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15 Febbraio 2024

Terapia con radioligandi, l’intervista a Secondo Lastoria (IRCCS Fondazione Pascale di Napoli)

L'intervista a Secondo Lastoria, Direttore S.C. Medicina Nucleare e Terapia Metabolica Istituto Nazionale Tumori IRCCS Fondazione Pascale di Napoli


1 – Dottor Lastoria, la medicina di precisione, grazie alla terapia con radioligandi (RLT), sta aprendo nuovi orizzonti nella cura dei tumori. Quali opportunità offre la RLT?
“La terapia con radioligandi sta cambiando l’approccio alla cura di alcune forme di tumore ed è sempre più impiegata in oncologia dando vita ad un nuovo corso di trattamenti. Ad oggi è utilizzata nella cura dei tumori neuroendocrini del tratto gastroenteropancreatico e nella cura del carcinoma prostatico. La RLT sta ottenendo risultati molto interessanti e ci aspettiamo un ulteriore incremento del suo utilizzo grazie alla ricerca che sta sviluppando nuovi radioligandi per il trattamento dell’adenocarcinoma del pancreas, dell’adenocarcinoma del polmone, dei gliomi etc.”.

2 - Qual è il ruolo del medico nucleare nella RLT?
L’innovazione terapeutica che porta la terapia con radioligandi rende necessario rivedere la figura del medico nucleare che, a differenza del passato assume un ruolo centrale nella gestione del paziente dalla diagnostica alla cura. Diventa fondamentale per il medico nucleare ampliare i propri orizzonti educativi. Si sta già lavorando all’adeguamento dell’offerta formativa dedicata ai giovani medici nucleare per prepararli alla gestione della terapia con radioligandi.

3 - La normativa EUROATOM permette di erogare anche la terapia con radioligandi in regime di Day Hospital. I centri campani sono pronti a recepire questa importante novità?
Questa novità dovrà essere recepita da tutto il paese; pertanto, anche i centri campani si adegueranno alla nuova normativa EURATOM che è già in vigore da qualche anno. In Campania è fondamentale che i centri di medicina nucleare collaborino tra loro attraverso la costituzione di network di “hub e spoke”. Il centro hub, ovvero il centro di riferimento dispone di posti letto dedicati al ricovero ordinario presso la medicina nucleare mentre il centro spoke può somministrare la terapia solo in regime ambulatoriale. La creazione di un network consente al centro spoke di gestire il paziente che ha la necessità di ricevere un ricovero ordinario per la somministrazione della RLT usufruendo del letto dedicato messo a disposizione dal centro hub.

4 – Secondo lei, L’Istituto Tumori Pascale e l’Azienda Sanitaria Federico II di Napoli, da soli, riusciranno a far fronte al numero crescente di pazienti che già dal 2024 potranno sottoporsi alla terapia con radioligandi (RLT)?
“Sinceramente credo di no. C’è bisogno di un numero più ampio di strutture che possano erogare la terapia con radioligandi a fronte del numero crescente di pazienti. Oltre all’Istituto Tumori Pascale e all’Azienda Universitaria Federico II di Napoli, in Campania ci sono altre aziende in cui esiste una Medicina Nucleare: l’AORN di Salerno, l’AORN di Avellino, a Napoli città l’AORN Ospedali dei Colli, il Cardarelli, l’Ospedale del Mare e l’Università Vanvitelli. Credo che ogni struttura possa dare il suo contributo, ritengo sia necessario, in alcuni casi, un adeguamento delle infrastrutture, che sarà possibile anche grazie ad un contributo regionale, al fine di ridurre la migrazione sanitaria.

5 - È importante rendere la terapia con radioligandi accessibile. A che punto siamo su questo fronte?
È fondamentale che la terapia con radioligandi diventi accessibile a tutti nel più breve tempo possibile. Per far sì che questo avvenga, è necessario garantire ai pazienti un accesso equo e omogeneo su tutto il territorio nazionale. Una criticità che è necessario affrontare per ampliare l’erogazione della terapia con radioligandi è rivedere l’aspetto relativo alla remunerazione attraverso il DRG, (diagnosis releated gourp). Gli attuali DRG non contemplano l’innovazione che porta la terapia con radioligandi, ovvero non sono in grado di coprire i costi sostenuti da un reparto di medicina nucleare per il ricovero di un paziente.


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