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26 Febbraio 2025

Covid, il Nobel Parisi: senza misure fino a 700mila morti in Italia

Durante l’audizione alla Commissione parlamentare di inchiesta sulla gestione dell’emergenza Covid, il premio Nobel Giorgio Parisi ha sottolineato che puntare all’immunità di gregge senza misure di contenimento avrebbe potuto causare fino a 700mila morti


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Durante l’audizione alla Commissione parlamentare di inchiesta sulla gestione dell’emergenza Covid, il premio Nobel Giorgio Parisi ha sottolineato che puntare all’immunità di gregge senza misure di contenimento avrebbe potuto causare fino a 700mila morti in Italia. L’esperienza della provincia di Bergamo, ha spiegato, ha dimostrato che il virus ha infettato quasi tutta la popolazione con un tasso di mortalità dell’1%, riducendo così i casi nelle ondate successive.

Parisi ha evidenziato che, a livello nazionale, i dati dell’indagine sierologica dell’estate 2020 mostravano una diffusione del virus al 5% della popolazione, con 3 milioni di casi e 35mila morti. Se la stessa percentuale di infezione avesse interessato tutto il Paese, i decessi sarebbero stati tra 600mila e 700mila. Ha inoltre ribadito che il calo delle morti osservato a marzo 2020 non è stato dovuto a un’evoluzione naturale del virus, ma alle misure di contenimento adottate nel momento in cui gli ospedali erano al collasso.

Tra i fattori che hanno aggravato la situazione in Italia, Parisi ha citato la struttura familiare con più generazioni conviventi, l’assenza iniziale di cure efficaci e il numero elevato di anziani nella popolazione. Ha inoltre sottolineato la necessità di una comunicazione scientifica più efficace durante le pandemie, andando oltre i bollettini quotidiani.

Parisi si è anche soffermato sul ruolo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), dichiarando che può essere migliorata, ma uscirne sarebbe una scelta suicida. Ha definito la protezione dalle pandemie un bene pubblico globale, paragonandola alla lotta ai cambiamenti climatici, e ha ribadito l’importanza di una cooperazione internazionale per allocare risorse limitate.

L’OMS, ha affermato Parisi, è attualmente l’unico strumento disponibile per coordinare la sanità nei Paesi con meno risorse e non ha alternative valide. Per questo motivo, pur con margini di miglioramento, va potenziata e non abbandonata.

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