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Lombardia

19 Novembre 2025

Assistente infermiere, Lombardia approva risoluzione su ruolo e formazione

Il Consiglio regionale della Lombardia approva la risoluzione sulla figura dell’assistente infermiere con percorsi formativi coordinati da Polis-Lombardia e Afssl e ore di tirocinio aggiuntive


infermieri oss futuro

Il Consiglio regionale della Lombardia approva la risoluzione sulla figura dell’assistente infermiere con attivazione di percorsi formativi coordinati da Polis-Lombardia e dall’Accademia di formazione per il servizio sociosanitario lombardo (Afssl) in coprogettazione con università, Ordini delle professioni infermieristiche e Direzioni aziendali delle professioni sanitarie e sociali delle Asst. La misura concretizza l’introduzione della nuova figura professionale prevista dal Dpcm 28 febbraio 2025. La risoluzione è stata approvata all’unanimità dall’Aula.

Il documento prevede un monte ore superiore rispetto a quanto stabilito dal decreto, con un incremento dell’attività di tirocinio. Sono previste convenzioni per la formazione decentrata presso enti del sistema sociosanitario, un esame finale a garanzia delle aziende che inseriranno le nuove figure professionali e un sistema di monitoraggio permanente sull’attuazione dei percorsi formativi per valutarne l’impatto organizzativo. La risoluzione indica inoltre la definizione dei requisiti di accesso al titolo e campagne informative rivolte a cittadini e operatori per chiarire ruolo e limiti di autonomia dell’assistente infermiere.

La misura mira a evitare sovrapposizioni con altre figure del comparto sociosanitario definendo ruoli e competenze, in particolare nel supporto alle attività assistenziali rivolte a pazienti cronici e fragili.

«Con questo documento abbiamo voluto invitare tutte le componenti del mondo della sanità a compiere un passo in avanti superando eventuali resistenze verso questa novità», ha dichiarato Giulio Gallera (Forza Italia), tra i promotori della risoluzione, sottolineando la necessità di standard formativi omogenei. Carmela Rozza (Partito democratico) ha evidenziato il rischio di sovrapposizioni e la necessità di garantire che l’introduzione non comporti sostituzioni degli infermieri con personale meno qualificato.

Interventi favorevoli anche da Patrizia Baffi (Fratelli d’Italia), che ha richiamato l’attenzione sulla qualità del percorso formativo, e da Gigliola Spelzini (Lega), che ha indicato la nuova figura come risposta ai bisogni assistenziali dei pazienti fragili e anziani. Nicola Di Marco (Movimento Cinque Stelle) ha espresso scetticismo verso l’introduzione nazionale della figura, pur riconoscendo il tentativo della risoluzione di definire ruoli e competenze.

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