Medici
07 Agosto 2025Il ministro della Salute annuncia lo stop ai gettonisti e alle cooperative nei pronto soccorso: “Assunzioni dirette e medici stabili, servono risorse nella prossima manovra per superare il modello emergenziale”
“Basta cooperative, basta gettonisti. È il pubblico che deve tornare a gestire i propri medici e infermieri”. Una posizione netta quella del ministro della Salute Orazio Schillaci, che arriva nel pieno del dibattito sulla legge di bilancio e in vista dell'incontro tra Schillaci e il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. “Servono risorse in Finanziaria per permettere nuove assunzioni”, spiega Schillaci in un’intervista a 'Il Messaggero'. “Non ho ancora le cifre, ma ho ben in mente un piano che vada a sostenere un numero sufficiente di assunzioni e a incentivare quelle specializzazioni che oggi sono meno scelte dai giovani medici”. La battaglia è anche culturale, oltre che politica: “Stiamo investendo su chi lavora davvero nella sanità pubblica, non su chi ci passa per caso”.
La scadenza imminente dei contratti con le cooperative che garantivano il lavoro dei cosiddetti “gettonisti” nei Pronto soccorso ha acceso l’attenzione mediatica e istituzionale, ma Schillaci respinge al mittente le accuse di impreparazione: “Era noto a tutti che il provvedimento che interrompe il rinnovo dei contratti dei gettonisti sarebbe entrato in vigore. Voglio pensare che Regioni e Asl si siano organizzate. Mi chiedo dove fossero queste preoccupazioni quando si permetteva a medici senza alcuna formazione specifica di coprire turni a 200 euro l’ora”. Il ministro definisce quella precedente “una situazione da far west”: turni gestiti da professionisti esterni sconosciuti ai reparti, senza alcuna continuità assistenziale. “Medici che non avevano mai visto un’emergenza facevano turni in Pronto soccorso. Ora chiediamo competenze verificate e stabilità nei reparti”. Ma non si tratta solo di parole. Il governo ha inserito un emendamento al disegno di legge sulle prestazioni sanitarie che consente alle Asl di stipulare contratti flessibili direttamente con i medici, senza passare per le cooperative: “È il pubblico che assume, non l’intermediario privato che ci guadagna sopra. La differenza è sostanziale: un medico assunto direttamente dall’ospedale conosce protocolli, colleghi e percorsi. Un gettonista è un estraneo in reparto”.
Il nuovo modello contrattuale prevede compensi calmierati fino a un massimo di 85 euro l’ora – ben lontani dai 150-200 euro pagati alle cooperative – e punta a creare un ponte verso l’assunzione stabile, non una nuova forma di precariato mascherato. “Abbiamo dato anche la possibilità di ricorrere a contratti libero-professionali. Ma sono medici che staranno stabilmente nei reparti”, chiarisce il ministro. La svolta di Schillaci si inscrive in un progetto più ampio di riforma e rilancio del SSN. Il disegno di legge delega sulle professioni sanitarie – slittato nell’ultimo Consiglio dei ministri – prevede non solo uno scudo penale per i professionisti, ma anche una riforma dell’accesso e delle carriere: “Non è stato un rinvio politico ma tecnico, per approfondire il testo. Sono certo che potrà essere approvato entro fine agosto o inizio settembre. Ma voglio sottolineare che non c’è solo lo scudo penale: c’è un modo diverso e più moderno di guardare alle professioni sanitarie”. La direzione è chiara: rafforzare il sistema pubblico, con regole trasparenti, contratti diretti, nuove assunzioni, meno intermediazioni e maggiore attrattività delle professioni sanitarie. Il ministro ha poi lanciato un’accusa a chi, in passato, ha favorito l’uso delle cooperative: "Qualcuno forse preferiva il sistema precedente? Quello dove si urlava contro le privatizzazioni di giorno e si firmavano contratti milionari con le cooperative di notte?"
Il ministro della Salute annuncia lo stop ai gettonisti e alle cooperative nei pronto soccorso: “Assunzioni dirette e medici stabili, servono risorse nella prossima manovra per superare il modello emergenziale”
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