Farmaci
08 Maggio 2024Sostenere il tavolo attivato dai ministeri della Salute e della Famiglia per l'elaborazione di nuove linee di indirizzo sull'utilizzo della triptorelina nei casi di disforia di genere, farmaco che può ritardare lo sviluppo puberale dei bambini che soffrono di disforia di genere e che quindi non accettano il sesso di nascita. Questo l'obiettivo della mozione della Lega
Sostenere il tavolo attivato dai ministeri della Salute e della Famiglia per l'elaborazione di nuove specifiche linee di indirizzo sull'utilizzo della triptorelina nei casi di disforia di genere, farmaco che può ritardare lo sviluppo puberale dei bambini che soffrono di disforia di genere e che quindi non accettano il sesso di nascita. Questo l'obiettivo della mozione della Lega, prima firmataria Alessandra Cappellari, approvata dal Consiglio regionale della Lombardia in una versione più 'edulcorata' rispetto al testo presentato inizialmente che chiedeva alla giunta di vietare il farmaco. "Bene l'approvazione della nostra mozione per fare luce sulla somministrazione della Ttiptorelina, un farmaco creato per trattare i tumori alla prostata e alla mammella ma che viene anche somministrato off label per bloccare la crescita ormonale e lo sviluppo sessuale di minorenni che soffrono di disforia di genere" afferma il capogruppo della Lega Alessandro Corbetta sottolineando che "l'utilizzo di questo farmaco su adolescenti e preadolescenti presenta molte criticità e non si conoscono gli effetti a medio-lungo termine". "La triptorelina non può essere l'alternativa all'educazione, ovvero quell'atto profondamente umano, perché divino, che sa far scoprire ad ogni persona la propria natura e ciò che garantisce la sua dignità" aggiunge il consigliere di FdI Pietro Macconi. Critiche le opposizioni. "La mozione della Lega è il solito 'cavallo di Troia', che introduce in maniera goffa un tema delicatissimo, sacrificandolo sull'altare della propaganda elettorale del partito" per la consigliera del M5s Paola Pizzighini mentre Roberta Vallacchi del Pd parla di una mozione "approssimativa, imprecisa, con dati non corretti e che non aveva senso portare dentro il Consiglio regionale". "L'ente suprema su questioni legate ai farmaci è Aifa - conclude Luca Paladini, consigliere del Patto Civico - quindi che la politica provi a dire quali sono i farmaci da usare e da non usare è già un cortocircuito in termini costituzionali".
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