assumere verso i cittadini soprattutto nelle fasi di colloquio precedenti la vaccinazione, inclusi il tono e la robustezza delle argomentazioni utilizzate per rispondere ai dubbi posti, elementi determinanti in grado di influenzare le decisioni vaccinali.

Sull’aspetto del ruolo attivo del farmacista nella vaccinazione, invece, l’emergenza Covid ha portato all’ampliamento delle disposizioni della Legge sulla farmacia dei servizi del 2009, regolamentando in via definitiva la pratica all’interno della farmacia. Con l’articolo 2, comma 8-bis, del D. L. 24/2022, infatti, che integra il D. Lgs. 153/2009, le vaccinazioni, sia l’antinfluenzale che quella contro Covid-19, vengono inserite tra i servizi erogabili direttamente dal farmacista in farmacia.
“Il coinvolgimento dei farmacisti nell’attività di prevenzione vaccinale risponde all’esigenza di garantire ai cittadini maggiore prossimità, facilità di accesso e informazione sulla vaccinazione”, ha spiegato più volte il presidente della Federazione Ordini dei Farmacisti (FOFI), Andrea Mandelli, secondo il quale “il ruolo dei farmacisti si è dimostrato efficace con le campagne anti-Covid e antinfluenzale, tanto che sono circa 6 milioni le vaccinazioni anti Covid fatte in farmacia nella passata stagione”.
Ad oggi la situazione a livello nazionale è variegata, con alcune regioni come la Lombardia e l’Emilia Romagna che hanno attivato il servizio, mentre altre regioni sono ancora indietro. Questa difatti è una attività legata alla sottoscrizione di accordi specifici a livello regionale. I dati di ottobre delle farmacie lombarde, per esempio, parlano di 150mila vaccinazioni somministrate contro l’influenza e il Covid-19, di cui una su tre, più di 101mila, contro l’influenza. Si tratta di una media giornaliera di 6.300 somministrazioni di antinfluenzali in farmacia.

Dal 2022, in ogni caso, “si sono abilitati alla vaccinazione oltre 35mila farmacisti sul territorio nazionale, che hanno somministrato in farmacia cinque milioni di dosi di vaccino anti Covid-19 e diverse migliaia di vaccino antinfluenzale, senza criticità”, ha spiegato Anna Olivetti, segretaria della Fondazione Cannavò che ha preso parte all’incontro. Ciò ha contribuito ad alimentare la rete di prevenzione sul territorio nazionale, garantendo ai cittadini un accesso equo alle risorse disponibili indipendentemente da residenza, reddito e altri parametri socioculturali.
Grazie ai corsi di abilitazione teorico-pratici organizzati dall’Istituto Superiore di Sanità in collaborazione con FOFI, anche i farmacisti italiani oggi vaccinano in sicurezza contro il Covid-19 e contro l’influenza, potendo garantire un’informazione puntuale e affidabile a chi sceglie la farmacia per vaccinarsi. Tuttavia, le farmacie devono rispondere a precisi standard igienico sanitari e di tutela della privacy dei cittadini, requisiti non sempre soddisfabili in funzione degli spazi adibiti all’atto della vaccinazione e monitoraggio del paziente. Inoltre, le somministrazioni svolte in farmacia dovranno essere registrate dai farmacisti per andare a nutrire l’Anagrafe Vaccinale Nazionale, che raccoglierà i dati vaccinali dell’intera popolazione italiana.

All’interno della farmacia dei servizi quindi questo rimane un servizio su cui sarà necessario continuare a lavorare in tutte le regioni, in ottica di ampliare sempre più la rete di accesso alla vaccinazione e con l’obiettivo di incrementare le coperture vaccinali.

TAG: FARMACISTA +

Se l'articolo ti è piaciuto rimani in contatto con noi sui nostri canali social seguendoci su:

Seguici su Youtube! Seguici su Linkedin! Segui il nostro Podcast su Spotify!

Oppure rimani sempre aggiornato in ambito farmaceutico iscrivendoti alla nostra newsletter!

 
Resta aggiornato con noi!

La tua risorsa per news mediche, riferimenti clinici e formazione.

 Dichiaro di aver letto e accetto le condizioni di privacy

EVENTI

©2025 Edra S.p.a | www.edraspa.it | P.iva 08056040960 | Tel. 02/881841 | Sede legale: Via Spadolini, 7 - 20141 Milano (Italy)

Top