liste attesa
20 Settembre 2024È pronta la bozza del decreto attuativo del Dl Liste d'attesa in cui vengono fissate le linee guida per la costruzione della Piattaforma nazionale liste di attesa, che servirà a monitorare il rispetto dei tempi di attesa per le prestazioni sanitarie
È pronta la bozza del decreto attuativo del Dl Liste d'attesa in cui vengono fissate le linee guida per la costruzione della Piattaforma nazionale liste di attesa, che servirà a monitorare il rispetto dei tempi di attesa per le prestazioni sanitarie. Si tratta delle 'Linee guida di realizzazione, funzionamento e interoperabilità della piattaforma nazionale liste di attesa (Pnla)'. La Pnla è istituita presso l'Agenas ed è finalizzata a realizzare l'interoperabilità con i Centri unici di prenotazione (Cup) relativi a ciascuna regione e provincia autonoma. la piattaforma si propone di garantire a livello nazionale il monitoraggio relativo a: misurazione delle prestazioni in lista di attesa su tutto il territorio nazionale; disponibilità di agende sia in regime Ssn sia in regime Alpi (attività libero-professionale intramuraria); tempi di attesa in relazione alle classi di priorità; verifica dei percorsi di tutela previsti dal Piano nazionale governo liste di attesa; appropriatezza e rispetto dei criteri Rao (Raggruppamenti di attesa omogeni). Le linee guida sottolineano inoltre che "possono fruire dei servizi erogati dalla Pnla i cittadini e le associazioni: potranno accedere in maniera trasparente a dati in tempo reale sul monitoraggio e verificare gli indicatori predisposti per i tempi di attesa. Personale coinvolto nella gestione delle liste di attesa: rientrano in questa categoria gli addetti ai lavori delle Direzioni Sanitarie, delle Amministrazioni Regionali e Centrali impegnate nel governo e monitoraggio delle liste di attesa delle prestazioni sanitarie". Le linee guida stabiliscono e descrivono "l'architettura tecnica" della piattaforma, basata su alcuni principi: interoperabilità ("deve supportare le comunicazioni e le collaborazioni tra diversi sistemi"), modularità, affidabilità, flessibilità, trasparenza e tracciabilità. Vengono indicate anche misure di sicurezza per l'interoperabilità tra il Centro unico di prenotazione (Cup), piattaforme regionali e piattaforma unica.
L’analisi Gimbe
Nel frattempo, un'analisi della Fondazione Gimbeha evidenziato come siano soltanto 6 le Regioni che svettano per la trasparenza e completezza delle informazioni sui tempi di attesa per le prestazioni sanitarie ambulatoriali e il Sud si rivela in difficoltà: la Puglia è l'unica Regione "promossa" nel Mezzogiorno.
Si tratta di una prima istantanea, in attesa del monitoraggio ufficiale del ministero della Salute, relativa al monitoraggio ex-ante dei tempi di attesa, che rileva in un determinato periodo la differenza in giorni tra data di prenotazione e data assegnata per l'erogazione della prestazione". Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Puglia, Umbria e Veneto sono le sei regioni in testa alla classifica della trasparenza, riportando sia i dati aggregati a livello regionale che i valori delle singole aziende sanitarie.
Sette le regioni escluse dal monitoraggio: Basilicata, Campania e Lombardia perchè non dispongono di un portale unico con i dati del monitoraggio ex-ante, ma rimandano ai siti delle singole Aziende sanitarie; Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Provincia autonoma di Trento e Sicilia in quanto, pur avendo un portale regionale unico, per il monitoraggio ex-ante riportano solo il dato storico (antecedente al 31 dicembre 2023). "I tempi di attesa - dichiara Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione - sono oggi il sintomo più grave ed evidente della crisi organizzativa e professionale del Servizio sanitario nazionale (Ssn). Questo crea pesanti disagi per i pazienti, peggiora gli esiti di salute e fa lievitare la spesa privata, che impoverisce le famiglie e può portare anche a rinunciare alle cure. Ma, paradossalmente, a fronte della rilevanza del problema, non esiste una rendicontazione pubblica completa e trasparente sui tempi di attesa".
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