Diabetes R-Evolution
03 Settembre 2024La rivoluzione portata dall'insulina settimanale potrebbe quindi migliorare significativamente l'accettazione della malattia, l'aderenza alla terapia e la qualità di vita dei pazienti. Ma quali sono i reali vantaggi e le possibili criticità? Ne parliamo con il professore Gian Paolo Fadini, ordinario di endocrinologia all'Università di Padova
La Commissione Europea ha dato il via libera all'insulina basale settimanale, segnando un passo avanti significativo nel trattamento del diabete negli adulti. Il professor Gian Paolo Fadini, una figura di spicco nel campo della diabetologia italiana e professore di endocrinologia all'Università di Padova, ha sottolineato l'importanza di questo progresso. Secondo il professor Fadini, «gli analoghi basali dell'insulina hanno visto un'evoluzione notevole, con tre generazioni di farmaci che hanno migliorato la gestione del diabete nel tempo. Gli analoghi di ultima generazione offrono una copertura glicemica continua per 24 ore, permettendo una somministrazione giornaliera che garantisce stabilità e sicurezza nel controllo dei livelli di glucosio nel sangue. Il loro assorbimento è molto più stabile e riproducibile rispetto alle insuline di vecchia generazione, consentendo quindi una titolazione in maggiore sicurezza, il che è uno dei presupposti fondamentali per raggiungere un buon controllo glicemico, al tempo stesso minimizzando il rischio di ipoglicemie, soprattutto notturne e severe, e migliorando così la qualità della vita dei pazienti».
Nonostante questi miglioramenti, la necessità di somministrazioni quotidiane rimane un ostacolo per molti pazienti affetti da diabete di tipo 2, aumentando il loro carico di malattia. «L'introduzione dell'insulina basale settimanale icodec cambia radicalmente questa situazione» spiega Fadini «riducendo il numero di iniezioni e, di conseguenza, l'impatto della malattia sulla vita quotidiana dei pazienti. Questa nuova modalità di somministrazione permette ai pazienti di liberarsi dal pensiero dell'insulina per la maggior parte della settimana, facilitando l'integrazione del trattamento nella loro routine».
Il professor Fadini anticipa che l'insulina basale settimanale sarà accolta favorevolmente dai pazienti, similmente agli agonisti recettoriali doppi e tripli di GLP-1, che hanno già dimostrato un impatto positivo sulla qualità della vita dei pazienti grazie alla loro somministrazione settimanale. «Certamente l'avvento dell'analogo basale dell'insulina a monosomministrazione settimanale rappresenta una straordinaria innovazione nell'ambito della terapia del diabete» sottolinea l’esperto. «Il vantaggio offerto da questa opportunità consiste soprattutto nella possibilità di migliorare la qualità di vita dei pazienti, riducendo il loro carico di malattia. Infatti, in corso di terapia insulinica basale, la possibilità di abbattere il numero di iniezioni sostanzialmente di oltre l’80% può avere effetti rilevanti sulla percezione della malattia da parte del paziente e sull'impatto che la malattia ha sulla sua vita quotidiana ben al di là della semplice riduzione del numero di punture. La monosomministrazione settimanale permette al paziente di non pensare all'insulina per sei giorni su sette e di minimizzare la necessità di pianificare la propria routine intorno alla terapia insulinica». La speranza è che l'insulina settimanale possa portare a un miglioramento ancora maggiore nell'accettazione e nell'aderenza alla terapia insulinica. Inoltre, i risultati del programma di sviluppo dell'insulina settimanale icodec indicano che è possibile ottenere un controllo glicemico superiore rispetto agli analoghi basali giornalieri, senza un incremento significativo degli episodi di ipoglicemia. L'approvazione regolatoria di questa innovativa terapia insulinica è stata accolta con entusiasmo sia dalla comunità medica che dai pazienti, creando grandi aspettative per il potenziale di migliorare la gestione del diabete e la qualità di vita dei pazienti.
03/09/2024
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