Dazi
29 Settembre 2025A ribadirlo è stato il commissario europeo al Commercio Maros Sefcovic, intervenuto ad Hanoi dove ha sottolineato che i prodotti farmaceutici rientrano tra le categorie merceologiche coperte dal limite massimo del 15%
L’Unione europea mette in guardia gli Stati Uniti: sui farmaci vanno rispettati gli accordi siglati la scorsa estate. A ribadirlo è stato il commissario europeo al Commercio Maros Sefcovic, intervenuto ad Hanoi, in Vietnam, dove ha sottolineato che i prodotti farmaceutici rientrano tra le categorie merceologiche coperte dal limite massimo del 15% di dazi, stabilito nella dichiarazione congiunta tra Bruxelles e Washington.
“Abbiamo già incluso medicinali, legname e semiconduttori nelle indagini avviate ai sensi dell’articolo 232 del Trade Expansion Act. Ci aspettiamo che gli impegni presi siano rispettati pienamente”, ha dichiarato Sefcovic, ricordando che finora entrambe le parti hanno dato seguito agli obblighi previsti. Dagli Stati Uniti, ha precisato, sono già stati introdotti tetti tariffari per settori strategici, compresi i farmaci generici dal 1° settembre. L’UE, da parte sua, ha presentato una proposta legislativa per ridurre le tariffe sulle esportazioni americane. A tenere banco, tuttavia, è stato anche l’annuncio del presidente Donald Trump che, tramite un post, ha minacciato l’introduzione di dazi fino al 100% sui medicinali importati negli USA, se le aziende farmaceutiche straniere non trasferiranno la produzione sul suolo americano.
Un messaggio che ha fatto rumore sui mercati, ma che non sembra scuotere più di tanto le multinazionali elvetiche. Novartis, Roche e Lonza, tre colossi con una presenza industriale significativa negli Stati Uniti, hanno infatti reagito con cautela ma senza allarmismi. “I nostri investimenti da 23 miliardi di dollari nelle infrastrutture americane stanno procedendo regolarmente”, ha spiegato un portavoce di Novartis, annunciando l’avvio entro l’anno della costruzione di cinque nuovi impianti negli USA. Roche ha confermato i progetti per un nuovo stabilimento a Holly Springs (Carolina del Nord) e ulteriori 50 miliardi di dollari destinati alla ricerca e sviluppo oltreoceano. Lonza, dal canto suo, investirà 500 milioni di franchi nell’espansione del sito di Vacaville (California) e nella realizzazione di un maxi-stabilimento a Portsmouth (New Hampshire), sottolineando di non prevedere impatti significativi sui conti 2025.
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