Biotech Future 2024
12 Giugno 2024I possibili sbocchi occupazionali per i giovani laureati in biotecnologie sono davvero tanti, così come è ampio il ventaglio delle possibili applicazioni delle biotecnologie stesse. È quanto emerso con evidenza, nel corso del “Biotech Future 2024: competenze e opportunità nel settore”
I possibili sbocchi occupazionali per i giovani laureati in biotecnologie sono davvero tanti, così come è ampio il ventaglio delle possibili applicazioni delle biotecnologie stesse. È quanto emerso con evidenza a Milano, nel corso del “Biotech Future 2024: competenze e opportunità nel settore”, evento che si è svolto l’8 maggio scorso nella cornice della Mind Innovation Week, Federchimica Assobiotec in collaborazione con Edra e ITTBiomed.
«Fare incontrare le biotecnologie con gli studenti: Job in Pharma di Edra si pone questo obiettivo da anni per aiutare gli studenti nel percorso occupazionale, focalizzandosi in questo evento sul mondo delle biotecnologie» spiega Lucia Miceli, account & business development manager di Job in Pharma. «È infatti importante dare indicazioni precise e chiare sui possibili sbocchi professionali all’interno delle aziende del settore».
«Il settore delle biotecnologie è uno di quelli in cui si sta investendo di più» sottolinea Giorgia Iegiani, presidente Associazione Biotecnologi Italiani. «E si attende una grande crescita di questo settore perché le biotecnologie implicano prendere le nuove conoscenze scientifiche per trovare delle soluzioni che vanno dalla salute umana all’industria e all’ambiente. Quindi, sarà necessario disporre delle idee e delle forze dei giovani nei prossimi anni per trovare soluzioni innovative». Il settore della salute in Italia è già molto avanzato in termini biotecnologici, prosegue Iegiani, con terapie geniche e cellulari che necessiteranno di una componente regolatoria. «Ma ci sono però tanti altri ambiti di applicazione in ambito industriale come le alghe usato come biocombustibile».
Arianna Farella, consultant manager di Adecco Life Science, descrive in dettaglio gli sbocchi professionali dei giovani biotecnologi. «Gli sbocchi sono molti e mutati nel tempo» afferma. «Vi sono alcune aree professionali: ricerca e sviluppo, produzione e tecnico di laboratorio, profili dedicati al controllo di qualità e quanti si occupano anche delle normative e degli enti regolatori (regulatory affair). In futuro, sempre più sarà richiesto il ruolo di technology transfer, bioinformatico fino all’informatore scientifico, al medical writer, al patient engagement trainer, e infine al divulgatore scientifico».
«Nella nostra azienda di biotecnologie mediche c’è sicuramente un grande incontro con il neolaureato in biotecnologie» aggiunge Elena Candossin, people and culture generalist di AGC Biologics. «Le carriere possono essere suddivise tra il laboratorio (con tutte le skills pratiche e manuali necessarie) oppure di natura più documentaria o relazionale che riguardano il sistema qualità, o il regulatory affair, il business development o il project management, tutte attività che richiedono comunque un background scientifico».
«In azienda le biotecnologie sono fondamentali e pertanto la scienza è alla base di tutto il lavoro nell’ambito farmaceutico» afferma Silvia Fenu, direttore HR, Incyte. «Ci sono tanti ambiti in cui il neolaureato può ambire a entrare. Ciò che però mi sta più a cuore, in qualunque percorso aziendale, è che ci sono dei valori chiave che devono sempre essere tenuti a mente, quindi la passione, la proattività, la determinazione nel voler svolgere un lavoro e conoscere se stessi per poter dare il meglio con umiltà offrendo il proprio contributo. Su queste caratteristiche si può portare avanti qualsiasi tipo di percorso».
12/06/2024
12/06/2024
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