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23 Settembre 2025

Nuova strategia EU su ricerca tecnologica, Cascini (Iss): i punti chiave e le opportunità per l'Italia

La Commissione Europea ha annunciato un nuovo piano strategico per rafforzare la leadership dell’Europa nell’eccellenza scientifica e nell’innovazione tecnologica. Fidelia Cascini lo commenta per Sanità33

di Ludovico Baldessin


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La Commissione Europea ha annunciato un nuovo piano strategico per rafforzare la leadership dell’Europa nell’eccellenza scientifica e nell’innovazione tecnologica. Le infrastrutture di ricerca e tecnologia sono determinanti per colmare il divario di innovazione con altre aree del mondo, e per costruire un futuro basato sulla conoscenza, l’interoperabilità e la cooperazione scientifica. A dirlo a Sanità33 è Fidelia Cascini, responsabile della Segreteria Scientifica di Presidenza dell’Istituto Superiore di Sanità.



L’Europa e la sfida della competitività digitale

Nel contesto globale attuale, l’Unione Europea si trova a dover rafforzare la propria posizione investendo in infrastrutture di ricerca e tecnologia. Come sottolinea la professoressa Fidelia Cascini, la nuova Commissione Europea ha scelto di puntare sulla sovranità digitale e sulla competitività, valorizzando i talenti, la ricerca e la creazione di ecosistemi tecnologici avanzati.

L’obiettivo è quello di abilitare il progresso scientifico e tecnologico attraverso infrastrutture che facilitino lo scambio e l’accesso ai dati, attraendo imprese e investitori. Questo approccio mira a generare benessere sociale e a rendere l’Europa più competitiva a livello internazionale.

Investimenti e principi guida

La strategia europea prevede di investire il 3% del PIL in ricerca e innovazione, con particolare attenzione al settore sanitario, che sarà il primo ambito a beneficiare dei cosiddetti “data spaces”. Questi ambienti comuni, basati sui principi FAIR (Findable, Accessible, Interoperable, Reusable), puntano a rendere i dati di qualità accessibili a tutti e a superare la frammentazione normativa e operativa che ancora caratterizza molti sistemi sanitari europei.

Cinque ambiti prioritari e azioni strategiche

Secondo la professoressa Cascini, la strategia europea si concentra su cinque ambiti prioritari, tra cui spiccano:

  1. Rinforzo degli ecosistemi di ricerca esistenti: valorizzare e migliorare le infrastrutture già presenti, puntando sulla sostenibilità e sull’ottimizzazione delle risorse.
  2. Valorizzazione dei talenti: offrire prospettive di carriera solide per trattenere i migliori ricercatori e innovatori in Europa, evitando la “fuga dei cervelli”.
  3. Miglioramento della governance: rendere più agili e flessibili le procedure, superando la storica rigidità dei sistemi europei e facilitando l’accesso ai servizi e ai dati, anche per le imprese che vogliono investire in innovazione.

Le ricadute per l’Italia

L’Italia, come paese fondatore dell’Unione Europea, si trova di fronte a grandi opportunità. Tuttavia, è fondamentale saperle cogliere con prontezza, lavorando su una riorganizzazione nazionale che favorisca la collaborazione tra settori e una comunicazione trasversale, soprattutto in ambiti come l’intelligenza artificiale e le nuove tecnologie.

Nel settore sanitario, l’Italia sta già compiendo passi importanti grazie al regolamento sullo Spazio Europeo dei Dati Sanitari, che promuove la creazione di un tessuto integrato e stabile tra governo centrale, regioni e pubbliche amministrazioni.

Governance e approccio sistemico

Un elemento chiave per il successo di questa trasformazione è una governance chiara e condivisa. È necessario definire responsabilità e modalità di interazione tra istituzioni, enti e amministrazioni pubbliche, mantenendo un equilibrio tra centralizzazione e valorizzazione delle specificità regionali.

Solo attraverso una forte collaborazione e una visione di sistema sarà possibile affrontare le sfide globali e mantenere la capacità di innovare, preservando i valori europei di universalismo e crescita culturale.

Le opportunità

L’appello finale della professoressa Cascini è chiaro: solo lavorando insieme, condividendo strategie e principi, l’Europa e l’Italia potranno cogliere le opportunità offerte dalla trasformazione digitale, evitando la frammentazione e costruendo un modello alternativo e competitivo a livello internazionale.

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