Governo e Parlamento
24 Giugno 2024"Abbiamo una nuova Commissione scientifica ed economica che sta lavorando a pieno regime e nel mese di giugno ha già tolto e smaltito tutto il pending, avevamo più di 400 procedure pendenti rispetto alle vecchie due commissioni". Lo ha detto il presidente dell'Aifa Robert Nisticò
"Abbiamo una nuova Commissione scientifica ed economica che sta lavorando a pieno regime e nel mese di giugno ha già tolto e smaltito tutto il pending, avevamo più di 400 procedure pendenti rispetto alle vecchie due commissioni. E questo è già un segnale, perché avere una Commissione economica e scientifica efficiente è molto importante per i tempi di accesso". Lo ha detto il presidente dell'Aifa Robert Nisticò alla XXIII edizione di Salute Direzione Nord, l'evento di Fondazione Stelline e organizzato al Palazzo Lombardia a Milano. "Dobbiamo far sì che l'innovazione arrivi al paziente. Sembra facile ma quando si parla di innovazione si parla di terapie innovative che dobbiamo saper regolamentare. Oggi il farmaco è cambiato, è intelligente e personalizzato, può essere una terapia genica, una terapia cellulare, può essere un farmaco insieme a un dispositivo medico, può essere un farmaco insieme a un dispositivo come un sensore messo sotto pelle - ha concluso -. Dobbiamo essere pronti a nuove sfide e dunque anche l'Aifa deve modernizzarsi".
“Una delle sfide è far sì che le innovazioni raggiungano quanto prima il paziente. L'Italia oggi si pone al secondo posto d'Europa dopo la Germania per il numero di molecole che immettiamo in commercio rispetto a quelle approvate centralmente: sono circa il 77%, la Germania è all'88%", spiega Nisticò. Per quanto riguarda i tempi di accesso, “ci mettiamo in media 424 giorni: sembrano tanti, ma siamo leggermente sotto la media europea - ha precisato Nisticò - Siamo decimi su 36 Paesi. La Spagna ci mette più di 650 giorni, il Portogallo più di 700. E certamente quando si parla di early access, di accesso veloce, dobbiamo studiare nuovi modelli. Le ultime terapie costano 2-3 milioni e andremo ad approvare farmaci sempre più costosi, ma dobbiamo porci domande come: questi farmaci funzionano veramente, sono sicuri a lungo termine? E dobbiamo vedere non solo il costo, ma anche il risparmio".
Nisticò si sofferma anche sul tema della cerenze. “Possono dipendere da una miriade di fattori, legati per esempio alla disponibilità delle materie prime o delle materie per il packaging. In Italia siamo forti produttori di materie prime, ma la maggior parte di queste vanno all'estero. Noi importiamo da Cina e India. Ci sono ovviamente dinamiche commerciali su cui noi come Aifa non possiamo fare nulla ma andrebbe ripensato un po' tutto questo sistema". A livello europeo, per esempio, “sono stati messi in atto dei meccanismi di solidarietà fra gli Stati", ha ricordato. "Esistono tante cose che possiamo fare. Parlando di carenze, non dimentichiamo i farmaci equivalenti, e come Aifa dobbiamo saper fare una comunicazione che sia trasparente ed efficace al cittadino".
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