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Piano pandemico

20 Febbraio 2025

Piano pandemico, il testo in Conferenza Stato-Regioni. Le anticipazioni

Il nuovo Piano nazionale pandemico è stato inviato in Conferenza Stato-Regioni. Il documento prevede un approccio strutturato basato su cinque pilastri: prevenzione, sorveglianza, risposta sanitaria, comunicazione del rischio e gestione delle risorse


piano pandemico

Il nuovo Piano nazionale pandemico è stato inviato in Conferenza Stato-Regioni. L’obiettivo è di rafforzare la preparazione del sistema sanitario di fronte a future emergenze infettive. Tra le novità, un potenziamento della sorveglianza epidemiologica, scorte strategiche di farmaci e dispositivi di protezione, e una revisione dei protocolli di risposta rapida.

Il documento, anticipato dal Corriere della Sera, prevede un approccio strutturato basato su cinque pilastri: prevenzione, sorveglianza, risposta sanitaria, comunicazione del rischio e gestione delle risorse. Particolare attenzione è dedicata alla capacità di identificare precocemente nuove minacce virali e alla tempestiva attivazione delle misure di contenimento.

Stando alle anticipazioni il documento riconosce l'uso dei vaccini, ma non come unico strumento di contrasto e prevede in alcuni casi restrizioni alla libertà personale solo di fronte ad "pandemia di carattere eccezionale", ma senza il ricorso ai Dpcm. "È escluso - si legge - l'utilizzo di atti amministrativi per l'adozione di ogni misura che possa essere coercitiva della libertà personale o compressiva dei diritti civili e sociali. Solo con leggi o atti aventi forza di legge e nel rispetto dei principi costituzionali possono essere previste misure temporanee, straordinarie ed eccezionali". 

È prevista in caso di necessità la nomina di un "Commissario straordinario all'emergenza, un ufficiale nominato dal Governo che agisce in deroga alle disposizioni ordinarie e per un tempo determinato, allo scopo di far fronte a eventi straordinari attraverso poteri esecutivi speciali". Il conflitto che potrebbe eventualmente insorgere tra la sfera privata e quella collettiva, prosegue, "rende necessario operare in ottemperanza al principio di trasparenza. Le informazioni saranno divulgate dalle istituzioni preposte, tanto al personale medico-sanitario quanto ai non addetti ai lavori, in maniera tempestiva e puntuale, attraverso piani comunicativi pubblici e redatti in un linguaggio semplice e chiaro. Ogni persona deve essere informata sulla base di evidenze scientifiche in merito alle misure adottate, in modo da poter comprendere il significato e il valore delle azioni che ciascuno può compiere per la promozione della propria salute e di quella collettiva. È necessario informare debitamente la popolazione in modo che sia pienamente consapevole delle misure di sanità pubblica e degli atti medici individuali per cui è previsto per legge un consenso informato".

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